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2008-10-17

Samp, non solo fantantonio


RIPARTE LA NOSTRA CORSA! - Riprende il campionato e riparte la corsa del Milan. Il prossimo match, fondamentale per inaugurare il filotto di vittorie auspicato da squadra e tifosi, ci vede opposti ad una Sampdoria in crisi di risultati ma molto viva sul piano del gioco e dell’atteggiamento. Nonostante l’ultima sconfitta (quattro a due a Bergamo) e la deficitaria classifica (i blucerchiati sono al quartultimo posto con quattro punti), l’undici di Mazzarri è la classica squadra in grado di impensierire chiunque grazie all’organizzazione tattica sommata al talento individuale di alcuni suoi interpreti. Prova ne è la partita pareggiata A Marassi contro l’Inter, mantenendo a lungo il controllo della gara.
I PRECEDENTI - L’anno scorso la sconfitta casalinga contro la Samp fece rallentare bruscamente la marcia di avvicinamento del Milan al quarto posto, rivelandosi poi determinante per il mancato raggiungimento dell’ultima piazza valevole l’accesso alla Champions league. I blucerchiati si imposero per due a uno sfruttando le amnesie difensive di un Milan in chiara difficoltà in tutti i reparti, al quale non bastò un colpo di testa di Paloschi per acciuffare il pareggio. Per una squadra che vuole tornare a cucirsi lo scudetto, però, passi falsi come quello di sei mesi fa non sono più permessi. I tifosi con più memoria, inoltre, ricorderanno che le ultime due cavalcate rossonere hanno avuto tra le pagine più belle proprio questa sfida. Nel ’98-’99 fu una mezza-rovesciata di Maurizio Ganz al quinto minuto di recupero a firmare il 3-2; nel 2003-04 il Milan offrì la prestazione più bella e spettacolare della stagione schiantando la Samp con le perle di Inzaghi, Pirlo e Kakà.
IL VALORE AGGIUNTO - Dopo la miracolosa salvezza ottenuta con la Reggina, Walter Mazzarri è riuscito subito a ripetersi sotto la lanterna. La sua squadra, battutasi fino alle ultime giornate per entrare in Champions league, ha mostrato un calcio tra i più frizzanti e organizzati del campionato. Fedele al 3-5-2 che già fece le sue fortune al Granillo, Mazzarri ha dimostrato grande capacità di adattare i propri schemi alla rosa a sua disposizione. A Reggio giocavano due prime punte come Bianchi e Amoroso, a Genova si sono trovati ad occhi chiusi giocatori tecnici come Cassano e Bellucci. La manovra palla a terra è diventata presto una peculiarità di questa squadra, abituata con Novellino a giocare in modo completamente diverso. Il capitano Sergio Volpi, legatissimo al vecchio allenatore e poco adatto al calcio rapido che predilige Mazzarri, è stato ceduto al Bologna: nel cuore del campo si sono ricavati spazio e visibilità Sammarco e Palombo, bravissimi nella doppia fase di interdizione e impostazione. Il primo non è stato riscattato dal Milan nonostante molti – in primis il sottoscritto – lo ritenessero un ottimo rinforzo per il centrocampo rossonero. Il secondo ha toccato livelli talmente alti da meritare la convocazione azzurra di Lippi. Stankevicius (naturale sostituto del partente Maggio), Franceschini e Pieri completano un reparto di sostanza e qualità. Qualità che abbonda in Antonio Cassano, vero e proprio ago delle bilancia da cui dipendono le sorti della Sampdoria. E’ vero che la squadra di Mazzarri in passato ha fatto benissimo anche senza di lui, ma il talento del barese è un valore aggiunto determinante. Di Cassano impressiona la facilità nel liberarsi dell’uomo per poi preparare la conclusione in porta o l’assist per l’inserimento di un compagno.
C’E’ OTTIMISMO - Per una squadra come il Milan, abituata troppo spesso a distrarsi concedendo spazi invitanti agli avversari, la Sampdoria è un avversario da prendere con le pinze. Il costante movimento di Cassano e Delvecchio non dà alcun punto di riferimento, favorendo spesso i tagli da dietro che tanto fastidio hanno dato alla squadra di Ancelotti nell’ultimo campionato. Attenzione costante dietro e cinismo sotto-porta: sono queste le due fondamentali caratteristiche mancate al Milan in passato. Il popolo rossonero spera che il rientro di Nesta e i progressi del pacchetto offensivo possano rivelarsi determinanti proprio per colmare queste lacune.
|di Gabriele - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 133 volte


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