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2008-09-18

Prandelli: ''Gol francese da annullare''


Cesare Prandelli è deluso. Ha il volto scuro quando affronta la conferenza stampa del dopo-Lione. E le sue prime parole vanno subito all’episodio chiave: Zauri a terra e, come sottolinea il tecnico, svenuto.
«Luciano era svenuto - racconta Prandelli -. Era svenuto e quindi bisognava interrompere il gioco. Peccato, ma non dobbiamo fermarci qui. Dobbiamo rileggere quello che di buono si è riusciti a fare contro il Lione e poi rivedere quello che invece non è andato per il verso giusto».
«E’ vero - aggiunge il tecnico della Fiorentina - rimane l’amarezza per una vittoria che avremmo potuto portarci a casa con orgoglio, una vittoria che a lungo abbiamo anche meritato. Peccato…». Peccato, vorrebbe aggiungere l’allenatore, ma non è dipeso solo da noi, dalla forza della squadra.
La rilettura del match è pacata. Prandelli rivede il lavoro della difesa che ha dovuto arginare la forza del super attacco del Lione, ma rivede anche il gran lavoro del centrocampo, senza dimenticare la doppietta di Gilardino che per un’ora aveva fatto sognare tutti i tifosi viola. «La squadra mi è piaciuta - rilancia il tecnico -. In difesa hanno lavorato tutti moltissimo, hanno cercato di tenere testa all’attacco del Lione che prometteva scintille. Poi mi piace soffermarmi sul lavoro dei centrocampisti. Hanno tenuto le linee in modo positivo, hanno cercato di lasciare il minor numero di spazi possibile al lavoro del Lione e questo è un dato positivo sul quale dovremo continuare a lavorare».
Lavorare per crescere. Questo il messaggio che Prandelli lancia alla fine di un pareggio amaro. «Siamo una squadra ancora giovane - aggiunge - ma l’avete visto tutti che quando si gioca con personalità e con l’atteggiamento positivo, alla fine puoi riuscire a toglierti delle belle soddisfazioni. La Fiorentina sta crescendo e a Lione stava costruendosi un qualcosa di straordinario. Peccato che alla fine tutto sia stato rovinato da decisioni non nostre».
Di nuovo sull’atteggiamento dell’arbitro. Prandelli non riesce a scostarsi dalla questione e prova e ricostruire l’episodio chiamando in causa quello che sarebbe dovuto essere l’atteggiamento del direttore di gara. «C’è un arbitro, c’è un quarto uomo e ci sono due guardalinee - sono ancora parole dell’allenatore - e tutti sono collegati dalle radioline. E’ chiaro che interrompere il gioco dopo il fallo subito da Zauri sarebbe stato un compito solo dell’arbitro, ma le cose non sono andate così. Dispiace, lo ripeto, perché avremmo meritato di incassare qualcosa di più da questa trasferta. E dire che alla vigilia tutti avevamo tanta paura di vedere come sarebbe andata a finire, mentre alla fine del primo tempo avevamo messo il Lione alle corde con due gol». La rabbia non cala, la tensione rimane alta. Meglio volare subito verso Firenze e provare a far finta di niente. Il Bologna sta arrivando.
|Rassegna Stampa - di Riccardo Galli - La Nazione| - articolo letto 110 volte


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