PRESENTAZIONE
Difendere e conservare con ogni mezzo la serie A, tesoro inqualificabile per la città di Catania. Sostenere la squadra è obbligo di ogni vero tifoso, oltre ogni evidente sopruso societario, nascosto altresì dal cambio di allenatore a 7 partite dalla fine del torneo. Via Silvio Baldini, autentico professionista, per far posto all’esordiente Walter Zenga. Fiducia illimitata per giungere all’obiettivo finale della salvezza, poi tutto dovrà cambiare, solo per il bene della città e della maglia. Il Catania conserverà certamente l’impronta di mister Baldini, acquisendo suggerimenti, ma soprattutto spinta emotiva, dal nuovo commissario tecnico. La panchina di Walter Zenga sarà battezzata dal Napoli, ospite del Massimino nella partita di domenica. Vincere, fare un gol in più dell’avversario obbligatoriamente. Con un attacco alquanto sterile potrebbe rivelarsi fondamentale subire un gol in meno rispetto agli avversari A tal fine le speranze ricadono sulla rodata e rocciosa difesa etnea, capitanata da Lorenzo Stovini, rientrante dalla squalifica. Dal lato opposto sarà fondamentale l’apporto del tenace e caparbio difensore Paolo Cannavaro, trascinatore del reparto difensivo partenopeo.
PASSATO
Lorenzo Stovini nato a Firenze il 24/11/1976, cresce nel settore giovanile della Roma. All’età di vent'anni passa al Vicenza, con cui esordisce in serie A nella stagione 1997-1998 (31 agosto 1997, Sampdoria-Vicenza 2-1). Nel 1999, dopo due anni e 48 partite di campionato disputate con la maglia della squadra veneta, viene acquistato dalla Reggina. Nei due anni trascorsi in Calabria, Stovini colleziona 66 presenze (su 68 disponibili) e un gol . Nell'estate 2001 si trasferisce a Lecce,sempre in Serie A. Con i giallorossi pugliesi gioca quattro campionati nella massima serie e uno in serie B (2002-2003, stagione in cui ha segnato anche un gol). Amato da tutti, diventa capitano della squadra nel novembre 2005. Tuttavia, dopo un campionato talmente positivo da far pensare a una sua convocazione nella nazionale italiana, nel 2005-2006 non gioca con la consueta continuità. Alla fine del campionato il Lecce è retrocesso in Serie B e Stovini, concluso il suo trascorso nella società salentina, firma un contratto triennale con il neopromosso Catania. Lo scorso anno ha dimostrato il suo vero valore, diventando una colonna portante della difesa etnea ( 35 presenze e 2 gol ) e raggiungendo la meritata salvezza.
Paolo Cannavaro nasce a Napoli il 26/06/1981. Cresciuto calcisticamente nel vivaio del Napoli, esordisce in serie B, ad appena 17 anni, con la maglia azzurra della propria città. Nel 1999 viene acquistato dal Parma, dove raggiunge il fratello Fabio. Con la maglia crociata realizza il sogno di esordire in serie A, sostituendo proprio il fratello il 14 maggio del 2000 in Parma – Lecce 4-1. Trascorre un biennio in terra emiliana giocando davvero poco, solo 5 partite disputate. Conseguentemente decide di trasferirsi un anno a Verona, dove totalizza 24 presenze e realizza pure la sua prima rete in serie A. Nel 2002 torna al Parma, senza trovare spazio nell’undici titolare condotto dall’ex tecnico Prandelli. Con l’avvento di Carmignani sulla panchina parmense diventa il perno della difesa emiliana, realizzando nel 2005 24 presenze e 3 reti. L’anno successivo decide di tornare nella sua terra, sposando un sodalizio felice con il Napoli e sottoscrivendo un contratto quinquennale. Nel 2006-07 si è reso subito protagonista e trascinatore della difesa azzurra, divenendo insieme a Maldonado e Domizzi la difesa meno battuta del torneo.
TATTICA
Entrambi sono difensori centrali con spiccate doti difensive, la cui arma migliore è evidenziabile nella loro corporatura ( 186 cm di altezza e 80 kg di peso per entrambi). Abili ed efficaci nell’elevazione, riescono agevolmente a neutralizzare le azioni aeree, giungendo costantemente in anticipo rispetto l’avversario. Il difensore rossoazzurro si esalta effettuando un pressing costante, anticipando sempre l’avversario con un ottimo tempo di reazione ed anche con grandeintelligenza tattica. Il centrale del Napoli, data anche la più giovane età, riesce a coprire con maggiore continuità uno spazio di campo più ampia, usufruendo di una corsa più costante e duratura. Entrambi sono dotati di una buona tecnica, identificata nell’esecuzione ottimale di passaggi corti o lunghi, imboccando i propri compagni di squadra con precisione e coordinazione spazio-temporale. L’esperienza dell’etneo e la prestanza atletica del difensore partenopeo permette loro di avanzare palla al piede, guadagnando metri preziosi di campo e fornendo palloni utili per il reparto offensivo. Nondimeno si rendono pericolosi in fase d’attacco quando avanzano sulla battuta di calci piazzati, dove creano superiorità. Tenaci e dediti al lavoro, entrambi sono due calciatori professionisti che mai si risparmiano e danno sempre il massimo con grande professionalità. Due difensori che inducono alla massima fiducia, due calciatori che tutte le squadre vorrebbero avere in rosa.
STATISTICHE
Quest’anno entrambi i difensori sono risultati fondamentali nell’operato del reparto difensivo, conquistandosi l’affetto e la stima del rispettivo pubblico. Il “magnifico” Stovini ha disputato 29 partite, nelle quali ha giocato per 2700 minuti di gioco realizzando una media alta del 6,2. Cannavaro ha giocato 28 match, correndo per 2600 minuti e concretizzando una media più bassa del 5,8. Entrambi non disdegnano, come detto, la fase offensiva. Stovini in questa stagione ha realizzato un gol su 6 tiri effettuati, mentre il difensore partenopeo ha realizzato ben 12 conclusioni in porta senza mai trovare, però, la via del gol. Una buona tecnica appartenente ad entrambi, maggiore propensione al possesso ed alla gestione del pallone da parte di Cannavaro, autore di ben 673 passaggi, di cui 537 riusciti. Stovini dal canto suo ha realizzato 598 passaggi, con 432 portati a buon fine. Constata la maggiore proprietà di fraseggio del difensore azzurro, tocca affibbiare maggiori capacità difensive a Stovini, autore di ben 484 rinvii difensivi contro i 255 effettuati da Cannavaro. Sulle palle rubate e contrasti vinti i due difensori si equivalgono con 120 interventi messi a segno. Simili per modalità difensive, entrambi non si risparmiano anche quando l’azione prevede l’intervento falloso, talvolta indispensabile per fermare l’azione avversaria. Risulta essere più falloso il difensore etneo con 59 falli fatti, sanzionati con 8 cartellini gialli, mentre Cannavaro è stato protagonista di 46 falli, conditi da 7 ammonizioni ed un cartellino rosso. |di Angelo Giuffridda - Fonte: www.mondocatania.com|. - articolo letto 302 volte