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2008-08-12

Notte di coppa e campioni Tutta Firenze al Franchi


Nove anni e un giorno dopo, la Fiorentina torna a bussare alla porta della Champions League. C'è però molta più serenità oggi che quell'11 agosto 1999, contro il Widzew Lodz, battuto senza troppa difficoltà per 3 a 1.
Nonostante la settimana di Ferragosto, erano in trentamila allo stadio, ma ora Firenze si è superata e al Franchi ce ne saranno almeno ottomila in più. Una buona notizia arriva dai prezzi, che nove anni dopo sono inferiori in media del 30% rispetto a quelli praticati dal presidente Cecchi Gori. Stavolta si è preferito chiamare a raccolta il popolo viola, che ha risposto con entusiasmo. Per gli abitanti della zona del Campo di Marte, quelle di stasera, saranno le prove generali in vista del 31 agosto, quando arriverà di sera la Juventus. La partenza per le ferie di almeno il 50% dei residenti dovrebbe facilitare il traffico, ma il consiglio è identico a quello della gare di campionato e cioè presentarsi ai cancelli almeno un'ora prima del fischio di inizio.
Dopo aver disquisito per un mese sui silenzi, i borbottii e i sorrisi di Mutu, ieri Firenze ha improvvisamente scoperto che l'esordio vero è dietro l'angolo e la febbre è salita all'improvviso. Lo hanno capito per primi i politici che ieri, in occasione della storica ricorrenza della liberazione di Firenze, hanno parlato moltissimo di calcio. Non poteva che cominciare il sindaco e primo presidente della nuova Fiorentina Leonardo Domenici, che ha raggiunto come ogni anno il ritiro viola di San Piero a Sieve per fare gli auguri a Prandelli e alla squadra. «Li ho trovati molto motivati», ha detto Domenici, che stasera sarà allo stadio, rimandando così di un giorno la partenza per le ferie. Lo imiteranno gli assessori Cristina Bevilacqua e Gianni Biagi, ovviamente Eugenio Giani, oltre ai consiglieri Dario Nardella (Pd), Stefano Alessandri (An)e Alessandro Falciani (Ps). Le defezioni sono per causa maggiore: «Avevo già prenotato le ferie quando non si sapeva la data della partita - spiega l'assessore Daniela Lastri — e poi, è il mio compleanno: festeggerò guardando la partita». «Non posso — dice il Verde Gianni Varrasi — ma ho organizzato il gruppo di ascolto, birre e pizza con gli amici».
Maggioranza e opposizione unite nel tifo per la Fiorentina: Paolo Marcheschi e Massimo Pieri di Forza Italia si spingono ad affermare di «aspettare questo momento da 10 anni». «Non mancherò», dice il presidente della Provincia Matteo Renzi. Mancheranno invece gli uomini viola dello spettacolo, forse con la sola eccezione di Gianfranco Monti, che sta facendo di tutto per liberarsi degli impegni. Gli altri, da Carlo Conti a Pupo, da Piero Pelù, che a luglio ha «battezzato» da presentatore la nuova stagione, a Leonardo Pieraccioni se la vedranno in televisione. Farà così anche Paolo Beldì, che ha rinunciato all'ultimo momento al viaggio verso Firenze.
Certa invece la presenza del presidente Andrea Della Valle, più difficile quella del fratello Diego, che però i dirigenti viola sperano di veder spuntare all'ultimo momento. Sarebbe l'ideale continuazione di un bel viaggio, cominciato in un agosto in cui una squadra dal bizzarro nome di Florentia Viola si preparava, con molti tremori, all'esordio casalingo in Coppa Italia contro il Pisa. In quei giorni Prandelli, Mutu, Frey e Gilardino lavoravano già tutti insieme, duecento chilometri più a nord di Firenze. Sembrano passati dei secoli ed invece era appena sei anni fa.
|di David Guetta - Corriere Fiorentino| - articolo letto 147 volte


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