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2008-09-13

La Sfida: Inter-Catania


PRESENTAZIONE - Inter-Catania, sfida affascinante, riapre il cammino, interrotto dopo la prima giornata a causa degli impegni della nazionale. Si riparte dall’esordio casalingo vincente contro il Genoa. Due settimane per migliorare la condizione generale della squadra, apparsa poco brillante nella prima uscita. Un periodo di pausa caduto al momento giusto, in cui si ricerca il recupero completo di giocatori indisponibili e, senza dubbio, una maggiore coesione di gruppo. Certamente il rientro non sarà dei più agevoli per i rossoazzurri, attesi al Meazza da una squadra, l’Inter, delusa dall’inizio stagionale e pronta ad un immediato riscatto. Il Catania, certamente, non sarà la vittima sacrificale e cercherà di mettere il bastone tra le ruote alla squadra di Mourinho, malgrado i valori in campo siano differenti. Primo confronto ufficiale assoluto tra José Mourinho e Walter Zenga. Mourinho affronta per la prima volta, nella carriera tecnica, il Catania. Zenga - grande ex della partita, essendo cresciuto nel settore giovanile nerazzurro ed avendo militato nel club di via Durini dalla stagione 1982/83 alla 1993/94 (473 presenze ufficiali) - affronta per la prima volta, in veste di allenatore, l'Inter. Alla formazione etnea, inoltre, mancherà l’apporto del proprio pubblico, fermato a casa, costretto da forze superiori a non poter assistere ad un match di calcio. Solo una partita tra due formazioni, tra due tifoserie amiche. Una serata di autentico sport, rovinata, ancora una volta, dal razzismo, quello vero, quello che fa davvero male. Un’emarginazione sociale dalla nazione nativa, pagando le colpe di uno,dieci, cento persone.. Surreale, quasi tenebroso. Uno stadio, il Meazza, vuoto, anomalo. Da nord a sud, due squadre con un passato diverso, con destini antitetici, due città che vivono, però, lo stesso campionato. Pari diritti, stesso rispetto, pura fantasia. Questa è solo la realtà, l’Italia che giudica, decide per se stessa. Totalitarismo, un’ utopia, anarchia, solo la verità. Catanesi a casa, pericolosi per questo “sport”, per questo nazione. Una vergogna, certamente, l’esasperazione del nostro tricolore, quello che copre interamante gli spalti del Massimino, quello stesso stadio che accoglie calorosamente i sostenitori rossoazzurri, i “diversi”.
FORMAZIONE - Una sfida tra due formazioni con diverse potenzialità, obiettivi opposti. Dallo scudetto alla salvezza, passando per spese economiche esorbitanti, da un parte, parsimoniose, dall’altra. Un pacchetto giocatori, quello nerazzurro, all’altezza delle migliori formazioni europee, dove la qualità dei singoli predomina su tutto. Aspettative, obiettivi primari in secondo piano, dando priorità alla vittoria, sempre, su ogni campo, contro chiunque. Stessa mentalità che accompagna la formazione etnea, conscia dei propri mezzi, pronta a battersi fino all’ultimo istante. Una sfida dove l’equilibrio può essere dettato solo dall’impostazione mentale e dal carattere con cui scenderanno gli undici titolari in campo. L’Inter presenterà il collaudato 4-3-3. In vista del turno di Champions League Mourinho potrebbe far riposare alcuni giocatori, soprattutto coloro che hanno affrontato gli impegni delle rispettive nazionali. Il turn over potrebbe iniziare dalla porta, dove Toldo sembra favorito su Julio Cesar, rientrante dalla spedizione poco felice con la nazionale brasiliana. Stop che non dovrebbe toccare nessun elemento della difesa, con Materazzi-Cordoba coppia centrale e Maxwell-Maicon sulle fasce, con il compito di avanzare costantemente, infoltendo il centrocampo in fase di possesso e avanzando in profondità per effettuare cross insidiosi. Un pericolo costante, soprattutto per quanto concerne la corsia destra, dove Maicon riesce a fare la differenza. La linea mediana sarà composta da Cambiasso, in posizione di regista, sorretto lateralmente da Vieira e Muntari, attualmente in un stato di forma invidiabile. Un centrocampo con il giusto mix di tecnica e muscoli, adatto per poter marginare e tenere il possesso del pallone, senza disdegnare l’apporto al reparto offensivo, maggiormente nel corridoio centrale. Il tridente d’attacco sarà formato da Ibrahimovic, in funzione di punta centrale, da Mancini, esterno sinistro, e dal neo acquisto Quaresma, esterno destro. Fantascienza? No, è solo la formazione che dovrebbe competere con il Catania. Zenga ha studiato nei minimi particolari questa partita, sognando di conquistare punti nella Scala del calcio, lì dove venne giudicato il miglior portiere del mondo per 3 anni consecutivi. Pronto a stupire, il tecnico milanese opporrà il 4-3-3. Stesso modulo, diversi compiti per ogni reparto. Dando per scontato l’impiego di Bizzarri tra i pali, desta attenzione la linea di difesa, dove si registra l’assenza forzata di Alvarez. A sostituire le prestazione del terzino argentino vi sarà Sabato, mentre sulla corsia destra dovrebbe confermarsi Silvestri. In coppia centrale potrebbe tornare tra i titolari Terlizzi, evidenziato in buona forma e pronto a rilanciarsi. Il difensore romano dovrebbe formare la coppia centrale con Stovini. A centrocampo si cerca continuità e maggior efficacia, sia nel possesso palla sia nell’impostazione di gioco. Con Ledesma, impiegato sicuramente in posizione di regista, la coppia Tedesco-Biagiantiandrà ad occupare la parte laterale della mediana, consentendo maggiore equilibrio alla manovra. Pressing costante, efficace, per consentire a Ledesma di esaltare le proprie doti di play maker. Assist che dovranno essere sfruttati dal trio d’attacco composto da Paolucci, punta centrale, con Mascara e Martinez, pronti a sorprendere dall’esterno. Fantasia e rapidità le caratteristiche di questo pacchetto offensivo, ricordando la magia di Mascara due anni or sono.
PROBABILI PROTAGONISTI
MAICON: Due stagioni da autentico protagonista nelle file dell’Inter, divenuto per molti l’esterno destro più forte al mondo. Concreto in fase difensiva, potente e preciso quando scende in profondità, rendendosi pericoloso con assist e conclusioni personali. Da tener d’occhio costantemente, affibbiandogli, preferibilmente, una marcatura rapida.
CAMBIASSO: Una certezza per il centrocampo nerazzurro, una mina vagante per le squadre avversarie. Arcigno nel recupero del pallone, abile e preciso nella gestione del gioco. Un binomio di tecnica e potenza che lo rende tra i migliori nel suo ruolo. Mai lasciarlo solo nei calci piazzati o, ancora peggio, consentirgli di andare al tiro.
MUNTARI: Una scommessa per chi lo scoprì, una conferma positiva oggi. È tornato in Italia per stupire, per vincere. 2 reti su 8 totali in Italia le ha firmate in questo periodo dell’anno. Il più in forma della formazione interista, messosi in luce con il gol vittoria nella Supercoppa italiana. Mai domo, corre, insegue l’avversario. Atleticamente un portento, riesce a coprire un ampio raggio del campo, divenendo l’ombra di ogni avversario, azzardando interventi spesso impossibili. In progressione è conveniente fermarlo anzitempo, prima che possa tentare il tiro, potente ma poco preciso.
TERLIZZI: può essere lui la sorpresa positiva. Dopo una stagione trascorsa tra alti e bassi, è pronto per rilanciarsi. Sposata la causa rossoazzurra, darà il massimo per conquistarsi il posto tra gli 11 titolari. Dalla partita di sabato sera parte la sua personale riscossa. Maestoso e concreto in fase difensiva, senza dimenticare il vizio del gol.
LEDESMA: Dopo l’esordio positivo si appresta a divenire protagonista assoluto. Sabato sarà una partita molto particolare per lui, in cui cercherà di battere i suoi più forti connazionali. Una sfida a distanza che potrebbe anche vincere, se giocata al massimo delle proprie potenzialità. Ottimo assist man, potrebbe rivelarsi insidioso nelle conclusioni dalla media lunga distanza.
MASCARA: per il folletto di Caltagirone si tratta della stagione del riscatto, dopo aver deluso nella stagione scorsa. Quest’anno sembra essere partito con il piede giusto, lo stesso che ha consentito al Catania di conquistare i 3 punti nella gara d’esordio. Adesso viene la prova del nove, o meglio del“7”, scendendo in quel campo, teatrale, in cui ha siglato il gol più bello della propria carriera. Se fosse di buon auspicio...
VISTI DA DA - Per i tifosi interisti si tratta di una sfida facile, da vincere assolutamente, soprattutto dopo l’esordio amaro contro la Sampdoria. Se l’obiettivo è quello dello scudetto la squadra di Mourinho è obbligata a vincere, per non deludere le aspettative dei propri sostenitori e di tutta l’Italia calcistica. Catania sembra essere la squadra giusta per lanciare il proprio cammino verso la testa della classifica. Convinzioni derivanti dall’esiguo blasone della squadra etnea, condita altresì da una rosa non all’altezza delle grandi. Dubbi ed incertezze che dovrebbero essere leciti, data la presenza di giocatori validi e la regia di un allenatore promettente e dedito al 100% al proprio lavoro. Una sfida persa in partenza, per molti, da affrontare a testa alta. L’impresa è sempre possibile, soprattutto per Walter Zenga: “Io preparo tutte le partite con la stessa cura e allo stesso modo. Non posso negare che per me ci sarà grande emozione ma in campo io sono l'allenatore del Catania. Voglio vincere sempre, e lo dico a miei. Non è presunzione, so che non si può vincere sempre e l'Inter è una grande squadra. Lo so che vado a San Siro rischiando di prenderne tre ma io vado a Milano per fare l'Impresa”."Il Catania non vince una trasferta di serie A dal 29 aprile 2007, oltre un anno fa, quando si impose per 1-0 in casa dell’Udinese: da allora lo score esterno siciliano in massima serie, nei 21 seguenti confronti disputati, è di 7 pareggi e 14 sconfitte. In caso di odierna vittoria a San Siro il Catania partirebbe con 6 punti dopo 180’ di serie A, evento mai verificatosi nei precedenti 11 tornei di serie A disputati finora dai siciliani. Il tecnico nerazzurro si orienta verso il turn over, mentre i tifosi predicano massima concentrazione : “Auguro al Catania e all'uomo ragno una salvezza tranquilla, mi spiace per i tifosi che non potranno venire a Milano. Ribadisco da interista incallito che non sarà una partita facile... il Catania sta preparando questa partita da 15giorni mentre i giocatori dell'Inter sono in giro per il mondo con le loro nazionali, già questo è motivo di incertezza. Non mi fido, stiamo calmi e voliamo basso”. “Sabato sera mi accontenterei di vincere di misura e sono certo che allo stadio soffrirò tantissimo”; “é una partita ostica quella con gli etnei, non bisogna prenderla sotto gamba, l'importante comunque è fare bottino pieno”. Tanto entusiasmo, stando coi piedi a terra. Questo sommariamente il pensiero del popolo nerazzurro, dimostratosi solidale per il divieto di trasferta inflitto ai tifosi etnei.
|di Angelo Giuffrida - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 126 volte


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