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2008-10-01

Mourinho: "Una vita senza paura e lacrime"


APPIANO GENTILE - Josè Mourinho preferisce parlare solo dell'appuntamento di domani nella Uefa Champions League contro il Werder. Lo dice subito ai giornalisti, mentre sta per 'scattare' la prima domanda che ha, come sfondo, il derby di domenica sera.
Inter.it vi propone altri passaggi importanti della conferenza stampa del tecnico nerazzurro.
Mourinho, che occhi e che sguardi ha trovato tra i suoi calciatori il giorno dopo la sconfitta nel derby?
"La conferenza stampa di Champions è finita? Io torno qui venerdi, prima del Bologna, per parlare di tutto quello che volete parlare riguardante il campionato, oggi è Champions League".
Dieci gol in due gare forse è una esagerazione, forse un paradosso. Però, questa propensione offensiva del Werder può essere un campanello d'allarme visto che l'Inter per la prima volta domenica non ha segnato?
"Questa è Champions, non campionato. Abbiamo tre punti, siamo primi nel girone, abbiamo segnato ad Atene, abbiamo vinto fuori casa. Penso che nessuna squadra in questo momento è in una situazione migliore di noi, al massimo è nella nostra stessa situazione. Abbiamo due partite in casa, con i tedeschi e i ciprioti, non saranno facili, ma se troviamo i punti possiamo finire in una situazione privilegia nel girone. Domani sarà difficile, in partenza, perché il Werder è una squadra più forte di Anorthosis e del Panathinaikos, ma questo in teoria. Perchè, in realtà, nella prima giornata i greci hanno pareggiato a Brema. Tutte le partite sono difficili, ma quella di domani non è un partita decisiva per noi, forse più decisiva per loro che hanno perso due punti in casa.
Credo che il Werder segni tanto per due ragioni: perchè giocano bene, in attacco hanno giocatori pericolosi, e perchè militano in un campionato dove è facile segnare, dove lo spettacolo diventa importante e nessuno è criticato per essere offensivo. Comunque, in generale, i tedeschi sono una squadra offensiva, molto buona".
Domani sera c'è la possibilità di vedere un attaccante di peso al fianco di Zlatan Ibrahimovic?
"Un attaccante grasso? (ndr.: ride)... Noi ci schieriamo sempre con giocatori d'attacco. Chi gioca, chi non gioca, dipende dall'analisi che tutti possono fare, ma le scelte sono solo mie. Tutti possono parlare, ma solo uno decide e quello sono io. Domani deciderò, o magari ho già deciso, ma non dico in anticipo la squadra che andrà in campo. Posso solo dire che noi mai giochiamo con un solo attaccante e quindi, anche in questa partita, qualcuno giocherà con Ibrahimovic".
Mourinho parla solo di Uefa Champions League, ma per la squadra questo processo mentale è possibile? Potranno giocare senza ripensare al derby?
"Ovviamente sì, possono e non devono ripensare al derby. C'è una differenza grande tra il nostro lavoro e quello dei giornalisti. Vi racconto un episodio: ho un amico che era, anzi è, un bravo giornalista. Quando iniziava la partita, apriva il suo computer e iniziava a raccontarla, pensando a un determinato risultato. Se il risultato cambiava negli ultimi cinque minuti, andava su tutte le furie, perché doveva rifare l'articolo e doveva restare nello stadio un'ora in più.
Per i giornalisti è facile giudicare dopo. Per esempio, (ndr.: rivolto a un cronista presente in sala) tu vuoi fare la squadra per domani? Io sarei felice che tu provassi ora a fare la squadra, giudicare dopo è facile".
Il cronista interviene e dice: "faccio la squadra se mi dà un po' dei suoi nove milioni d'ingaggio... "
"Sono troppi... (ndr.: sorride) Sono undici, quattordici con gli sponsor... ".
Quindi Mounrinho torna a parlare della diversità di lavoro tra allenatore e giornalisti.
"Non ho parlato con i miei giocatori oggi della partita contro il Milan. Ho parlato ai miei del Werder, non ho parlato di Pato, ho parlato delle caratteristiche dei tedeschi. Non ho parlato di Morganti, ma dell'arbitro di domani sera. E domani notte, quando finisce la partita vado a casa con Rui (ndr.: Faria, assistente tecnico e preparatore) e già in auto, con il mio taccuino e la matita, penso alla partita contro il Bologna e prendo appunti.
La nostra vita è così è questa, oggi perdi e domani è un altro giorno e non c'è tempo neanche di festeggiare una vittoria. Vi faccio un altro esempio: mi piacerebbe vincere contro il Bologna prima della sosta perchè dopo c'è il riposo del campionato e quindi possiamo rilassarci qualche giorno. La nostra è una vita di gente che non ha paura e che non ha tempo per piangerte".
In molti si aspettavano quest'anno la consacrazione di Mario Balotelli: perché trova ancora così poco spazio?
"Hai visto la paritta contro il Torino? Ha giocato? Secondo te ha giocato molto bene contro il Torino?"
Ad Atene, Mourinho ha parlato di mentalità da Champions e, in campo, si è vista in Europa un'Inter con una mentalità diversa rispetto alle passate stagioni:
"L'Inter, nelle passate stagioni, ha sempre fatto bene nella la fase a gironi, magari è partita con una sconfitta, ma poi si è sempre qualificata. Ora non siamo ancora qualificati, abbiamo solo tre punti, una vittoria fuori casa è un buon inizio, ma tante volte si inizia bene e si finisce male: adesso abbiamo la possibilità in giocare in casa e di fare punti, possiamo farne nove, forse ne bastano anche sette per la qualificazione. Però domani c'è il Werder, ci aspetta una gara difficile, inutile fare questi calcoli".
Pensa di cambiare molto la formazione rispetto a quella vista nel derby?
"Cambierò qualcosa, ma al 75-80 per cento sarà la stessa squadra vista nel derby".
|Ufficio Stampa Inter - Fonte: www.inter.it| - articolo letto 125 volte


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