Nei due anticipi della 6°giornata i neroazzurri, in attesa dell’esito della gara del Napoli a Genoa, si riprendono la vetta grazie al successo di misura sul Bologna ed al contemporaneo pari della Lazio in casa contro il Lecce. Ora la classifica si accorcia ulteriormente e rischia di affiancare numerose squadre in un “fazzoletto” di punti. LAZIO PRESA IN “CONTROPIEDE” – Alla vigilia poteva essere un match relativamente tranquillo per gli uomini di Delio Rossi, tuttavia il campionato insegna che nessuna squadra è da prendere sotto gamba. Il Lecce (che aveva ben figurato anche a San Siro contro l’Inter e che attraversa un buono stato di forma) non costruisce barricate pur se ben coperto riuscendo a ripartire con Castillo e company creando pericoli alla retroguardia biancoceleste. Il copione è quello previsto in partenza con la Lazio a fare gioco e a rendersi pericoloso sulla destra con le avanzate di Lichtsteiner e con la coppia Foggia-Pandev pronta ad ispirare uno Zarate un po’ opaco rispetto alle scorse uscite. Le azioni arrivano con Mauri e Ledesma ma è troppo poco per poter sbloccare il risultato. E così è la squadra ospite ad essere più incisiva con Tiribocchi che al 25’esimo colpisce di testa realizzando il suo primo gol stagionale, regalando il temporaneo vantaggio ai giallorossi. La reazione degli uomini di Delio Rossi è tuttavia condita da nervosismo e questo ne ha limitato l’efficacia nella manovra. Nella ripresa l’ingresso di Meghni per Mauri e di Kolarov per Radu danno più continuità alle offensive che non riescono tuttavia ad essere determinanti. Da Pandev a Zarate a Meghni, il muro degli uomini di Beretta regge bene. Del macedone l’occasione più importante ma il suo sinistro in girata esce di poco fuori. E’ la carta Inzaghi a risolvere la sfida con una rete sul filo del fuorigioco con un’azione molto simile alle classiche del fratello. E’ il minuto 44 e i restanti di recupero sono troppo pochi per riuscire a colpire ancora. E’ pari all’Olimpico con un Lecce che si dimostra in continua crescita e con la Lazio che viene raggiunto in vetta e che è apparso più opaco delle scorse gare. Passo indietro dunque per Zarate e company ma nel complesso un risultato che non deve essere scartato per come maturato nel finale. OPERAZIONE VETTA, PECCATO PER RIVAS – I neroazzurri ci mettono 7 giorni a riprendersi la vetta della classifica (fermo restando un mancato successo del Napoli). Il successo è frutto di un’invenzione di Zlatan Ibrahimovic che al 25esimo raccoglie al volo di tacco un calcio d’angolo di Adriano, anticipando la difesa rossoblù, in particolare il suo marcatore Terzi. Il classico colpo di “scorpione” dello svedese, non nuovo a queste prodezze. Con il 4-4-2 l’Inter pare più quadrata (unico svarione in occasione del 2-1 di Moras) ed efficace in avanti con Muntari e Vieira a costituire il “muro” di centrocampo e con il francese con maggiori licenze offensive. Svariano molto le punte neroazzurre con Mancini e Quaresma che continuamente passano da destra a sinistra e con Ibrahimovic ed Adriano che creano molto movimento. Il Bologna si limita ad “arroccarsi” in modo ordinato dietro e ad attendere (un po’ come la sfida contro il Milan) gli avversari. Poco incisivo in avanti con Adailton e Di Vaio sempre anticipati da Cordoba e Rivas. Unico appunto da fare è la conclusione di Volpi ben respinta da un attento Julio Cesar. L’avvio della ripresa si apre con il raddoppio di Adriano su rigore per un tocco di mani di Volpi in area rossoblù. Partita virtualmente conclusa ma in meno di 6 minuti gli uomini di Beretta trovano il lampo con Moras approfittando di un errore di posizione di Cordoba e Zanetti che finiscono clamorosamente per lasciare il pallone a due passi dal portiere neroazzurro. L’Inter soffre la reazione seppur poco concreta del Bologna anche a causa dell’infortunio di Rivas e del conseguente passaggio al 4-3-3 con Cambiasso e Stankovic in campo. Ma è l’Inter ad avere la palla del 3-1 con Ibrahimovic che calcia di poco a lato da favorevole posizione. 3 punti preziosi contro un avversario che ha contrastato come poteva le offensive neroazzurre. Il notevole divario tecnico ha fatto la differenza anche se il gioco degli uomini di Mourinho è parso in ripresa e più fluido.
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