2008-10-20

Juventus e Roma: è buio pesto

Ne trae vantaggio l’Inter di Mourinho pressoché incontrastata nei piani alti della classifica. Stenta anche la Samp.
È una crisi nera quella che sta attanagliando Juventus e Roma, due delle squadre che avrebbero dovuto dettar legge nel corrente campionato e che invece si sono ridotte a ben meno che comprimarie. Di questo passo più che preoccuparsi di Inter e Milan dovranno guardarsi le spalle, barattando le ambizioni Scudetto con la salvezza.
Entrambi i team sono allo sbando (la Roma in primis) alle prese con infiniti problemi che vanno dal reparto offensivo a quello arretrato. E se la Juve può tirare in ballo a sua discolpa il fattore infortuni la Roma non può aggrapparsi nemmeno a questa scusante visto che a parte Totti e qualche altra pedina non ha accusato poi quelle defezioni che hanno interessato esageratamente la compagine di Ranieri.
Il torneo esordiva sotto i migliori auspici ma così rischia di concludersi fra le macerie. Ricostruire in tempo utile queste squadre alla deriva prima che il mare se le porti via è impresa ragguardevole. Gli scenari che le si spalancano davanti ai propri occhi sono a dir poco inquietanti.
Juventus e Roma perdipiù erano più che mai alla ricerca della rivalsa dopo anni di delusioni. Specie la zebra che non vince uno Scudetto -Calcipoli a parte- dal 2002-’03 e la Coppa Campioni dal ’96. Persino la Coppa Italia manca in bacheca da addirittura 13 anni. Per un’astinenza cui si doveva porre fine.
I bianconeri stanno pagando le conseguenze di scelte dirigenziali di mercato reprobe, insufficienti a rimettere a lucido un team opacizzato dal tempo. I giallorossi pagano il malinteso scaturito dallo scorso torneo che li faceva credere un super team quando in realtà non lo erano. La verità è che la Lupa è ancor legata alle lune di Totti (che intanto è rientrato fra l’altro esprimendosi a buoni livelli). Il braccino corto della società accomuna le due compagini.
A gennaio bisognerà metter mani al portafoglio. Di qui non si scappa. Altrimenti assisteremmo a conseguenze catastrofiche. Tutt’al più che in questo campionato persino le provinciali avulse dal gran calcio stanno allestendo un gran torneo.
Vedi il Catania che si trova ad appena 2 lunghezze dall’Inter (già in fuga) capace di umiliare a domicilio proprio la Roma per 4-0 con doppio Ibrahimovic, in un match dove è andato a segno persino il semidebuttante in nerazzurro Obinna. O l’Udinese che pur senza il faro Di Natale riesce ad esprimersi ad alti livelli.
Per non proferir verbo del Napoli che (pur viaggiando ad intermittenza) ha "schiantato" la già citata Juventus di Del Piero (ancora alla ricerca del 1° gol su azione di Serie A).
Il Bologna intanto scaccia la crisi (i rossoblù erano reduci da 5 k.o. consecutivi) "demolendo" la Lazio (la cui unica nota positiva è stato il ritorno con gol di Rocchi che era reduce da 2 mesi ai box per infortunio rimediato alle sfortunate Olimpiadi di Pechino) 3-1 con doppietta di Di Vaio.
I biancocelesti denotano una certa inadeguatezza a giocar in trasferta, così come la Fiorentina, eroica in casa (3-0 alla Reggina con Gilardino che festeggia il 100° gol in A) e sconcertante fuori dal proprio covo. È refrattaria alla vittoria la Sampdoria di Cassano che le prende di Santa ragione anche dal Milan di Ronaldinho (autore di una doppietta; in gol anche il rientrante Inzaghi), per due team dalle opposte condizioni: i rossoneri sono ormai in piena corsa scudetto dopo essersi sùbito lasciati alle spalle un mostruoso inizio di stagione mentre i blucerchiati sono alle prese con una crisi nera che le impedisce di esprimersi al meglio delle possibilità.
|di Albertosig| - articolo letto 146 volte

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