Con il punteggio di 2-0 gli uomini di Mancini superano l'insidia viola mantenendo il vantaggio di +4 sulla Roma, vittoriosa nel pomeriggio ad Udine. Cambiasso e Balotelli siglano le reti che valgono mezzo scudetto. ROMA APPENA DIETRO L’ANGOLO – Non poteva esserci vigilia più infuocata per gli uomini di Mancini. La Roma con l’impresa pomeridiana ad Udine si pone a -1 chiamando i campioni in carica alla vittoria per mantenere il distacco in classifica immutato e con un ostacolo di meno. Se a questo ci aggiungiamo una Fiorentina in formato “europeo” con l’entusiasmo a mille e con un Milan e Samp che non avanzano, i pericoli sono dietro l’angolo. VIEIRA PRIMA PUNTA – Fasi di studio e poche emozioni in avvio gara. I neroazzurri si affidano alla coppia Balotelli-Cruz, lasciando in panchina Crespo e Suazo con Ibrahimovic ancora ai box. I primi colpi li sparano i padroni di casa che trovano in Vieira l’uomo più pericoloso. Una vera prima punta in un paio di occasioni: all’11 esimo con una conclusione a botta sicura nell’area piccola deviata provvidenzialmente da Ujfalusi sopra la traversa; passa un minuto e lo stesso centrocampista francese colpisce di testa un perfetto corner della destra ma Frey devia con due mani in corner. Ben 7 i corner nella prima frazione per i neroazzurri. MUTU METTE I BRIVIDI – La Fiorentina non resta a guardare e mette i brividi in due occasione agli avversari: 18’ minuto il rumeno prova al volo dalla distanza e conclusione sopra la traversa. 22’ esimo semina scompiglio nell’area piccola neroazzurra, salta Julio Cesar ma in girata non riesce a centrare lo specchio della porta. 38’ minuto tiro forte di destro dai 30 metri e palla che esce non di molto alla destra di Julio Cesar. SOLIDITA’ VIOLA – Dopo la prova di giovedì in coppa Uefa gli uomini di Prandelli confermano l’ottimo momento di forma con uno schieramento tattico quasi perfetto e solidità a centrocampo. Una squadra compatta che per 2/3 del primo tempo tiene il gioco in pugno pur non offendendo molto gli avversari. Un atteggiamento che tuttavia costringe i neroazzurri a restare con il baricentro di gioco basso. Questo non permette ripartenze veloci anche perché restano pochi i punti di riferimento per le ripartenze. STOICO FREY – Chiamatemi “Spider Frey”. Di professione fa il portiere e lo fa sempre egregiamente. Questa sera all’ennesima potenza salva la squadra soprattutto nel finale di tempo quando i neroazzurri premono il piede sull’accelleratore. Ben 5 interventi quasi miracolosi a dire no a Vieira in avvio, Zanetti su una conclusione dalla distanza che ricordava molto il tiro decisivo scoccato contro la Roma (33’pt). Nel finale anche Cruz si vede negare la gioia del gol per due volte: 33’ minuto la conclusione da fuori area e al 42’ minuto colpo di testa ravvicinato molto simile a quella di Vieira. Se pensiamo che alla vigilia era in dubbio e che è rimasto per lunghi tratti dolorante in campo per una botta rimediata in uno scontro con Balotelli una prestazione davvero storica. IL RUGGITO DI ESTEBAN – 10’ minuto di gioco, l’Inter era partita bene come nel finale del primo tempo. Azioni poco ficcanti ma pressing alto e viola costretti alla difensiva. Il minuto è di quelli che potrebbe entrare nella storia. Un “ruggito”, un urlo liberatorio per uno dei giocatori più importanti della stagione neroazzurra. Frey è battuto, il colpo di piatto forte sotto la traversa da pochi metri non lascia scampo e nessuno. A San Siro è l’apoteosi. 2-0 SUPER BALOTELLI ALLA SUAZO – 7 minuti, con gli spalti ancora festosi e il giovane Balotelli si trasforma nel Suazo della situazione e sul filo del fuori gioco si ritrova a tu per tu con Frey, freddandolo sull’uscita. Forza fisica ed intensità hanno ragione sull’organizzazione e freschezza atletica dei viola. NEROAZZURRI GESTISCONO IL BOTTINO - La Fiorentina si ricompone a fatica, ne approfitta l’Inter per cambiare schieramento. Con un bottino così prezioso fin troppo scontato diventa l’atteggiamento degli uomini di Mancini che tuttavia non rinunciano ad attaccare. Fuori Balotelli sommerso da una valanga di applausi, dentro Cesar a dare più spessore al centrocampo. Per i viola è la doppia mossa di Vieri al posto di Pazzini la mossa per dare maggiore freschezza e di Osvaldo per Liverani a modificare l’assetto offensivo a dare una risposta alla gara ormai compromessa.
ROMA A FRENO, UN OSTACOLO IN MENO – Il finale di gara ha un copione scontato, pochi sussulti e gli uomini di Mancini che gestiscono la gara con tranquillità e trova con Maicon ancora energie da spendere. Stankovic esce tra gli applausi e una promessa: “io resterò qui”… I viola pagano la stanchezza dovuta al turno di coppa giocato giovedì e non riescono a reagire al 2-0 neroazzurro. La consolazione è di aver mantenuto, a 5 giornate dal termine, il +4 su Milan e Samp. |la Redazione di Calcio Magazine.net|. - articolo letto 154 volte