La trepidante attesa è terminata, le sensazioni e le aspettative possono adesso manifestarsi, il campionato di serie A 2008/09 ha inizio. La terza stagione del Catania nella massima serie si apre con uno scontro tanto arduo quanto affascinante.
I rossoazzurri affronteranno il Genoa tra le mura amiche, così come accadde nel campionato scorso, quando al Massimino, per le precarie condizioni del terreno, sembrava assistere ad un avvincente match di palla avvelenata.
Ad un anno di distanza si vivono altre realtà. Lo stadio, onorato finalmente del tabellone luminoso, si completa con un vero campo da gioco, senza dimenticare la realtà tecnica che si rispecchia nel pacchetto giocatori. Una rosa competitiva, ma ancora incompleta, creata da una società che con destrezza e massima abnegazione, da cinque anni, porta avanti un progetto ambizioso.
Un iter condotto fin ad oggi con l’ausilio del pubblico etneo, sempre fedele e dedito alla causa rossoazzurra. Dopo un’ estate vissuta tra giornali e discussioni da bar, il tifoso conta ormai le ore che lo dividono dall’esordio stagionale. Una gara difficile che vedrà confrontarsi due squadre di simile valore, dove il carattere e la voglia di vincere li contraddistingue.
Il Genoa, dopo aver condotto lo scorso campionato sopra le aspettative, ha costruito una rosa in grado di poter raggiungere alti traguardi. È proprio la conquista di un posto in Europa l’obiettivo con il quale si apre la nuova stagione all’ombra della Lanterna.
Ambizioni che appartengono, senza dubbio, ai componenti della formazione etnea, coscienti, però, di dover porsi come primo obiettivo il mantenimento della categoria.
La società ha lavorato per raggiungere la salvezza senza patemi, svecchiando l’organico e mettendo in cassaforte colpi di grande spessore. Sia lecito se i tifosi etnei pretendessero di sognare.
Sfruttando il tesoretto capitalizzato con la cessione di Vargas, la società etnea ha costruito una nuova e forte ossatura, su cui dovrà reggersi il gioco della squadra. Immutata la difesa, tra le più forti del campionato scorso, la dirigenza si è concentrata sul centrocampo, acquistando due giocatori di livello internazionale. Pablo Ledesma e Ezequiel Carboni, qualità e quantità, estro ed esperienza, due portenti che daranno vivacità e sicurezza al centrocampo etneo. Carboni, ex capitano del Salisburgo, si dedica maggiormente alla fase di contenimento, esibendo grande esperienza e forza fisica. Frangiflutti davanti alla difesa, mostra una grinta invidiabile abbinata ad una buona tecnica.
La sua presenza a centrocampo diventa fondamentale, così come lo diverrà quella del connazionale Ledesma, tra i migliori centrocampisti che il calcio argentino ha prodotto negli ultimi anni.
Un leader della linea mediana, ex capitano del Boca Juniors nonostante la giovane età, strappato nel mercato estivo a club europei più blasonati. Si tratta di un centrale dalla grande visione di gioco, abile ed efficace a impostare l’azione sia servendo assist lunghi che portando palla, eseguendo velocità di corsa e destrezza nel dribbling. Considerato il suo vizio del gol, si completa tecnicamente, candidandosi ad essere tra i migliori nel suo ruolo.
I due argentini formeranno la diga di centrocampo, costituita da solo due mediani, tagliando fuori due ottimi giocatori come Biagianti e Tedesco. Se a centrocampo si respira aria sud americana, in attacco lo spettacolo è assicurato. Il tridente offensivo, dietro l’unica punta, sarà costituito da Martinez, goleador rossoazzurro lo scorso anno, Mascara e Dica. Proprio il rumeno sarà il perno della manovra offensiva del Catania.
Fortemente voluto dal suo maestro Zenga, il fantasista della nazionale rumena predilige agire da trequartista, riservando sorprese gradevoli se impiegato da seconda punta. Insieme al talento Malaka ha la certezza di giocare titolare, essendo tra i pochi su cui si può scommettere ciecamente. Dica è dotato di un’ elevata intelligenza tattica, resa concreta dalla tecnica e fantasia di cui dispone. Classico numero 10 per le caratteristiche, specializzato nei calci di punizione.
L’estro certamente non mancherà alla manovra offensiva, bisognosa, però, di un terminale all’altezza della situazione. Indisponibile fino a novembre il bomber Spinesi, non ancora pronto invece Morimoto, si punta tutto sulle qualità del neo arrivato Paolucci, autore di una fase precampionato esaltante, condita dalla doppietta in Coppa Italia.
Lui, classe 1986, è una prima punta potente e veloce, giunto ai piedi dell’Etna con tanta umiltà e voglia di stupire. Potrebbe essere lui il bomber del Catania, potenzialmente da doppia cifra potrebbe conservare il posto da titolare anche dopo il rientro di Spinesi.
Una scommessa, bella e dura da vincere.
Il Genoa ha attuato molti movimenti di mercato, sia in uscita che in entrata, rivoluzionando la squadra. Nel reparto difensivo, confermato Rubinho in porta, si registra l’arrivo di ben 5 giocatori validi. Potenza, Ferrari, Bocchetti, Papastathopoulos, Biava andranno a fare compagnia a Criscito, unico superstite della passata stagione. Una difesa totalmente cambiata, dove le sorprese non mancheranno.
Ricambi importanti anche a centrocampo con acquisti eccellenti.
Il ritorno di Vanden Borre è stato accompagnato dall’arrivo di Modesto, Mesto e Ruben Olivera, assicurando maggior potenza fisica e qualità a reparto centrale.
O tutti o nessuno…Così anche in attacco si è assistititi ad una mini rivoluzione, con due acquisti e due cessioni di pregevole fattura.
Per Di Vaio e Borriello che vanno via arrivano Palladino e Gasbarroni. Due giocatori motivati, giunti a Genova per divenire protagonisti.
Il jolly Gasbarroni cerca il rilancio dopo varie stagioni passate nell’anonimato, mentre Palladino cerca la definitiva consacrazione, dimostrando di non essere un eterna promessa.
Una scommessa, più grande del Genoa stesso, quella di cambiare radicalmente la squadra piazzatasi al 10° posto l’anno scorso. Due società che hanno lavorato diversamente in fase di mercato, raggiungendo entrambe i rispettivi obiettivi.
Due formazioni costruite con razionalità e preparate da esperti tecnici con l’obiettivo di raggiungere sempre il massimo, senza porsi mai limiti. Zenga e Gasperini, due giovani allenatori con tanta voglia di stupire, già scontratisi nel campionato scorso con un risultato a favore del tecnico grifone.
Diversa risulta essere l’impostazione tattica delle due squadre, sia nello schema adottato che nel metodo di gioco.
Secondo la disposizione tattica di Zenga il Catania dovrebbe giocare con un 4-2-3-1, variabile al 4-3-2-1 secondo le esigenze.
Un modulo che permette un continuo fraseggio tra i reparti, sfruttando sia la profondità sulle fasce che l’imprevedibilità al centro. Un modulo che riesce a svilupparsi grazie alle qualità dei giocatori, facendo eccezione per le fasce, dove Sardo, a destra, e Sabato, a sinistra, non garantiscono una sufficiente fluidità, riponendo le speranze in Pablo Alvarez o, addirittura, in un arrivo dell’ultimo momento. In avanti si potrà apprezzare maggiormente il lavoro fatto dal tecnico, dettato dalla presenza di giocatori validi e capaci d’interpretare il proprio ruolo.
Il Genoa di Gasperini si disporrà con il collaudato 3-4-2-1, il classico albero di natale, dove l’unica punta sarà sostenuta dalla velocità e fantasia di Palladino e Gasbarroni.
Ad un centrocampo equilibrato, dove emergerà il lavorò dei due fluidificanti Modesto e Mesto, si appaierà una difesa a tre, dove le alternative certamente non mancano.
Una sfida aperta che possa far divertire per inaugurare al meglio questo nuovo ed avvincente campionato.
PAGELLA CATANIA-GENOA
Mercato estivo:
7,5 - 8,5
Qualità rosa:
7 -7,5
Portiere:
8 -7
Difesa: 7 - 7,5
Centrocampo: 8,5 - 8
Attacco: 8,5 - 7,5
|di Angelo Giuffrida - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 134 volte