Nella Maratona moderna, la riedizione dell’impresa di Filippide sui 42,195 Km che dividevano la città dell’Attica da Atene, si dice d’un partecipante “Ha iniziato a Raccogliere Cadaveri” quando, ad un certo momento della gara, si trova a sorpassare quei corridori che, scattati come “lepri” alla partenza, sono ridotti senza forze, senza fiato e senza speranza.
Parliamo di Calciomercato, il mercato dei calciatori, della serie A.
Ed è un po’ quello che accade anche nel ciclismo, “pronti, via” scatta il primo, a gran velocità, e tanti a ruota per seguirne la forsennata andatura; c’è chi lo fa perché non deve vincere, ma solo mostrare lo sponsor alle telecamere quanto più tempo possibile, c’è chi invece lo fa per far vincere gli altri, quelli che vengon fuori alla fine, ed infine ci sono i campioni che prendono, scattano e vanno, fino in fondo: Inter, Juventus, Milan, Roma... un po’ come Riccardo Riccò, solo che a queste, nessuna squalifica, al massimo una multa per i bilanci “dopati”.
Occhio perciò agli specchietti per le allodole, alla frenesia di “seguire” chi corre di più dimenticando i propri ritmi, le proprie capacità ed i propri limiti. Sul campo come sul mercato, il rischio è quello di non valorizzare i propri talenti nel vano e rischioso tentativo di inseguire un modello “estraneo” per nome e valore, e che nessuno può valutare migliore o peggiore di un altro se non il tempo, col tempo, appunto.
Più importate d’essere nel giusto, e nello sbagliato, è rimanere coerenti, per sapere dove si sta andando. Di questo, alla società Catania, nel bene o nel male, va dato atto; programmazione che segue all’azione sul mercato, tutto è come programmato, coerentemente, ai risultati stabilire la bontà o meno del progetto *.
L’esempio del Parma, l’anno scorso, pare sia stato dimenticato da molti; campagna acquisti faraonica, tanto a Giugno che a Gennaio, grandi nomi per far sensazione, tra tutti Lucarelli, che come unico effetto concreto hanno determinato la rottura dello spogliatoio, l’addio del tecnico ed infine la retrocessione.
La cessione di Vargas per aprire il mercato, 12 milioni circa da pagare in 3 rate annuali, poi gli arrivi in contanti di Carboni, Ledesma, Dica, Paolucci e Catellani, da sommarsi ai ritorni di Plasmati, Antenucci e Llama ed ai colpi già annunciati Di Cosmo e Kosicky. Confermata la difesa a tenuta quasi stagna della scorsa stagione, rimpolpato il centrocampo, rinnovato l’attacco (non si piangerà né per Cacia né per Granoche, ndr).
Si è badato poi alle riconferme, importanti, come quelle di Baiocco, Mascara, Terlizzi e Sardo, più volte chiacchierati e dati in partenza, per svariati motivi.
Il Catania di oggi è composto da due portieri con ruolo ben definiti, Bizzarri primo, Kosicky secondo, con in più un terzo scontento, ma stipendiato per altri 3 anni, Polito. Spostandosi alle linea difensiva, passiamo a parlar di modulo, si giocherà a 4. La coppia centrale non manca di alternative: Stovini, Terlizzi, Silvestre ed all’occorrenza Silvestri, che in questo primo periodo di campionato sarà sfruttato più sulla destra, in attesa di conoscere il destino di Sardo. Su quella corsia, oltre ai due già citati va menzionato anche Alvarez, per adesso impiegato sulla sinistra. Niente Llama in difesa, almeno per ora, Zenga lo vede più come esterno offensivo d’attacco.
Venendo al centrocampo, inamovibile sarà Carboni, davanti la difesa, con Ledesma spostato più avanti a far da regista; attenzione però a Bigianti che ha dimostrato di poter fungere da vero jolly sulla mediana, ricoprendo in maniera egregia ogni ruolo. Eventuali altri posti liberi, sulla linea di metà campo, dipenderanno anche dal modulo messo in campo da Zenga, ed almeno finché Dica non si sarà stabilizzato sugli standard del campionato italiano non mancheranno le occasioni per Giacomo Tedesco, la cui entrata è apparsa decisiva contro il Genoa. E poi c’è anche Izco.
In avanti imbarazzo della scelta; tanto Mascara quanto Martinez possono essere utilizzati indifferentemente sia a destra che a sinistra, Antenucci gira bene sia come esterno destro che come prima punta, ruolo nel quale Paolucci s’è presentato con due botti fragorosi, in Coppa, ed una prestazione maiuscola in campionato. Plasmati aspetta la forma migliore e la sua chance, intanto Spinesi affretta il recupero.
Se, come disatteso negli anni scorsi, la formazione etnea dovesse trovare il proprio “ottimo” all’interno del modulo così congeniato da Zenga (4-2-3-1 o 4-3-3), quantomeno la copertura matematica e tecnica dei ruoli non dovrebbe evidenziare marchiane lacune, sulla carta, ad eccezione della scommessa Alvarez, a sinistra, che potrebbe fungere da valore aggiunto o da peso morto con uguale probabilità. L’argentino è un esterno nato per “spingere” in avanti, ma come tutti i suoi colleghi, Vargas compreso (che stenta a Firenze, ndr), dovrà prendere confidenza coi ritmi della squadra per risultare utile tanto in appoggio che in chiusura, come Zenga gli chiede. Se a tante potenzialità non dovesse seguire concretezza, dentro “soldatino” Sabato.
*Intanto, un dato che farà piacere ai molti lettori rossazzurri: nella classifica dell’Iffhs, ente che valuta l’importanza dei club europei per storia e statistica, il Catania è salito al 190° posto, sopravanzando di 8 posizioni il Palermo. |di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 127 volte