CARRIERA
Walter Zenga, nato a Milano il 28/04/1960, divenuto tra i più illustri portieri del calcio mondiale, si appresta a confermarsi protagonista anche in panchina. Tornato in Europa diviene allenatore del National Bucarest, stagione 2002-03, portando la squadra all'8° posto e alla finale della coppa nazionale. L'anno successivo, passato all' FC Steaua Bucaret, conquista il campionato. Nella stagione 2005-06 cambia ancora panchina, trasferendosi alla Stella Rossa di Belgrado con la quale conquista lo scudetto serbo-montenegrino e la coppa nazionale. Nel luglio 2006 Walter Zenga si trasferisce in Turchia per allenare il Gaziantepspor, squadra di media classifica. Qui disputa tutto il girone d'andata raggiungendo il dodicesimo posto in classifica con 5 vittorie, 5 pareggi e 7 sconfitte. Ad inizio gennaio 2007 decide di cambiare aria, rescindendo il contratto con la società turca e pagando una penale. Vola in Medio oriente, negli Emirati Arabi, dove prende le redini dell'Al-Ain, una delle più importanti squadre della penisola arabica, riuscendo a portarla alla finale della President Cup. Nel settembre 2007 firma un contratto come allenatore della Dinamo Bucarest. Dopo un inizio positivo è costretto a rassegnare le dimissioni, a seguito di critiche pesanti nei suoi confronti. Il 1 aprile 2008 subentra a Silvio Baldini sulla panchina del Catania, con l'obiettivo di riportare la squadra fuori dalla zona retrocessione. Il debutto in Serie A come allenatore del Catania avviene il 6 aprile 2008 dove la sua squadra sconfigge il Napoli per 3 a 0. Il 18 maggio 2008, pareggiando con la Roma a Catania per 1-1, centra l'obiettivo salvezza che gli vale la riconferma sulla panchina etnea.
Davide Ballardini, nato a Ravenna il 6/01/1964, fu un discreto giocatore professionista, dedito a questo sport da sempre. Tipico allenatore di “scuola sacchiana”, inizia ad allenare la primavera del Ravenna (dal 1996 al 1999). In seguito passa al settore giovanile del Milan (dal 1999 al 2002), dove allena l'Under-18. Dal 2002 al 2004 allena le giovanili del Parma, dove consegue la vittoria del Campionato Italiano Under-18 e arriva in semifinale del Campionato Italiano con l'Under-20. Il 1º settembre 2004 inizia la sua avventura di allenatore nella Sambenedettese, militante in Serie C1, sfiorando la promozione in Serie B. Alla terza giornata del campionato 2005-2006 è ingaggiato dal Cagliari , ma viene esonerato dopo 9 partite conquistando pochi punti e senza aver mai vinto una gara. Il 1° luglio 2006 diventa il nuovo allenatore del Pescara che milita nel campionato di Serie B, ma già in ottobre viene esonerato dopo un inizio di campionato in sordina nel quale colleziona 3 pareggi e 3 sconfitte. Nella stagione 2007-2008 viene ingaggiato di nuovo dal Cagliari, subentrando dal 1º gennaio 2008 all'esonerato Nedo Sonetti con soli 10 punti.
Dopo il suo arrivo, le vittorie contro il Napoli (2-1), la Lazio (1-0), il Genoa (2-1), il Torino (3-0), l'Atalanta (1-0), il Livorno (2-1), l'Empoli (2-0), la Fiorentina (2-1), l'Udinese (0-2), e i pareggi contro la Juventus, il Parma e la Roma, consentono alla squadra rossoblù di raggiungere una salvezza insperata, impensabile a gennaio. A fine stagione lascia la panchina del Cagliari. Il 4 settembre 2008, Maurizio Zamparini lo chiama sulla panchina del Palermo per sostituire l'esonerato Stefano Colantuono, dopo la sconfitta subita per 3-1 contro l'Udinese nella prima giornata di campionato.
TATTICA
L'esordio sulla panchina rosanero avviene il 13 settembre, nella quale ottiene una prestigiosa vittoria casalinga contro la Roma (3-1). Il 5 ottobre arriva un'altra prestigiosa vittoria a Torino contro la Juventus (1-2), partita che ha convinto il presidente Zamparini a rinnovargli il contratto fino al 2011. Zenga, nel campionato 2008/2009, è ancora allenatore della squadra etnea centrando nelle prime cinque partite tre vittorie, un pareggio contro la Juventus e una sconfitta contro l'Inter. Due destini simili per entrambi gli allenatori. Un ottimo lavoro svolto nel rush finale dello scorso campionato, tramutato, oggi, in massima fiducia dalle rispettive società di appartenenza. Due modi identici di intendere il calcio, differenti le modalità applicate al gioco. Il neo allenatore rosanero si rifà agli insegnamenti profusi dal tecnico Arrigo Sacchi ai tempi in cui militava nelle giovanili del Cesena. Come ha più volte dichiarato l'obiettivo è lo stesso ma la metodologia cambia. Con Sacchi si eseguivano tanti esercizi, con Ballardini, invece, tanto gioco, quindi divertimento all'interno del quale deve esserci tanto apprendimento. Entrambi giovani, carichi di entusiasmo e di ideologie innovative. Due tecnici esordienti, o quasi, che sembrano aver già conquistato la stima di tutti. Due lavoratori seri, professionisti, caparbi nel perseguire le proprie idee. Sacrifico e tanto lavoro le peculiarità su cui si rifanno i due, esprimendo notevoli capacità di coinvolgimento e di coesione con il gruppo. Ballardini, appena arrivato a Palermo, ha mosso le acque con una spiccata dose di innovazione e determinazione, prendendo scelte pesanti, ma vincenti. Il tecnico rosanero predilige schierare un 4-3-1-2, dove il ruolo di trequartista diventa quasi fondamentale. Da qui, infatti, è ripartito il Palermo. Ballardini ha promosso nel ruolo di trequartista Fabio Simplicio , dimostratosi qualitativamente adatto a quel ruolo. Con un folto centrocampo, si da la possibilità di spaziare, cercando con astuzia la giocata ideale. Simplicio, sostenuto dai due interditori e dal regista di centrocampo, solitamente Liverani, si proietta in avanti eseguendo un notevole numero di assist per le punte o, anche, conclusioni personali, spesso insidiose. Perspicacia ed intelligenza tattica hanno spinto il tecnico Ballardini ad affidargli la manovra offensiva. Ottimi risultati fin qui conseguiti, dando adito a confermare questo schieramento contro ogni formazione. Una disposizione tattica che permette una fase di attacco piuttosto prevedibile, andando a finalizzare quasi sempre centralmente e rendendo esiguo il lavoro sulle fasce, soprattutto in fase offensiva. Stesse peculiarità, o quasi, del tecnico milanese. Zenga, infatti, predilige occuparsi della fase offensiva usufruendo degli attaccanti a discapito dei terzini, tenuti sempre sulla linea difensiva con rare occasioni di andare in profondità. Lui, l' uomo ragno , adotta un rodato 4-3-3, dove il trequartista di ruolo manca, a favore di due seconde punte veloci ed imprevedibili. Due funamboli che supportano costantemente l'unica punta, dando il brio giusto alla manovra. Con il centrocampo completo si assiste ad un fraseggio ordinato e ad un pressing costante, dove la tecnica del play basso, Ledesma, si mescola perfettamente alla potenza e caparbietà degli incontristi di turno. Aspettando di poter vedere all'opera Dica, il vero fantasista rumeno, resta questo il punto fermo della formazione di Zenga. Da una parte Ledesma, play basso, dall'altra Simplicio, promosso trequartista a pieni voti. Potrebbero essere loro le pedine da cui far partire la giocata vincente, quella che può regalare la vittoria del derby, con forti ambizioni per il futuro prossimo.
DOMENICA IN CAMPO
Entrambi i tecnici metteranno in campo una formazione con 4 difensori. Per la squadra rosanero scenderanno in campo Carrozzieri-Bovo in coppia centrale, con Balzaretti e Cassani a fungere da terzini puri. Una difesa ben collaudata che consta di 8 reti al passivo fin adesso. Una difesa meno fortificata di quella etnea, passiva di soli 6 reti, subite tutte fuori le mura amiche. Domenica dovrebbe andare in campo la coppia consolidata Stovini-Silvestre, con Sardo e Silvestri intenti ad emulare le proprietà di un terzino, sperando che ci riescano. A supporto di Simplicio andrà formato un centrocampo a 3, costituito probabilmente da Liverani, in cabina di regia, da Migliaccio e Noverino come interni, concreti nell'interdizione e abili a far ripartire l'azione. Coppia d'attacco, qualora dovesse essere assente Miccoli, sarà formata da Cavani- Mchedlidze. Un grande pacchetto offensivo a cui si opporrà quello altrettanto insidioso del Catania. A centrocampo, sperando nel recupero di Ledesma e Carboni, dovrebbero schierarsi Biagianti, insostituibile, Baiocco, sempre pronto alla lotta vera. Se qualche dubbio c'è nella linea mediana, altrettanto complicata sembra la scelta in attacco, dove si dovrà supplire l'assenza di Paolucci, squalificato. Probabile tridente offensivo sarà Martinez-Mascara-Plasmati, con Morimoto pronto ad abbattere il muro nemico, soprattutto se di fronte c'è il maestoso Moris Carrozzieri, in passato già spalmato nel sushi di Taka. |di Angelo Giuffrida - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 162 volte