Aspettando il ritorno della serie A: il punto sulle prime 6 giornate (6° e ultima parte)
ALEX RIMETTE FUORI LA LINGUA. MA INVANO -Ennesima rivincita personale di Del Piero contro chi anche stavolta lo relegava con sufficienza ai margini della nuova Juventus. Ma la classe del Capitano non basta alla zebra ad evitare il tracollo: Ranieri vede gli spettri materializzarsi con le sembianze di Conte e Ferrara, papabili per la nuova gestione bianconera.
Ormai è crisi aperta. Da quando è principiato il Campionato la Juventus di Ranieri non è quasi mai parsa in linea con le ambizioni prefissatesi alla vigilia della nuova stagione che si schiudeva fra tante speranze, con la voglia pazza di far rifiorire i tempi gloriosi che furono, ed il tutto dopo il doloroso Purgatorio della Serie B ed una infinità di defaillance Europee. Il team era stato disegnato per essere competitivo su ogni fronte con trapianti mirati in ogni sezione. Ma per una serie di motivi ignoti e comprensibili (come gli infortuni che stanno falcidiando la rosa) gli uomini zebrati accusano già un gap considerevole nei confronti delle altre big, denunciando un debito sostanziale anche al cospetto delle provinciali, dal Catania al Palermo. Ormai a lenire la dura situazione della Signora non basta nemmeno il provvidenziale Del Piero che anche oggi era riuscito momentaneamente a togliere le castagne dal fuoco con una magia delle sue, un marchio di fabbrica imprescindibile, il calcio di punizione. Pinturicchio proprio in questi giorni era stato messo in discussione da pseudo giornalisti affetti da "delirium tremens", ed era dato in panchina per il match contro i rosaneri. L’infortunio dell’ultima ora incorso a Iaquinta lo aveva rilanciato e lui da gran fuoriclasse qual è aveva ringraziato con il 40° tiro da fermo (esclusi rigori) della carriera, il 14° in A, per il 156° centro assoluto nella Massima Serie (eguagliati Riva e R.Mancini al 15° posto assoluto), 244 sigilli con la maglia bianconera. Si era concesso l’ennesimo sberleffo a chi lo considerava un panchinaro, suscitando tanta rabbia che Del Piero aveva potuto tirar fuori, come la sua lingua, prontamente esibita alla faccia di tutti. Ma come dicevo nemmeno Alex ormai può far miracoli per far restare a galla una bagnarola destinata ad affondare, almeno se non si prenderanno le dovute contromisure. E fra le possibili soluzioni da adottare ce ne sarebbe una drastica che si presta ad essere presa in considerazione, ovvero l’esonero di Ranieri che in verità non ha mai convinto durante la sua annata precedente. Si fanno i nomi degli ex Ferrara e Conte come candidati alla panchina che scotta. In attesa che la Juve esca fuori dal tunnel vi è un’altra squadra che se vogliamo se la passa persino peggio: è la Roma (ancora orfana di Totti), andata a prenderle anche dal Siena, la cui vittoria esterna di Champions contro il Bordeaux si è rivelata lungi dal testare le vere potenzialità dei giallorossi. Lo stesso Milan sorprende in negativo andando ad impattare in quel di Cagliari, per un team che tiene a battesimo il primo punto del torneo. Ronaldinho sembra lo spettro di Barcelona, Kaka è involuto e lo stesso Pato non morde come dovrebbe, per una squadra dalle grandi potenzialità espresse in modo altalenante. Stenta la Sampdoria malgrado il ritrovato Cassano, autore a Bergamo (al cospetto di una sempre più sorprendente Atalanta) di un gol “filoSivori”. Se la gode l’Udinese di Quaglia-gol, prima in graduatoria ex aequo con l’Inter… Ibracentrica (Ibrahimovic ha realizzato un sensazionale gol di tacco) e la Lazio, stoppata dal Lecce. Lazio che ritrova dopo un quadriennio la rete di Inzaghi junior. Intanto Lippi dirama le convocazioni azzurre per il doppio impegno valido per le qualificazioni Mondiali 2010: ci sono Maggio, Santacroce, Rossi Giuseppe e Pepe come new entry, out Del Piero. Come volevasi dimostrare Lippi mostra poco riguardo per Pinturicchio, per lui non proprio in condizione azzurra. Mentre per gli inguardabili Camoranesi, Pirlo e Toni c’è sempre posto. Un’antitesi del buon senso. Per un missaggio di scelleratezze che la dice lunga sulla meritocrazia secondo Lippi. Il nostro CT ha issato una cortina di bambù con i grandi fuoriclasse, e così anche Cassano e Quagliarella restano a casa. |di Albertosig| - articolo letto 151 volte