Se “la Coppa Italia non è una priorità”, si potrebbe anche evitare di esporre 18 trofei tra i quali figura anche quello vinto a Roma nel 2003, e si potrebbe allora anche cancellarlo dal Palmares.
Se poi nei prossimi 22 anni si ha l’intenzione di vincerne altrettanti, c’è poco di nobile e molto di snob nel “lasciare ad altri” quel che non s’è riuscito a conquistare. E quel che senza dubbio, tra altri 22 anni, mancherà.
Lode al Catania, che di complimenti apprezza solo quelli provenienti dal campo, e non dalle amare bocche altrui. Politically Correct. Sanguigno e senza fronzoli. Raccoglier il frutto delle proprie fatiche, raccoglierlo dalla viva terra. È il Catania che dopo aver messo in riga la Vecchia Signora spegne i bollenti spiriti del Diavolo, mandando al "Quarto" Cielo i suoi tifosi.
“Campione del Mondo” in carica(tura), non causa Turn Over, a far “girare” la testa al Milan bastano ed avanzano le casacche rossazzurre in campo. L’ennesimo confronto, soliti dubbi, chi i Campioni, chi i Provinciali?
Edusei scuoia il Puma, inclina la Tour Eiffel, ed affoga i Brocc(h)oli. Reggendo in solitaria il centrocampo. “Chiffù Cafù?”, e con Vargas la palla non c’è più. Digao Digao, ma è Stovini Meravigliao. Quando entra in campo Izco dimostra di essere qualcosa di più dell’anagramma di Zico, Gattuso dimostra invece d’essere qualcosa in più dell’anagramma di Simic, basta sostituire le i con una o ed una e. E se Kalac, ad oggi, potrebbe anche essere uno snack al cioccolato e mandorle, Bizzarri è senza alcun dubbio un portiere “de primera”, come lui stesso ama definirsi.
Perciò, quando al Massimino si spengono le luci, capita anche di pensare “era un sogno, mi sto svegliando”. E poi invece è tutto vero, è tutto reale, così dice la triplice sveglia di Ayroldi, l’uomo nero di un incubo mal riuscito. Nessun ribaltone, non al Massimino, mentre ovunque in (Coppa) Italia accade l’inverso. Passa la Juventus, dopo il Ko di Empoli, lo stesso dicasi per Roma e Sampdoria, che rimontano i passivi rimediati a Torino e Cagliari. Fiorentina e Udinese, reduci da due pareggi in bilico, orientano a proprio favore la gara di ritorno, i viola al Franchi, i Friulani al Barbera. Unica conferma, il Catania. Dove il "tanto vi recuperiamo al ritorno", non funziona.
Conferma, già. Di una realtà per la quale non esistono parite più o meno importanti quando si scende in campo con la maglia dei propri tifosi, un gruppo dove “titolare” è parola aleatoria, uno per tutti e tutti per uno. Filosofia solo all’apparenza spicciola, dotata invece di un pragmatismo sconosciuto ai più, ecco la di-stanza tra chi sa ben parlare e chi sa ben fare. Tra l’imprenditore e l’aziendalista, tra i “titolari” e la squadra. Non una distinzione tra buoni e cattivi, strade sghembe, ognuno con la propria indole da assecondare, per fruttare successi e soddisfazioni.
Capita poi, però, un giorno. Di incontrarsi, e come ogni realtà singolare, confrontarsi.
E così accade, che quel che dalla tua stanza vedevi piccolo, era tale solo per la distanza dei tuoi occhi, dalla sua grandezza. Impara.
Un piccolo Sogno all’Orizzonte. Si chiama Catania. Avviciniamoci, piano piano|di Marco di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com|. - articolo letto 99 volte