Il ragazzino ha stoffa. Si sapeva, lo si era intravisto e lo si immaginava dai resoconti dei giornalisti al seguito del Montenegro. Cronache da stropicciarsi gli occhi. Jovetic che trascina la sua nazionale, che segna e fa segnare. Che ha personalità da vendere. Il contrario di quanto visto finora a Firenze dove il ragazzino è sempre rimasto nelle retrovie.
Non una parola fuori posto, anzi, sempre quel sorrisone stampato in faccia sotto il casco di riccioli. Ieri i primi novanta minuti in cui Jovetic ha alternato tocchi sopraffini a sbavature tipiche di un diciottenne che vuole e sa di poter spaccare il mondo. Passo lungo ed elegante, tanta voglia di strafare, ma il ragazzo è ancora un po' acerbo. Prandelli in più di un'occasione gli ha detto di non farsi prendere dalla foga, perché Jovetic i palloni che perde corre a riprenderseli con le buone o le cattive.
Grande personalità. Il Franchi lo coccola e non vede l'ora di esultare con lui. Ieri c'è mancato poco. Tra il giovane montenegrino e la rete ci si è messo il vecchio lupo Antonioli. «Il mister mi ha detto tu giochi e fai quel che sai fare. Dopo non mi ha detto neinte. È stato bello il colpo di testa ma Antonioli è stato molto bravo — racconta a fine gara il talentino — ho un rimpianto, potevo tirare di più». Prandelli chiede di non mettere troppa pressione addosso al ragazzino e «vedrete che ci darà soddisfazioni importanti ». Andrea Della Valle è sulla stessa lunghezza d'onda: «Ha solo 18 anni, lasciamolo crescere, oggi ha fatto delle belle cose». |Rassegna Stampa Corriere Fiorentino - Fonte: www.violanews.com| - articolo letto 109 volte