Sei e tre fanno nove. Nove punti in classifica, uno in più dell’anno scorso.
Il Catania c’è. A 10 giorni di distanza, ecco la seconda vittoria stagionale, sempre con lo stesso risultato, uno a zero. Un risultato che sottolinea, quanto questa squadra sia cambiata, rispetto all’anno scorso. Uno a zero, simbolo di cinismo, di una squadra non troppo spettacolare, voltata più al conseguimento del risultato, anche se striminzito, che al divertimento. Così è stato, ieri al Massimino. Un Catania, non bellissimo, non pirotecnico, ma accorto, ordinato, spietato. Golletto nel primo tempo, e gestione del risultato, senza scoprirsi e rischiare di pagare la propria ingordigia. Il Livorno nel secondo tempo, ha fatto paura, quando, dopo il quarto d’ora, ha preso pieno possesso del centrocampo; una supremazia comunque sterile, grazie soprattutto alla bravura della retroguardia rossazzurra, che ha limitato di molto le iniziative di Tavano e compagni. L’espulsione di Balleri, ha spento definitivamente i “fuochi” amaranto, consegnando di diritto la vittoria al Catania. Una vittoria, che porta una firma su tutti, Gennaro Sardo da Pozzuoli(NA). Sì incredibile, proprio lui: il terzino “disastro” della scorsa stagione, quello degli errori, quello dei fischi, quello che scagliò in allenamento il pallone contro la tribuna. Parole al passato, la storia, ora, è un’altra: Sardo è titolare, da ben 4 partite consecutive, Sardo presidia con cura l’out di destra, difende sicuro, attacca, segna e regala 3 punti al Catania. Chi l’avrebbe mai detto, solo un mese e mezzo fa?
Una corsa sotto la curva, urlando contro il cielo…così come Orazio Russo, contro il Vicenza, qualche anno fa; allora batteva una pioggia forte, ieri invece c’era il sole, limpido e splendente sul “nuovo” Sardo, professionista e goleador. Oltre al terzino, in luce anche il resto della difesa.
Stovini e Terlizzi, Castore e Polluce, sono una sicurezza in mezzo: lottano, sgomitano, saltano, chiudono, rinviano, spazzano, fianco a fianco. Su Vargas, nessuna novità ormai: il solito treno che va su e giù, senza fermate, lungo il binario della fascia sinistra; dal suo sinistro liftato, il pallone del gol.
A centrocampo, la sorpresa c’è già alla lettura delle formazioni: ad affiancare Baiocco e Izco c’è di nuovo Biagianti, in panchina va Tedesco. Seconda partita da titolare consecutiva per il numero 27, che conferma le buone indicazioni già viste in precedenza: assist e pressing, percussioni e rientri, tiri e contrasti. Il ragazzo si farà… Con un Vargas imperioso, un Biagianti coraggioso e un Pippo Mascara ispirato, con tocchi di prima, e dribbling ubriacanti( Balleri ne sa qualcosa, ndr), la fase offensiva catanese va a mille a sinistra. E’ a destra che le idee scarseggiano un po’: Martinez non è in giornata, e nonostante rabone e giochetti, sembra un po’ fuori dalla manovra; i passaggi e i duetti con Izco, stile Empoli, non riescono alla perfezione, il piede non è sempre preciso, ma la partita dell’uruguaiano è comunque sufficiente. Generosa, invece, quella di Spinesi. Tanta voglia di gol, tanto bisogno di esultare. La squadra, nel finale, gioca per lui, il pubblico sembra spingerlo a gran voce, ma il gol non arriva, neanche stavolta. Siamo a 7 partite a secco. Spinesi in campo si dispera, ogni pallone sbagliato, si rammarica, ogni anticipo del difensore, si sconforta, ogni occasione fallita.
Gionatha, la rete che tanto ami, arriverà. Basta crederci, di più, sempre di più… A crederci, deve essere tutto il Catania, credere di poter continuare, così, ancora per molto, con umiltà e col sacrifico, di tutti. La marcia è ingranata, acceleriamo…|di Dario Damico - fonte: www.mondocatania.com|. - articolo letto 78 volte