E’ arrivato Castillo. L’argentino, classe ’75, alla seconda partita segna il primo gol in A. Storia incredibile la sua, fino a 25 anni fa il dilettante in Argentina, poi qualcuno lo nota e lo porta in Italia, segna 15 gol e aiuta il Brindisi a salire in Serie C2. Non avendo un passaporto italiano Nacho non può giocare nei professionisti (legge ora abrogata). Così comincia a girare in D segnando a raffica, quasi sempre conquista la promozione, ma lui non può andare in C (Nardò: 34 partite 17 reti, Vigor Lamezia: 32 partite 24 reti, Gallipoli: 27 partite 22 gol). Poi cambia tutto: ottiene il passaporto italiano e può salire in C2 insieme al Gallipoli, ma nemmeno questa categoria è adatta a lui: 28 partite, 17 reti e promozione in C1. Approda in B a Frosinone, dove però gioca e segna poco: 5 gol. La B è troppo per lui? Nemmeno per sogno, nel 2007 va al Pisa, gioca 39 partite, la gente lo ama e gli conia un coro tutto per lui e il bomber ricambia timbrando 21 volte le porte avversarie, è record, Piovanelli si era fermato a 19 gol. Il Pisa non ha la forza economica per trattenerlo, e forse neanche la volontà, perché sarebbe ingiusto negare la Serie A a questo ragazzo di 32 anni, ed infatti quest’anno gioca con la maglia del Lecce. Castillo è un attaccante completo, destro, sinistro o di testa: non c’è differenza. Dà profondità e aiuta anche la squadra. In Italia ha sempre segnato 20 gol a stagione ogni anno vincendo lo scetticismo generale, e se ci riuscisse anche in A? |di Grondaia| - articolo letto 150 volte