Si discute ultimamente sempre più spesso di quanto sia fondamentale Pirlo e di quanto lo sia lo stato di forma di Kakà nei risultati che il Milan consegue sul campo. Se da una parte abbiamo riscontrato (almeno in campionato) l’effetto sorprendente che senza Pirlo sono arrivati i punti ed una compattezza tra i reparti che nelle prime uscite di campionato non si erano mai visti, dall’altra abbiamo avuto la riprova di quanto Kakà sia indiscutibilmente l’ago della bilancia tra i punti che bisogna fare per competere con l’Inter (3 a partita) e quelli da non fare per non dire addio allo scudetto già ad ottobre (pareggi o sconfitte). Tutto il resto sembra purtroppo un’insieme di belle parole che raccontano di positivi e mirabolanti intenti, inutilmente spese alla ricerca di “equilibri” e “attenzioni” del tutto impotenti e innocui con la loro cervelloticità di fronte all’aggressività delle squadre cosiddette “provinciali” o “matricole”, tutta istinto e dinamismo che spesso ha la meglio sulla “ragionata” ragnatela di passaggetti e tocchetti di alta classe, spesso fini a sè stessi, messa in atto dai nostri interlocutori.
Come ho già detto in precedenza nei miei articoli, il campionato non ha nulla a che vedere con la Champions League. Ed il rientro di Sandro probabilmente sarà meno determinante paradossalmente di quello di Borriello. Dico paradossalmente perché il mio pensiero va all’ultimo infortunio di Nesta della fine del 2006, quando il suo rientro coincise con la fine di una serie nera e l’inizio di una incredibilmente positiva in campionato ma soprattutto con la vittoria della settima Champions. Ora la situazione è un po’ diversa. Non c’è la Coppa e tutto sommato i nostri veri attuali problemi sembrano risiedere più avanti rispetto alla difesa. Rimane comunque grande la speranza che Sandro abbia finalmente superato un problema che spesso non scompare in modo definitivo. Sarebbe un tassello importante e insostituibile in una difesa dai nomi contati e dall’affidabilità incerta. Il test contro la compagine del Tirana è servito a mettere qualche minuto nelle gambe di Nesta, in vista del difficile incontro con la Samp di domenica pomeriggio. Un test che ha visto in campo una squadra rimaneggiatissima, e che dunque non è servito un granché in ottica di affiatamento e di sperimentazione moduli e schemi, così come non è servito a nulla il precampionato, condito da infortuni e impegni vari di nazionale, distrazioni e assenze che ci sono costate già 6 punti (equivalenti ad una ipotetica mini fuga in campionato).
Due parole sull’ottima prova di Zambrotta ma soprattutto di Gattuso in Nazionale. La squadra di Lippi paga decisamente più del Milan (quello che gareggia in campionato, ben inteso) l’assenza di Pirlo, capace in maglia azzurra di fornire prove sempre maiuscole, così come Ringhio, anche in quei periodi (sempre più lunghi purtroppo) durante i quali il loro apporto alla causa rossonera è decisamente insufficiente. Che Lippi sia più capace di Ancelotti di interpretare e sfruttare al meglio le caratteristiche di entrambi? Io credo di si. Con questo non voglio dire che un Pirlo più avanzato a centrocampo sarebbe sinonimo di prestazioni da lode. Ma avere in rosa uno dei primi 5 centrocampisti al mondo e non riuscire a sfruttarne le potenzialità in campionato, francamente mi sembra un problema che è obbligatorio risolvere non appena Andrea tornerà a disposizione del Mister. Staremo a vedere. Nel frattempo prepariamoci a soffrire e concentrarci sulla Samp, ostacolo non proprio agevole, e per di più affamato di punti. Speriamo che a Milanello questa fame diventi solo dei nostri giocatori...una volta tanto. |di Cristiano Cattaneo - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 142 volte