Calma piatta? E' un Milan dai troppi dubbi. Prigioniero della nebbia.
Dall’ultima riunione con gli sponsor non si è deciso un bel niente, alla faccia di quei giornalisti che attendevano il nome del nuovo mister. Del resto, in casa Milan la nebbia è fittissima e solo una magistrale gestione della comunicazione da parte della società fa sì che non traspaia all’esterno il clima di tensione e disorientamento in cui si trovano molti degli uomini rossoneri. A cominciare dai giocatori.
Ronaldinho è stato molto chiaro nella sua intervista rilasciata a caldo dopo Milan-Juve: “Non so se resto”. Lasciamo da parte le smentite di Galliani, assolutamente d’obbligo per cercare di tamponare la falla di incertezza aperta dalle parole del brasiliano, uno dei pochi assi rimasti in questa squadra. Non ci sembra improbabile, poi, che lo stesso Pato chieda o abbia già addirittura chiesto garanzie tecniche per restare. Il Papero non può infatti più permettersi di perdere tempo e spazio in un club che invece di consacrarlo sull’Olimpo del calcio mondiale, come si attendeva, è riuscito a fargli perdere la nazionale.
E poi c’è il toto-allenatori. Un’altra situazione spinosa che rischia di incrinare i rapporti interni fra alcuni dei candidati qualora non venga subito risolta. Non dev’essere infatti semplice essere nei panni di Galli, Tassotti e Costacurta: fra i tre ex-compagni di squadra potrebbe crearsi un clima di ansiosa competitività nel mostrare alla dirigenza le proprie benemerenze. Una sfida che, per giunta, non è certo fra giganti della panchina, visto che stiamo parlando di un allenatore della Primavera (Galli), un vice-allenatore della prima squadra (Tassotti) e un esordiente in serie B (Costacurta). Se c’è voluto coraggio nello scegliere Sacchi nel lontano 1987, qui ce ne vuole anche di più...
E infine viene la questione dei tifosi. C’eravamo lasciati, venerdì scorso, auspicando un’adesione allo stadio alla contestazione iniziata via web da migliaia di tifosi, e così è stato. La Curva Sud, quel settore di stadio e di tifo che molti vedevano in mano alla dirigenza, ha sopito sul nascere qualsiasi critica nei suoi confronti regalando alla storia del calcio una delle più belle e riuscite coreografie di contestazione ad una società. Semmai, ora va verificata la bontà dell’altra loro idea: quella di posticipare la già annunciata manifestazione contro la dirigenza a luglio, in concomitanza con la ripresa degli allenamenti della squadra a Milanello. Personalmente sono fra coloro che pensa che Berlusconi rimanga seriamente colpito (e portato a riflettere) quando l’intero popolo milanista gli si rivolta contro, e le sue dichiarazioni post Milan-Juve ce lo confermano. Ma sono anche dell’idea che a luglio ormai la campagna acquisti è già stata programmata e temo che questa manifestazione non sortirà lo stesso effetto che avrebbe avuto se fatta prima. Ad esempio in questi giorni che ci conducono al mondiale Sudafricano. |Redazione Il Vero Milanista - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 297 volte