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2008-10-16

Cabrini: "Napoli-Juve un incontro apertissimo..."


Intervista esclusiva della redazione di Tutto Napoli.net al'ex bandiera bianconera e campione del mondo nel mundial 1982 in Spagna, Antonio Cabrini.
Terzino di fama mondiale, può vantare nel suo palmares la vittoria di tutte coppe europee e del titolo intercontinentale per club, ha vestito l'azzurro della nazionale per 79 volte siglando 9 reti, il record assoluto per un difensore italiano.

Tra Napoli e Juventus a chi è servita di più questa pausa?

"Credo sia stata provvidenziale per entrambe le squadre, essendo state impegnate nei turni preliminari delle coppe europee hanno bruciato moltissime energie, questa lunga sosta è stata utile per recuperare freschezza atletica e tranquillità psicologica ma soprattutto potrebbe essere utile per limare aspetti tattici che finora non hanno girato nel modo giusto. La Juventus scenderà in campo senza sentirsi obbligata a centrare il risultato ma allo stesso tempo cercherà di vincere, è la tipica mentalità bianconera, l'ambiente juventino del resto non si lascia scalfire dalle critiche ma cerca di superare sempre i momenti difficili con una certa classe, anche quando le cose non girano bene non si lasciano trascinare in polemiche sterili ma perseverano sulle scelte fatte ad inizio stagione con una certa coerenza. Dall'altra parte troverà un Napoli agguerritissimo reduce da due sconfitte immeritate e che davanti al pubblico amico sfodera sempre grandi prestazioni, sarà un incontro apertissimo".

A 3 anni dallo scandalo "Calciopoli" con quale credibilità ne esce l'ambiente bianconero?

"La Juventus, o meglio, la nuova società è uscita a testa alta da questione brutta vicenda, si sono liberati dei fantasmi del passato cercando di dare alla gente una immagine trasparente ed impeccabile, anche i risultati sono a favore del nuovo corso, tornare in Europa in 3 anni e lottare per la Champions credo già sia un risultato incredibile".

Crede che la Juventus di quest'anno sia stata attrezzata per vincere lo scudetto?

"Sono arrivati sicuramente dei giocatori importanti ma è ancora prematuro parlare di scudetto, è stato già molto difficile limare il gap tecnico dalle altre squadre in questi due anni , è un cantiere ancora aperto la Juventus, sicuramente può rientrare nel discorso Champion's League ma per la vittoria finale in campionato vedo ancora favorita l'Inter".

Essendo stato spettatore della strage dell'Heysel come combatterebbe le tifoserie violente?

"Bisogna inasprire le pene, serve il carcere duro per questi deliquenti che fanno danni sia dentro che fuori dagli impianti sportivi, in Inghilterra col tempo sono riusciti a sconfiggere questa piaga sociale ma in Italia è molto più difficile perchè ritengo che in quasi tutte le curve siano strumentalizzate a scopo politico, queste persone usano lo sport per manifestare la loro ignoranza e soprattutto per avere visibilità mediatica, bisognerebbe dargli poco peso a livello mediatico e non enfatizzare troppo queste spiacevoli vicende altrimenti si corre il rischio dell'emulazione".

Come giudica la squadra azzurra?

"Il Napoli è partito alla grande in campionato grazie anche alla preparazione fisica anticipata, ma a parte questo dettaglio credo che abbia tutte le carte in regola per ripetere se non migliorare l'andamento tenuto nello scorso campionato, può dare sicuramente fastidio alle 5 sorelle. Ho apprezzato molto l'idea di perseguire sulla strada dei nomi non molto altisonanti ma potenzialmente validi, scommesse come Gargano, Lavezzi e Denis sono l'emblema della grande preparazione dello staff azzurro, in prospettiva questo gruppo potrebbe diventare una corazzata, la piazza però non deve commettere l'errore di caricare di eccessive pressioni questi ragazzi altrimenti si corre il rischio di bruciarli, non ci dovrà essere l'ossessione per il risultato".

Hai un ricordo particolare di un Napoli-Juventus disputato al San Paolo?

"Sono stato protagonista di molte sfide contro gli azzurri e credo che ognuna di essa sia stata entusiasmate, per noi giocatori era molto più stimolante giocare al San Paolo poichè il pubblico trasmetteva un calore incredibile, forse per il Napoli la vittoria più sentita fu quella del 1985 con un gol spettacolare di Maradona su punizione ravvicinata".

Nel panorama calcistico italiano intrevede un giocatore simile ad Antonio Cabrini?

"Mi auguro che venga fuori ma non ritengo giusto fare paragoni, non trovo sia una cosa costruttiva forse anche fastidiosa, ogni calciatore è uguale a sè stesso. In Italia ci sono dei giovani interessanti ma molto spesso dopo un ottimo avvio esaltante tendono a calare, bisognerebbe valutarli dopo 5-6 anni in modo da comprendere se possono diventare dei campioni o essere la meteora di turno, in questo arco di tempo il giocatore forte si distingue per le grandi prestazioni ed affidabilità. In questo campionato sono rimasto piacevolmente sorpreso da Lichtsteiner della Lazio, è un giocatore di buona spinta che si fa valere sia in fase difensiva che in quella offensiva, è molto interessante e per quanto è stato pagato penso che la Lazio abbia concluso un grandissimo affare".

La nazionale maggiore crede sia pronta ad avviare un cambio generazionale?

"Non credo ci siano i presupposti per ritenere questa squadra "finita", non c'è da preoccuparsi più di tanto, hanno ancora tanto da dare questi giocatori, non dimentichiamoci che sono i campioni del mondo in carica. Di certo se si dovesse profilare la necessità di ringiovanire un po la rosa credo che l'Under 21 sia il serbatoio più idoneo dove pescare nuovi talenti, giocatori come Pepe e Rossi affiancati da veterani come i Cannavaro, Pirlo e Gattuso credo possa rivelarsi il mix vincente".

Se dovesse scegliere un aggettivo per qualificare la grande vittoria dell'Italia a Spagna '82 su quale cadrebbe la scelta?

"Straordinaria, fu un trionfo inaspettato, quella selezione veniva da grandi critiche ricevuta dalla stampa alla vigilia dell'inizio del torneo, ma partita dopo partita riuscimmo ad entrare nel cuore della gente, battere Brasile, Polonia e Germania fu una soddisfazione immensa".

Per quale motivo ha accettato la proposta di partecipare ad un reality show?

"Per fare un'esperienza nuova approfittando pure del tempo libero che in questo momento posso godere visto che non sono vincolato a nessuna società, è stata una parentesi divertente, ma non è questo il mio mondo".
|di Salvio Passante - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 129 volte


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