Tre punti fattibili, eccoli. Erano stati definiti così in settimana e, con grande sacrificio, la squadra ha risposto vincendo ma convincendo a metà.
Primo tempo bello, anzi brutto, difficile giudicarlo. Parte bene il Catania, ha voglia, conquista palla e riparte in contropiede. Amministrano alla grande il pallone gli etnei, guadagnando metri e occasioni, la più clamorosa è quella sui piedi di Mascara, da fermo, su un calcio di punizione finito proprio sull’incrocio dei pali a portiere non solo battuto ma anche immobile quasi a voler ammirare, senza sporcare con alcuna macchia, una prodezza che se fatta dai “grandi” del calcio italiano avrebbe già riempito le prime pagine dei più grandi giornali nazionali.
Dunque una buona ventina di minuti, poi è l’Atalanta a salire in cattedra pian piano, senza mai accelerare più di tanto, avvicinando la porta di Bizzarri istante dopo istante, senza mai affrettare conclusioni. I pericoli più grandi vengono da Cigarini, una vera spina nel fianco del centrocampo e della difesa rossazzurra, pronto sempre a farsi avanti in ogni occasione, lasciato spesso libero dagli avversari, impegnati più a pensare ai nomi importanti quali Ferreira Pinto e Doni. Ed è da qui che viene a mancare la spinta sulla sinistra con Sabato, autore oggi di una prova piuttosto opaca con diverse sbavature.
Si va a riposo sullo 0—0 non prima di aver assistito ad un goal fallito da due passi dal giapponesino Morimoto che, servito proprio da Sabato, fallisce una grande opportunità per portare in vantaggio la propria squadra.
L’inizio di ripresa sembra una ripetizione dell’avvio di match, con il Catania in avanti a spingere alla ricerca dell’1-0. E, questa volta, arriva: Mascara serve dritto per dritto e rasoterra Paolucci che di prima intenzione calcia, insaccando, sul primo palo, trovando la rete del vantaggio. Evidente a tal proposito la complicità del portiere bergamasco, Coppola, distratto nel non coprire il palo più vicino a lui. Già, proprio Paolucci, quel ragazzo che Bergamo ha tanto maltrattato (in senso metaforico s’intende, meglio precisare in un periodo nel quale le parole vengono così prese alla lettera): “Niente di personale” ripete lui, l’Eco forse non la pensa allo stesso modo giudicandolo “non decisivo”; ma la migliore risposta è quella del campo: Floccari a secco, Michele invece realizzare e fa guadagnare al suo Catania tre punti importantissimi, ma sofferti nel finale, che significano primo posto.
Nessuna illusione, già domani la squadra sarà al lavoro per prepararsi al match di mercoledì sera contro la Juventus. Servirà massima concentrazione, ci saranno delle pedine, come Tedesco, in più e qualche altra, Carboni, in meno. Nessun problema per Mascara, uscito anzitempo per non dar sazio a Zenga di concedere un cambio invocato dal tecnico da un po’ durante la partita; nessun infortunio dunque, solo crampi.
“Sognare è bello, per realizzare i sogni ci si deve anche svegliare” (W. Zenga) |di Fabio Alibrio - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 134 volte