Il pareggio di Cagliari non deve preoccupare ma deve far riflettere. La squadra ha sofferto troppo ed è parsa in affanno proprio in quella zona nevralgica del campo dove, a partire da Reggio, era iniziata la sua riscossa: il centrocampo. Seedorf, stavolta, è parso stanco e ben arginato e non ha ricevuto né da Gattuso né da Ambrosini quell’assistenza necessaria per dettare i tempi del gioco e rifornire adeguatamente l’attacco. Le conseguenze di ciò nelle movenze della squadra sono parse subito evidenti: Pato è stato per larghi tratti abbandonato a se stesso, le accelerazioni di Kakà sono rimaste senza interlocutori validi, Ronaldinho ha girato a vuoto e il 4-3-1-2 di “Mastro” Ancelotti non ha funzionato come avrebbe dovuto. Alzi la mano chi non ha pensato, anche per un solo istante, di rivivere la terribile prestazione di Genova. Il Milan è una squadra costruita per dare spettacolo e far girare la palla, per imporre il gioco e colpire gli avversari con la fantasia dei suoi fuoriclasse. Se il centrocampo non fa filtro e invece di creare gioco subisce quello degli avversari, se manca la spinta sulle fasce e gli avanti, privi di rifornimenti, non tirano in porta, tutto il progetto “ancelottiano” va in frantumi e rimane scritto solo sulla carta. Zambrotta e Jankulovski domenica sera hanno inciso parecchio di meno e si è visto.
Consentiteci alcune riflessioni: la prima è per Ronaldinho. Signori, non esageriamo con le critiche, questo è un fuoriclasse autentico che viene da due stagioni opache in cui ha giocato poco o nulla e non soltanto per demerito suo. Ronaldinho è quello del derby, cioè un giocatore fantastico non ancora al massimo della condizione. Non ha del tutto smaltito le scorie di Barcellona ma è fisicamente integro e sta andando più che bene. Il Milan gli sta offrendo l’opportunità di tornare ad essere il numero 1 in assoluto e lui, che è un ragazzo intelligente, ha capito e sta lavorando con spirito di sacrifico e impegno notevoli. Deve solo rifiatare e migliorare la tenuta atletica. La seconda è per Bonera: questo ragazzo ogni volta che gioca viene criticato eccessivamente e, secondo noi, a torto. Bonera è un buon difensore, è giovane e crescerà ancora continuando a respirare l’aria di Milanello e ascoltando in religioso silenzio i consigli di Capitan Maldini e Nesta. A Cagliari ha giocato bene, e non è certo colpa sua se la squadra ha patito oltre il lecito. Infine Pato: praticamente ha avuto una sola occasione, impossibile chiedergli di più. Lasciamolo crescere. Vedrete quante soddisfazioni ci regalerà. C’è da dire anche che il Cagliari è parsa squadra ordinata e compatta, diligente a centrocampo e ha aggredito il Milan dal primo all’ultimo minuto come era giusto che facesse. Questa sosta ci consentirà di rifiatare e di riordinare le idee. Subito dopo dovrebbero rientrare tutti gli infortunati cioè i vari Pirlo, Nesta, Borriello e Senderos. C’è molta curiosità attorno a questo gigante che ricorda tanto Stam. Quello che conta è che il Milan ci sia. E scusate se è poco. |di Claudio D'Aleo - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 135 volte