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2008-06-04

Quale Catania? (1°parte)


Nomi pochi, concreti; parole tante, almeno quanto le intenzioni della società, anche se spesso trattasi di sogni, ma in questo caso più dei tifosi e dei giornalisti. Quel che di appurato vi è stato: la presenza di Lo Monaco in SudAmerica, per visionare alcune partite, e nulla trapela; la presenza di Zenga in Romania, quando invece avrebbe dovuto star dietro al suo “trasloco” nella Milano bene, prima a seguire la Nazionale Rumena, poi in due vis-a-vis con Niculae Dica e Banel Nicolita; sul tavolo, oltre le portate da ristorante, l’intenzione del Catania a rinvigorire il suo attacco e la proposta di Zenga, che preferisce l’usato garantito al nuovo con chilometraggio zero.
Se ne possono dir tante, ma anzitutto andrebbe analizzato il contesto tattico in base al quale il Catania sta muovendo le sue pedine in questi inizi di CalcioMercato, che ricordiamo, si aprirà formalmente solo il 1° Luglio. La domanda non è quale giocatore, ma quale Catania vedremo in campo nel 2008/09?
Nell’incontro chiarificatore, Zenga-Lo Monaco, oltre al contratto è venuta fuori una lista, non di giocatori, ma di ruoli con annesse preferenze, che andrebbero così a plasmare il nuovo Catania, probabilmente il primo che non risentirà dell’onda lunga Marino, ed allo stesso modo il primo che apporterà notevoli cambiamenti tattici, il più drastico: via le tre punte, si passa a due (4-4-2 per la numerologia, ndr). A seguire una priorità concordata: valorizzare Jorge Martinez. Non un Catania costruito sull’uruguayano, ma che riesca comunque a fargli esprimere in campo quelle potenzialità ancora latenti, causa acciacchi e collocazioni tattiche poco gradite.
Non è una prima punta, ma ha fisico, senso del goal, e colpo di testa; Non è una seconda punta, ma ama il dribbling ed il pallone è in grado di spedirlo ovunque voglia. Può essere entrambe le cose. Gestirlo, il dolce cruccio di Zenga che potrebbe optare per una soluzione ardita quanto intrigante, ovvero farlo partire qualche metro indietro rispetto al centravanti di riferimento per alternarli poi in ruoli ed inserimenti. Ben si capisce come, in questa eventuale disposizione, sia necessario un compagno di reparto con caratteristiche ben distinte da Spinesi, potrebbe essere appunto Dica, ma non solo, il rumeno è un jolly offensivo, e può andar bene tanto come prima punta (viene utilizzato in questo ruolo nella Nazionale), quanto da seconda, o da esterno, ma prescindendo dal nome, restano i parametri richiesti: un numero 10 di razza, brevilineo, duttile. Anche più di uno, senza scordarci di Morimoto, che calza a pennello con questa descrizione. Attenzione poi a Gianvito Plasmati, con Spinesi fuori fino ad Ottobre, potrebbe risultare utile trattenerlo in prima squadra almeno per la prima parte di stagione. Problemi in panchina non dovrebbe farne, e la presenza di un attaccante “d’area” ritornerebbe parecchio utile in quelle partite dove non si potrà contare su Martinez, volente o nolente, giocando dunque con una seconda punta classica a supporto del centravanti. Una soluzione offensiva tattica in più, a prescindere, non fa mai male.
Banel Nicolita è invece un esterno (puro) di spinta, un mediano, che preferisce la zona sinistra del campo, si aggiunge spesso alla fase offensiva ed ha ottimi tempi di inserimento all’interno dell’are avversaria, senza contare l’abilità nel cross e la potenza del tiro. Mettendo ancora una volta di canto il nome, si tratta di ricercare qualcuno che prenda il posto di Vargas, in mediana, e che evidentemente non potrà essere Mascara, per il quale gli spazi si restringono ad “alternativa”, già la scorsa estate il Catania cercò di individuare un cursore esterno, lo trovò in Llama, il ragazzo ritornerà, di fatto, a meno che Lo Monaco non decida di precludergli la “seconda chance”, difficile comunque immaginarlo titolare, ma il fisico e le caratteristiche per essere “disponibile” in quel ruolo, ci sono tutte, e son le stesse di Nicolita.
|di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 159 volte


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