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2008-09-03

Catania: come prima...


Prima. Come prima, più di prima.
C’è uno striscione che campeggia in curva sud che dice: “Rieccoci quA”. Emozioni da prima giornata, di un ritrovo con tanto di sorriso in volto, come e dove c’eravamo lasciati tre mesi fa, tre lunghi mesi di attesa, per chi di Catania vive e di Catania sogna. Dopo tanti allenamenti, tante amichevoli e tante aspettative, con in mezzo una gioia di Coppa, si è finalmente alzato il sipario sul terzo palcoscenico consecutivo di serie A per Catania.
Si parte col piede giusto, come prima, già, come nelle ultime tre stagioni, piene di soddisfazioni, dove si è sempre partiti bene. Ricordiamo la vittoria, in casa, col Brescia (2-1) nell’anno che segnò il salto di categoria, la vittoria a Cagliari (0-1) nell’anno del rientro in A e il buon pareggio contro il Parma (2-2) ottenuto in terra emiliana lo scorso anno.
Una vittoria importante per partire bene, con il morale a mille, per sfruttare al massimo il terreno amico, contro una squadra, il Genoa, rognosa e fastidiosa, che ha messo in difficoltà, sul piano del ritmo, del pressing e, in certi momenti, anche del gioco la squadra rossazzurra .
Etnei che però hanno fatto la loro dignitosa partita, reagendo e colpendo nel momento giusto gli avversari, che non hanno avuto la forza di rispondere con altrettanta veemenza. Certo che se il gol di Silvestri fosse stato valido.. parleremmo di un’altra partita, ma va benissimo cosi.
Zenga l’ha ripetuto più volte, si lavora per vincere la domenica, e poco importa se poi l’avversario si mangia le mani, poco importa se non si dà spettacolo, perché gli applausi alla fine arrivano lo stesso, lo sa bene Mascara, standing ovation per lui, lo sanno bene tutti i ragazzi applauditi e ringraziati per aver regalato il primo di, si spera, tanti altri sorrisi.
Subito una pausa, dovuta all'impegno delle nazionali, che subito spezza il ritmo ma che da più tempo per preparare la sfida contro i detentori del torneo, che in queste settimane saranno decimati dalle assenze dei vari nazionali (Italiani? no, quelli no). Si riprenderà mercoledi, con Dica Paolucci e Kosicky assenti (nazionale), a preparare un match da affrontare senza alcun timore, l'Inter non è il Milan, ma prima o poi queste grandi bisogna “ammazzarle”..
Concretezza e ambizione, ancora lui, Walter Zenga, l’ha predicato più volte in questi tre mesi di avvicinamento al campionato, coalizzando un gruppo composto da veterani, nuovi acquisti di qualità e giovani promesse per raccogliere tante soddisfazioni, ottimo inizio e tante speranze che, magari, si possa fare più di prima…
|di Seby Maina - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 145 volte


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