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2008-02-25

Ricominciare


Non si può dire, almeno questa volta, che il Catania le occasione non le abbia avute. Una traversa e un rigore sbagliato, prima Mascara e poi Spinesi, i rossazzurri sono però tutto qui, a discapito di un Empoli volitivo di far bene, e che, a contare le occasioni, le dita delle mani non bastano. Nessuna sfortuna, non è discorso di assenze, è solo mancanza di testa e concentrazione, quasi a volersi accontentare dei complimenti ricevuti dopo Fiorentina – Catania, senza punti, così come oggi, sempre più giù in classifica. Una gara, quella degli etnei, da dividere in due, come i tempi, il primo da dimenticare, l’altro, almeno nella prima fase, che richiama il match di Firenze, contro i viola di Prandelli. Si diceva di un primo tempo brutto, Empoli più cinico e impegnato dei rossazzurri, stanchi, quasi svogliati. E’ Polito a salvare il risultato su Giovinco nei primi minuti con una parata d’istinto che sa di prodezza, di giornata sì, almeno per lui. E invece sul goal realizzato al 37’ proprio da Giovinco il portiere rossazzurro non c’è, poteva arrivarci, concorso di colpa con Terlizzi, anche oggi davvero negativo, copia di quello visto a Genova qualche settimana fa: un’altra partita per il centrale difensivo da mettere in un cassetto del quale bisogna gettare via la chiave, per cambiare rotta, necessariamente. Quel che resta della prima frazione sono i cinque tiri in porta contro gli zero del Catania, con Baiocco a creare l’unica conclusione pericolosa su tiro dal limite finito di poco sul fondo alle spalle di Bassi, lontano dal poter raggiungere il pallone. Ancora sacrificato Mascara, tanti i suoi recuperi, e un po’ spaesato, almeno in fase difensiva, Alvarez, neo acquisto rossazzurro, bravo per impegno e capacità ma poco aiutato dai compagni di reparto e di centrocampo. Seconda frazione diversa, con un Catania che di occasioni ne crea, per volontà sua e dell’arbitro, il signor Brighi, bravo nei primi quarantacinque minuti, un po’ meno nei restanti, con un goal annullato per un fuorigioco che non c’è all’Empoli e con un rigore concesso più per un tuffo di Martinez che per altro, mal assistito, in entrambi i casi, dai due collaboratori. La sostanza non cambia, il risultato sì, nel finale, ancora in favore dell’Empoli: è una perla quella di Buscè, la conclusione più che l’azione, quest’ultima possibile solo grazie ad uno spazio lasciato che sa di spaesamento di difesa e centrocampo, reparti assenti oggi, così come l’attacco, statico e confusionario, con Mascara sacrificato spesso in difesa e costretto a far decine e decine di volte il campo, Martinez troppo innamorato del pallone e Spinesi nuovamente poco mobile, a deludere quelle aspettative nate in settimana dopo i sei goal realizzati in amichevole. Peccato si trattasse, con tutto rispetto, del Pozzallo Ragusa. Una sconfitta da digerire e dimenticare subito, già da mercoledì quando, al Massimino, arriverà il Milan. Non c’è gap tecnico da considerare, servono i tre punti, come obbligo, non ci si può più accontentare. Perdere come oggi o come domenica scorsa non cambia, almeno in termini di classifica...|di Fabio Alibrio - Fonte: www.mondocatania.com|. - articolo letto 122 volte


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