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2008-09-30

Bianchi: "Il Napoli ha personalità per battere anche il Benfica..."


Intervista esclusiva della redazione di Tutto Napoli.net a mister Ottavio Bianchi, allenatore del ciclo d'oro azzurro ed esempio di professionalista calcistica. Nel capoluogo campano ha trascorso gran parte della sua vita essendo stato prima giocatore, poi allenatore ed infine dirigente della squadra partenopea.
La squadra azzurra ieri a Bologna ha dimostrato per l'ennesima volta di essere ormai matura a superare squadre sulla carta molto insidiose, vede in questo gruppo qualche analogia con la mentalità vincente del suo Napoli?
" I confronti non andrebbero mai fatti, perchè si caricano i calciatori di eccessive responsabilità, questo Napoli è formato da giovani molto promettenti, bisogna farli maturare con calma, di qui a fare paragoni con il mio Napoli mi sembra un tantino affrettato. Di certo la mentalità adottata dal Napoli di Reja in questo primo scorcio di stagione, è certamente quella giusta per poter affrontare qualsiasi sfida e soprattutto la più idonea per dare il via ad un ciclo vincente".
Secondo lei il Napoli riuscirà ad esprimersi ancora su questi livelli durante l'intera stagione?
"Le prerogative per disputare una grande stagione ci sono tutte, iniziare bene una qualsiasi manifestazione sul piano psicologico permette ai giocatori di giocare più sciolti e consapevoli delle proprie potenzialità. Fino a questo momento la tenuta fisica degli azzurri nelle varie apparazioni ha fatto la differenza, ma si sono intraviste anche delle ottime trame di gioco, l'allenatore col tempo sta dando la sua impronta a questa giovane squadra. Anche la vittoria di ieri è riconducibile ad un fattore caratteriale, una squadra appagata si sarebbe accontentata anche del punto a Bologna, ma questo è un gruppo molto ambizioso che non lascia mai nulla per strada, cerca di portare sempre a casa l'intera posta in palio, ha cercato fino alla fine la vittoria, è affamato di vittorie e sprizza cattiveria agonistica da tutti i pori.
Queste sono le caratteristiche che col tempo portano a riscuotere sicuramente dei risultati importanti. Adesso la squadra gira a mille viaggiando anche sulle ali dell'entusiasmo travolgente del pubblico partenopeo, che riesce sempre a trasmettere ai giocatori in campo una carica adrenalinica notevole, bisogna vedere a metà stagione quando inevitabilmente ci sarà un calo fisico la squadra come risponderà sul campo, ma credo sia prematuro ora ipotizzare il futuro prossimo del Napoli, godetevi questo momento speciale".
Alla luce del risultato della partita di andata contro il Benfica, ritiene che il Napoli sia favorito per il passaggio al turno successivo di coppa?
"Il risultato della partita di Napoli non rispecchia in pieno il dominio degli azzurri visto in campo contro i portoghesi, il risultato è bugiardo ma non irrimediabile. In questa competizione le qualificazioni si ottengono in trasferta, il Benfica non mi sembra irresistibile, sarà costretto a lasciare spazi e sappiamo tutti come il Napoli in contropiede possa far male, la squadra lusitana è in assestamento, in questi anni sta cercando di recuperare il terreno perso nei confronti del Porto, ma naviga sulla mediocrità. Per il passaggio del turno dico sicuramente Napoli".
Mister che importanza ha la città di Napoli nella sua vita?
"Sul piano professionale la piazza di Napoli è stata quella dove ho riscosso più successi, vincere uno scudetto, coppa Italia e coppa Uefa qui in Campania non ha paragoni anche con successi riscossi in altre realtà nel corso della mia carriera. Ho avuto la fortuna di vestire l'azzurro anche come giocatore, soltanto un brutto infortunio pregiudicò la mia esperienza alle pendici del Vesuvio.
Negli anni novanta dopo essere subentrato in corsa a Ranieri sulla panchina decisi di rivestire incarichi dirigenziali, ebbi l'intuizione di portare sulla panchina azzurra Marcello Lippi che aveva dimostrato le sue abilità nelle stagioni precedenti a Bergamo. Emotivamente sono molto legato alla vostra città".
Da napoletano acquisito come giudica la scelta di Maradona di ricoprire un incarico nello staff tecnico dell'Inter?
"Ognuno è libero di decidere come meglio crede, lascio il giudizio ai tifosi napoletani, preferisco non commentare questa cosa. L'aspetto più piacevole è vedere Diego recuperato come persona, questa è la vittoria più importante della sua vita".
C'è qualche tecnico emergente che apprezza particolarmente?
"Mi piacciono molto alcuni tecnici delle cosiddette "provinciali", allenatori non raccomandati che soltanto con le proprie capacità sono riusciti ad imporsi nel calcio che conta, non faccio nomi ma vi consiglio di guardare la classifica, e capirete a chi mi riferisco".
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