Cose da Pazzi.
Incomprensibile, ed anche i morti possono resuscitare.
La Reggina non segnava da 341 minuti. Ne fa tre di reti, in novanta di minuti.
Ci pensa il “Babbo” Catania a regalare un felice Natale alla sponda amaranto dello Stretto. Seconda vittoria stagionale. Roba da contare i punti sulle dita per ricordarsi cosa viene dopo uno e due.
E stavolta la maglia “aranciò” non c’entra.
Martinez centrale.Vox Populi. Prova provata: Corbelleria. Ce la finiremo, forse, con le soluzioni della domenica. Che fan ridere lette su di un giornale. Fanno imbestialire viste in campo.
Mai provato in quel ruolo, Martinez. Provato una volta Izco, esterno destro. Una boutade. Poi in una fredda domenica natalizia li ritrovi in campo. Lui centrale, l’altro esterno destro. Lecito aspettarsi qualcosa di nuovo, mai visto, che giustifichi tale ardimento. Arma segreta?
Macché, Harakiri.
E Morimoto? Deve essere una colpa segnare una media di tre/quattro reti in amichevole. Povero giapponesino, e povero Catania. Che non combina nulla di nulla. Di nulla, di nulla. Malconcio? Meglio un Morimoto malconcio che un Catania privo di vita.
Capolavoro contro l’Udinese. Di tattica. Disastro contro la Reggina.
Stavolta non è mentalità. E’ il non trovarsi in campo (mettiamo anche un manto erboso in condizioni post belliche). Serrati sulle gambe. Geometrie ebbre. Passaggi sghembi.
Finalmente Morimoto. Ed è un altro Catania. Non una Reggina peggiore di quanto non sia, né sia stata. Martinez meglio fuori che esterno. Altro dubbio da chiarire. Se è tattica, è Teoria del Caos.
Saettano giocatori, come biglie impazzite, saltano schemi. Edusei va fuori, Vargas e Baiocco vanno a finire nel tridente, Colucci, complice anche la botta in testa, entra definitivamente in tilt, Terlizzi diventa punta centrale, e Silvestri? Se lo chiede anche Stovini. Vigiani non ci pensa due volte e dopo la rete del primo tempo, ne fa altre due.
Postilla tattica. Diciassette giornate non sono ancora abbastanza per rendersi conto di come gestire Baiocco, “mens sana in corpore sano”. E viceversa. Fiaccato dall’impegno in Coppa. Fermo lui, fermo il Catania. Zero Sudore. Zero Movimento. Zero contromisure, efficaci. Tiri in porta:
Zero. Nel primo tempo. Tre, nel secondo.
Prima Morimoto, poi due volte Vargas, che mette dentro la sua seconda rete stagionale. Ma il Catania è già in 10 uomini. Sardo fuori. E con un Baiocco in meno contro la Juventus, “mens sana...” etc.. sempre la stessa storia.
C’è piaciuto vincere a Milano. Un po’ s’è pagato anche questo. Occasione sprecata. Terza trasferta disastrosa, di fila. Vabbè, quel che è andato è andato. Però, ricadere sempre negli stessi errori, inizia a diventare pesante da digerire. Molto più dei cenoni alle porte. Quando un digestivo non basta. Basta con gli errori. Evitabilissimi.
Basta non dilettarsi troppo con l’improponibile. Concetti astrusi. Soluzioni mirabolanti.
Rischiare, ma solo quando si deve.
Siamo in buona forma. Non serve affidarsi ai Miracoli.
Che 9 su 10. Fanno resuscitare i morti.
Feste. Pausa. Riflessione.
Anno nuovo. Buttare via le cose vecchie, e brutte|di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com|. - articolo letto 135 volte