Carattere, grinta, attaccamento alla maglia, spirito di gruppo. La Fiorentina stasera dovrà dimostrare di avere queste qualità. Prandelli l'ha chiesto ai suoi. Ad ognuno di quelli che schiererà contro il Genoa, ai calciatori che andranno in panchina, a coloro che si accomoderanno in tribuna. E le scelte non sono un problema. Nessun privilegio per chi va in campo e nessuna bocciatura per chi invece rimane fuori. Già, le scelte. Il tecnico viola le ha fatte e le confermerà oggi dopo la classica rifinitura che precede la gara serale. A chiamarla una squadra di fedelissimi si farebbe torto a tutti gli altri, però è innegabile che Prandelli abbia pescato a piene mani nella vecchia Fiorentina. Almeno dovrebbe, perchè la riprova vera dell'undici anti-Genoa l'avremo soltanto intorno alle 20, quando Frey e compagni si presenteranno sul terreno del Franchi per il riscaldamento. Una cosa è sicura: sarà una Fiorentina ancora nel segno del turn-over. Prendiamo la difesa. Se le previsioni verrano confermate, se le previsioni verranno confermate, di nuovi in quella zona se ne annunciano addirittura tre: Jorgensen e Gobbi sulle fasce, Kroldrup nel mezzo assieme a Gamberini. Significherebbe rinunciare a Zauri, Dainelli e Vargas che invece erano presenti a Roma, ma non avrebbe ulteriore significato, perchè è molto probabile che tutti gli esclusi tornino in ballo martedì per l'impegno altrettanto delicato di Champions League. Nel dettaglio: Jorgensen favorito su Comotto (ma l'ex Toro non è in lista Uefa e quindi potrebbe essere preferito oggi per lasciare poi spazio al danese in Coppa), Kroldrup sullo stesso Dainelli, Gabbi su Zauri (Vargas non è tre i convocati). Diverso rispetto alla Lazio anche il modulo tattico: Prandelli opta di nuovo per il 4-3-3. Ma pure qui certezze zero: Felipe Melo punto di riferimento centrale e Montolivo al suo fianco dalla parte sinistra con ballottaggio Donadel Kuzmanovic è un'ipotesi. E lo è anche quella che prevede l'impiego contemporaneo del mediano veneto e del serbo (con Montolivo) e a star fuori sia Felipe Melo: in quel caso, Donadel farebbe il regista. Rimane l'attacco: tra i venti convocati (oltre al succitato Vargas, non ci sono nemmeno Almiron, Da Costa, Pasqual e Papa Waigo) stavolta c'è invece Semioli, e il tornante che viene dal Chievo si candida per il posto da esterno in alternativa a Santana. Alternativa perchè l'argentino, che mercoledì ha saltato l'impegno di campionato per recuperare energie dopo un inizio di stagione parecchio dispendioso, è comunque leggermente avanti nelle preferenze. Santana o Semioli nel ruolo di raccordo tra centrocampo e reparto avanzato, Mutu senza dubbio attaccante aggiunto con libertà di svariare su tutto il fronte: il rumeno ha una voglia matta di cancellare la brutta prestazione di Roma e sa che i tifosi gigliati si aspettano da lui un contributo importante in questo momento delicato della squadra. Infine, il centravanti. Prandelli non si è sbilanciato. Naturalmente. Gilardino ha disputato novanta e passa minuti anche all'Olimpico e dietro l'angolo c'è la Steaua: logica vorrebbe che il bomber tirasse il fiato, eppure il Genoa è un pò come il Bologna sei giorni fa, cioè è avversario che arriva dopo una sconfitta (della Fiorentina) e la Fiorentina stasera non può sbagliare, così come non poteva sbagliare domenica scorsa nel derby dell'Appennino. E' un sussuro e niente più: gioca ancora Gila dall'inizio, con Pazzini pronto ad entrare se ce ne sarà bisogno. |di Francesco Gensini - Fonte: www.violanews.com| - articolo letto 148 volte