Cambiare allenatore è diventata una moda. Da Sinisa a Gigi, da Max a Mimmo ma davvero conviene?
Almeno un ordine, in questo calciomercato, c'è. Prima il giro dei Direttori Sportivi, poi quello degli allenatori. Un'altra settimana e finalmente parleremo dei calciatori, come fossero l'ultima ruota del carro ed invece l'Inter docet: se hai uno che da solo può farti la differenza porti a casa tutto. Quell'uno si chiama Diego Milito e, giustamente, prima di partire per il Sudafrica con la sua Argentina, batte cassa. E' d'accordo con lui anche il secondogenito di Massimo Moratti. "Fossi in lui farei lo stesso. Guadagna poco per quel che ha fatto quest'anno. Mourinho lascia l'Italia? Lo capisco, lui può farlo perché non è italiano, noi no". C'è la volontà di accontentare Milito, da parte del club nerazzurro. Il Real Madrid proverà a soffiarlo a Moratti per il primo regalo d'estate. Mourinho firmerà un triennale (o quadriennale) da 13 milioni netti a stagione. Su una cosa state certi. Nel tempio del Real Madrid non sono assolutamente convinti dell'operazione Mou. Sia Valdano che Perez non amano Josè ma sono costretti a farlo perché la spinta mediatica è talmente forte che Perez passerebbe per incapace se non riuscisse nell'intento di affidare la panchina galacticos al Re d'Europa. Valdano ha poca stima di Mourinho: avete sentito cosa disse venerdì scorso ai nostri microfoni? "Mou non è il migliore, perché non c'è un migliore in assoluto. E' nella lista tra i più bravi". Nel frattempo l'Inter deve guardarsi intorno. Moratti, in questa settimana, giustamente pretende dei soldi per liberare Mourinho. I tempi dei regali a costo zero sono finiti. Una sciocchezza i 3 milioni di euro che l'Inter deve dare al Real Madrid, in caso di vittoria della Champions, per accordi presi nel momento in cui Sneijder ha lasciato Madrid per approdare a Milano. Invenzioni giornalistiche. Anche Moratti ha confermato che non c'è alcuna clausola sul contratto dell'olandese. 4 nomi, non di più si fanno per il successore del portoghese. Tra questi ci sarebbe anche Sinisa Mihajlovic ma l'allenatore del Catania non è in primissima fila. Capiamo i tifosi nerazzurri che, l'anno successivo al triplete, non si accontenterebbero di un tecnico giovane. E' interesse anche di Miha aspettare prima di approdare all'Inter. Rischierebbe di bruciarsi, anche perché a Catania ha dimostrato carisma e temperamento ma sotto il punto di vista tattico, la presenza dell'allenatore ombra Marcolin è risultata spesso determinante. La Juventus ha cambiato ma non è detto che lo abbia fatto in meglio. Comprensibili i tifosi bianconeri quando esprimono un po' di delusione per l'arrivo di Delneri. Nulla contro Gigi, preparato e professionale, ma dopo aver sentito le trombe di Benitez resti un po' perplesso se il quadro cambia. L'Udinese a Guidolin era tutto scritto, il Chievo Verona ha in mente soprattutto Marco Giampaolo per il dopo Di Carlo mentre la Fiorentina deve decidere in fretta chi sarà il successore di Cesare Prandelli. Il valzer delle panchine è diventato un gran caos. Un po' come il cubo di Rubik, sistemi un lato ma non trovi la soluzione giusta per l'altro. Il Milan? Caro Cavaliere non la riconosciamo più. Prima pensa a Galli, poi fa l'occhiolino a Van Basten che scappa quando gli vengono illustrati i piani societari anche Max Allegri, fino a tre anni fa in C1 con il Sassuolo, non sembrava del tutto convinto del programma stilato. Poi ha deciso di dire sì ai rossoneri. Stiamo parlando del Milan, quella che una volta veniva considerata la prima squadra di Milano. Ci fa strano sentir parlare il Presidente come se fosse alla guida di una provinciale. Basta gonfiarsi il petto per quanto ottenuto in passato. I vincenti come lei, caro Berlusconi, devono pensare sempre al futuro. Qualcosa è cambiato; non ci riferiamo solo al budget. Se non ha più voglia, si faccia affiancare da qualche imprenditore amico. Continuare così significherebbe macchiare anni di trionfi. Ne vale la pena? |di Michele Criscitiello - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 427 volte