Ci tiene subito a mettere le cose in chiaro Walter Zenga, nuovo tecnico rossazzurro, premesse base per tarare metri di giudizio e distanze formali nei suoi riguardi, del suo presente, del suo passato e del suo futuro.
“Non sono un televisivo, il mio unico e vero lavoro è quello di allenatore, molto più sul campo che davanti le telecamere. Le esperienze alternative al calcio restano momenti a sé stanti che non rinnego perché sono state mie scelte che hanno contribuito a far baglio di vita.
“Col Catania è senza dubbio una bella sfida, e lo sarà già da domenica, quando al Massimino arriverà il Napoli, gara importantissima sotto ogni fattore, da quello ambientale a quello tecnico. Se mi chiedete in che modo gioco, rispondo “a calcio”; il modulo non è questione di numeri ma questione di atteggiamento, fasi di gioco, possesso e non possesso.
“Come scenderà in campo la squadra dipenderà dalle caratteristiche del gruppo e dei singoli; indispensabile per me sarà quindi entrare nel cuore di questi ragazzi e dello spogliatoio nel più breve tempo possibile, per questo ho deciso, pur volendo accanto a me un mio collaboratore, di mantenere l’assetto tecnico invariato, dal vice allenatore, Atzori, passando per Onorati fino all’ultimo dei magazzinieri. Saranno loro, che hanno vissuto intensamente il gruppo, a potermi aiutare a conoscere fino in fondo questa squadra.
“E non mancherò di chiamare a Silvio, lui ha fatto un grande lavoro qui, e se non si fosse dimesso io non starei parlando da nuovo tecnico. Lo conosco e lo stimo, sia come persona sia come modo di allenare, fin da quando l’ho incontrato in Uefa, allora allenava il Parma, sono rimasto colpito dalle sue peculiarità di allenatore.
“Trovare colpe nel suo operato mi sembra fuori luogo, ed irrispettoso. Quel che chiedo a questa squadra è di ritrovare autostima in sé stessi, i giocatori devono essere profondamente convinti di essere forti, perché lo sono, non si spiegherebbero altrimenti le loro prestazioni nel girone d’andata, fino a conquistare la semifinale di Coppa. Il mio compito è quello di far ritrovare loro la brillantezza che avevano con Silvio.
“Per questo è necessario lasciar fuori la paura di perdere, ed aver tanta voglia di vincere. Per questo saranno necessarie tre cose, che chiederò alla squadra, e chiede ai tifosi; tre cose che io per primo dovrò trasmettere, perché so di averle:
Entusiasmo, Coraggio e Fiducia|di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com|. - articolo letto 132 volte