Sicuramente un buon punto quello conquistato dal Lecce nella sfida interna di ieri con l'Udinese, squadra quadrata e ben messa in campo.
I friulani si presentavano nel Salento privi del loro uomo migliore Di Natale, oltre che di Felipe e Zapata in panchina in non perfette condizioni, nel mezzo della difesa Coda e Domizzi e tridente con Pepe, Quagliarella e Floro Flores.
Dal canto suo Beretta risponde con gli stessi undici che hanno pareggiato all’olimpico, col tandem Tiribocchi-Castillo in avanti e capitan Zanchetta a dirigere il gioco.
Il 2-2 maturato delude sicuramente l’Udinese che per qualità dell'organico e il volume di gioco espresso nella seconda parte della gara ha di che recriminare. Un plauso a Mister Marino (che ha vinto la sfida in panchina con Beretta, specie nei cambi in corsa) che capisce la difficoltà dei suoi esterni e decide di puntare sul ninho-maravilla Sanchez che s'è rivelato una spina nel fianco nella difesa giallorossa, non solo per il gol. Anche l’ingresso di Lukovic al posto di uno spento Pasquale ha ravvivato la manovra bianconera e i due esterni bassi giallorossi sono andati letteralmente in tilt. Ancora una volta ottimo D'Agostino, ormai maturo per la Nazionale di Lippi mentre è sicuramente da rivedere la fase difensiva; Domizzi e Coda hanno palesato incertezze in più di un occasione, così come Handanovic sui 2 gol Leccesi (specie il primo), anche se c'è da dire che l’Udinese rimane la miglior difesa del campionato con soli 5 gol al passivo. Resta comunque l’amaro in bocca per aver lasciato per strada 2 punti che, con un po’ di cinismo e un pizzico di fortuna in più si potevano portare a casa.
Nei padroni di casa bene solo il Tir che sta ritrovando pian piano la vena realizzativa e Caserta sempre nel vivo della manovra. Primo tempo egregio ma non trascendentale dei ragazzi di Beretta che lo concludono inaspettatamente in vantaggio, mentre sono totalmente assenti nella ripresa, e non è una novità! Polenghi ed Esposito costantemente in apnea al cospetto degli avanti friulani (vedere il primo gol di Sanchez), benino i centrali di difesa che però sono immobili, al pari di Benussi, sulla punizione del 2-2 di D’Agostino. Zanchetta non regge i 90 minuti e, purtroppo, rappresenta l’unico giocatore con un po’ di qualità. Ariatti ancora una volta lento e sottotono sotto l’aspetto atletico. Benino Giacomazzi anche se non ripete le due precedenti prove.
Ancora una volta c'è da ridire sui cambi effettuati da Beretta, oltre che sulla mentalità “Papadopuliana” della seconda frazione di gioco.
Ormai si è capito che Boudiansky non è di categoria; non esprime né quantità, né qualità, oltre che essere molto falloso e la punizione dalla quale nasce il pari bianconero ne è un esempio lampante. E allora perché non inserire un Vives o un Munari (prima, rinunciando al trequartista)per arginare il forcing Udinese e tamponare il vistoso calo atletico?
Cacia è sempre più un oggetto misterioso, anche ieri deludente e poco motivato nei minuti in cui è stato in campo.
Nel complesso nella compagine leccese si evidenziano delle carenze d’organico oltre che, aggiungiamo noi, di programmazione. Beretta con la rosa a disposizione sta andando ben oltre le attese, ma a gennaio urge inserire in squadra almeno un paio di rinforzi di qualità, oltre che cedere i giocatori non all’altezza della massima serie (non pochi). |di Paolo Cisternino - Redazione Sportiva Calcio Magazine.net| - articolo letto 148 volte