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2008-10-03

Marcolini al Chievo: ''Proviamo a battere i viola''


L'attuale capocannoniere del Chievo è lui. Vietato, però, parlare di segnale preoccupante: «E' solo una casualità», sorride Michele Marcolini.
Il centrocampista ligure, al terzo anno in gialloblù, ha già gonfiato la rete contro Reggina e Torino: due gol sui quattro totali della squadra. Con un attacco dalle polveri bagnate, capita di dover indossare i panni del goleador. «Abbiamo ottime punte – replica –. A partire da Sergio Pellissier, che non avrà ancora segnato, è vero, ma ha offerto prestazioni importanti, correndo e lottando da vero capitano. Può succedere, in un campionato, di avere periodi sfortunati. Ma si sbloccherà presto ».
Il «rosso», intanto, potrebbe regalarsi il terzo centro stagionale domenica, contro la Fiorentina. Lui che proprio ieri ha compiuto 33 anni: «Affrontare una squadra come questa ti dà tante motivazioni in più – spiega - . Cerchiamo un risultato di prestigio, anche se sappiamo quanto sarà difficile. Se scorri la loro rosa prendi paura: sono completi in ogni reparto. Non a caso è da due anni che portano a termine stagioni eccellenti». Il Chievo prepara la sfida e, nel frattempo, tira il fiato. Tre impegni in sette giorni lasciano il segno. Ma di squadra stanca, Marcolini non vuol proprio sentir parlare. E contrattacca: «A me sinceramente piace giocare, quindi ben vengano anche i turni infrasettimanali. Ogni tanto sviare dal solito programma fa bene, aiuta anche a entrare in condizione ».
E' il quinto giocatore più impiegato da Iachini, fin qui: 379 minuti giocati. Uno degli «intoccabili», dopo Malagò, Pellissier, Mandelli e Italiano. In un reparto, quello di centrocampo, che denuncia il ritardo di condizione di Patrascu e l'esperienza di Rigoni ancora da coltivare. Marcolini avverte: «Non penso che a centrocampo ci sia la “coperta corta”. Anzi, le alternative esistono, e sono pure valide: Rigoni l'anno scorso ha sempre fatto bene quando è stato chiamato in causa mente Patrascu ha chiuso tra i migliori a Piacenza. Non siamo preoccupati». Gonfia il petto, Marcolini.
Il Chievo visto nelle ultime tre partite lascia ben sperare: «Ha ragione l'allenatore quando dice che è mancato soltanto il risultato. Anche a Catania, poi, abbiamo fatto una buona partita, creando almeno 4-5 occasioni da gol. Quando ti comporti così in trasferta è difficile, poi, parlare di “gara sbagliata” ». Particolare non da poco: il Chievo, fin qui, è sempre passato per primo in svantaggio. Marcolini lancia il messaggio: «E' un trend da invertire, così non va bene. Ci stiamo lavorando anche perché è meglio non si ripeta. Speriamo di dare un segnale già da domenica».
|Rassegna Stampa - Corriere Veneto| - articolo letto 117 volte


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