Come Baiocco, non più d’una settimana fa, si trovava nella lista dei partenti. Arrivato dall’Argentina nel giugno del 2007, Cristian Ezequiel Llama non è mai riuscito ad imporsi nell’undici titolare, trovare continuità, convincere il tecnico. A frenarlo, più che limiti tecnici, la pubalgia che non dava tregua, perdurava, quando sembrava accantonata, ritornava.
Solo 45 minuti, contro il Napoli, al San Paolo, una fugace apparizione, nel momento sbagliato, seguita da una sonora bocciatura, possibile stimolo assimilato in involuzione, psicologica, da qui la decisione di rimandarlo in patria, ripercorrendo, a ritroso, i passi che l’avevano portato a Catania, in cerca della forma perduta, e del luogo migliore per ritrovarla. Ma nulla, anche coi Newell’s, squadra argentina della Massima divisione, non ha fortuna; prima una malaugurata fotografia, d’archivio, che lo ritrae con la maglia degli antagonisti “principe” dei Newell’s, poi le incomprensioni col tecnico, ed i fastidi che ritornano.
La società argentina, pur potendo esercitare il diritto di riscatto sul cartellino del giocatore, lo lascia libero di ritornare a Catania. Un vero e proprio “scarto”, ma stavolta, allo smacco, segue un’imperiosa voglia di dimostrare il proprio valore. Il Ritiro di Llama inizia ancora una volta in sordina, ma qualcosa è cambiato, nell’atteggiamento dentro e fuori del campo, è quello di un giocatore che sa cosa vuole, e sa di poterlo ottenere.
Cresce, esponenzialmente, arriva il primo goal, maldestro, su rigore, poi un secondo, su angolo, chiude la prima fase in crescendo, il suo cognome, sottolineato da Zenga. Utile come esterno sinistro sia alto, che basso, a mo’ di terzino; rapidità, dribbling e ottima capacità di crossare, questo il nuovo Llama.
Così, anche nel primo vero allenamento della Seconda Fase “Umbra”, eccolo nuovamente tra i protagonisti. Tornano le doppie sedute, ritorna la fatica, ma sempre dietro ad un pallone, e se mentre si fa palestra il fido compagno di gioco deve riposare in rete, al pomeriggio, quando si suda sul rettangolo verde, torna immediatamente di moda. Partitella Italia vs Argentina, oriundi dall’una e dall’altra parte., esito 3-2: Doppietta di Llama, a seguire Izco; vincono i “gauchos”, per i “ragazzi italiani” vanno a segno Mascara ed Antenucci, sempre più nelle grazie di Zenga.
Si ferma Terlizzi, a metà tempo, per una leggera botta. In campo si rivede Plasmati, che dopo aver sostenuto gli ultimi due confronti amichevoli sta pian piano riprendendo la forma partita. Note positive per Stovini e Mascara, acciaccati un tempo, adesso perfettamente ristabiliti. |Redazione Mondo Catania.com - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 150 volte