Atteso esordio di Ronaldinho, San Siro è gremito soprattutto per lui. Ancelotti lo schiera, accanto a Seedorf, subito dietro Inzaghi. Inizia il match e il brasiliano dà subito la sensazione di volersi presentare con un gol al suo nuovo pubblico, ci prova tirando da lontano diverse volte senza fortuna oltre che con un paio di “incornate” (non proprio il suo forte), è invece a suo agio nel dispensare assist al bacio per i compagni (con Inzaghi che non ne valorizza le giocate sottoporta). Il Milan fa la partita, controlla il gioco ma “il dentone” sembra soffrire un po’ la posizione defilata alla quale è costretto dall’accentramento di Seedorf. Poco prima della metà del primo tempo passa il Bologna con Di Vaio e nel finale di tempo è proprio Ronaldinho ad inventare l’assist che consente ad Ambrosiani di “incocciare” e riportare il risultato in parità. Nel secondo tempo, con l’ingresso di Shevchenko ad intasare ancora di più la porzione centrale dell’attacco rossonero, Ronaldinho diventa praticamente ala sinistra, ad è anche per questo che nella seconda frazione non combina granché. Per la cronaca il Bologna segna ancora negli ultimi minuti di gioco rendendo davvero brutto l’esordio dell’asso brasiliano nel Milan. La sensazione complessiva è che la forma migliore e la brillantezza che consentono a Ronaldinho di far strabuzzare gli occhi ai tifosi siano ancora lontane, tuttavia sembra già essere diventato un punto di riferimento per i compagni. |di Grondaia| - articolo letto 262 volte