Cala il sipario su quel di Assisi, dopo quasi un mese di sudore. Il Catania torna a casa dal suo ritiro, dopo aver lavorato, faticato, messo benzina nelle gambe e nelle mente in vista della stagione ormai prossima.
Si riprenderà sabato sul terreno amico di Massannunziata, si comincerà a preparare gli eventi alle porte di Coppa Italia e Campionato; allenamenti in vista della gara di apertura della coppa nazionale, giorno 23 al Massimino e all’esordio nella nuova Serie A, una settimana dopo, sempre in casa.
E dopo quasi un mese di ritiro e ben undici amichevoli, si traggono i primi bilanci.
Ottimi se partiamo dai risultati dei test, en-plein sfiorato con dieci vittorie su undici, con la sola botta d’arresto di Perugia peraltro all’ultimo giro di orologio.
Catania vincente in amichevole, Catania che ha mostrato un gioco eccellente contro chiunque avversario; e qui c’è il tocco di Zenga, bravo ad innescare questo tipo di filosofia al nuovo gruppo: squadra che fa la partita, possesso palla sì,ma con passaggi veloci, rapidi e contati per arrivare in porta. Tanto, tantissimo il movimento senza palla, i moduli provati del resto(il 4-2-3-1 e il 4-3-2-1) necessitano sempre l’uomo smarcato per l’inserimento.
Dal gruppo, ai singoli. Molto bene i nuovi arrivati, Carboni e Ledesma in mezzo al campo sono una diga collaudata e ben assortita, polmoni e piedi, sciabola e fioretto, Kely martella, Pablo ricama; un regista, metronomo a dettare i tempi di gioco, un lottatore instancabile, da “una vita da mediano” ad arginare la manovra avversaria e ripartire. Loro due sono il fulcro del gioco rossazzurro con validissime alternative come Biagianti, Tedesco, Izco e un Baiocco da spogliatoio.
Lì davanti, quei tre coi piedi buoni sono una bellezza: Mascara, Martinez, Dica,i tre geni intercambiali, destra, sinistra, centro, ovunque li metti inventano, stupiscono, deliziano. L’uruguaiano,erede del 7 di Vargas, attende una stagione al top senza freni fisici; il calatino ha sete di riscatto dopo un’ultima stagione così così soprattutto dal punto di vista realizzativo, tanta voglia di gol per Pippo, vedere Catania-Pisa per credere. Dica è il nome nuovo, e che nome! Direttamente dalla Transilvania, El Vampiro è il tocco in più, il valore aggiunto che può risultare decisivo; genio ma anche goleador, ottimi inserimenti e parabole sopraffine sui calci piazzati.
Discorso punta. Dopo una stagione con carenza di centravanti, Zenga ha voluto in ritiro un gran numero di attaccanti, soprattutto giovani, da collaudare, testare, verificare in attesa delle scelte. Aspettando Spinesi e Morimoto, il presente si chiama soprattutto Paolucci e Plasmati. Partito forte il primo con tanti gol nelle prime uscite, meglio il secondo nella seconda parte di preparazione, quando il possente fisico ha cominciato a reagire ai pesanti carichi di lavoro. La sorpresa è Antenucci, giovanotto di Termoli, dato procinto partente ad inizio-ritiro; la sua risposta i nove gol nelle amichevoli, giocando da punta, ma soprattutto da esterno: Zenga si innamora del ragazzo, il Pisa resta con l’acquolina in bocca ma Mirko resterà ai piedi del Vulcano.
Liete novelle, ma anche qualche negatività. Niente di particolarmente grave, il giudizio del ritiro resta comunque col pollice in su. Però c’è un però e si chiama difesa. In prima linea davanti agli affidabili Bizzarri e Kosicky, il Catania ha delle incognite.
Dai terzini ai centrali, passando per possibili partenze e probabili arrivi. Sulla sinistra Sabato ed Alvarez(schierato anche a destra, ndr), subiscono il peso schiacciante dell’eredità di chi su quella fascia li ha preceduti; i paragoni si sprecano, a volte inavvertitamente, li attendiamo alla riprova fiduciosi di una loro crescita corale. A destra Sardo avverte qualche problemino fisico(ha saltato la trasferta in Romania, ndr), mentre per Silvestri sembra si siano placate le voci da quel di Sassuolo.
Ma è al centro che maggiori dubbi restano. Dietro il Totem Stovini, resta poca roba a parte il bravo Silvestre, bravo sì, ma con la poca esperienza di un giovane. I capricci di Terlizzi, destinato a congedarsi da una piazza che lo ha voluto bene e l’addio del vecchio Sottil lasciano un buco da colmare.
Pronto Pulvirenti: “Qualcuno in difesa arriverà”. Già, a puntellare un reparto vittima recentemente di qualche amnesia di troppo (3 gol incassati dal Perugia, 2 dal Progresul Bucarest, ndr). Gli ultimi pezzi a completare quel puzzle Catania, che tanto sta piacendo ai tifosi: quasi 13000 abbonamenti a più di due settimane dall’inizio del campionato. |di Dario Damico - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 153 volte