È stata una finale godibile quella esibita a Mosca da Chelsea e Manchester. I primi non erano mai arrivati così lontano in questa kermesse mentre i secondi, malgrado il loro blasone, non si fregiavano del titolo continentale dal secolo scorso, nel 1999, quando vinsero la Coppa in extremis, rimontando lo svantaggio iniziale con un micidiale uno-due maturato nel recupero, per quella che resterà per sempre l’epilogo più straordinario della storia delle Coppe Europee. Quella squadra resterà nell’immaginario collettivo come un team dei miracoli, da fantacalcio. Quel risultato ebbe, infatti, un qualcosa di magico che quasi fece propendere per il paranormale. A distanza di quasi due lustri gli uomini di Ferguson ritornano sul tetto del vecchio Continente, ancora una volta con un pizzico di fortuna. I ragazzi capitanati dall’immortale Giggs (recordman di presenze in maglia rossa, superato Sir R.Charlton) dominavano nel 1° tempo, trascinati dal futuro (almeno si pensa) Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo che con la sua velocità e le sue finte metteva in crisi la retroguardia dei blues. Ed era lo stesso portoghese a violare la porta del non incolpevole Cech con un chirurgico colpo di testa. Sul finire del tempo Lampard rimetteva in sesto una barca che dava l’impressione di poter affondare da un momento all’altro sotto i colpi dei reds, con un gol d’opportunismo a conclusione di una pregevole azione dei blues. |di Albertosig| - articolo letto 133 volte