Plastino: "Lo schema di Reja è la forza di questo Napoli"
Intervista esclusiva della redazione di Tutto Napoli.net ad uno dei mostri sacri del giornalismo sportivo nazionale, Michele Plastino, ideatore di talk show di successo negli anni ottanta e attualmente conduttore di trasmissioni televisive e radiofoniche di notevole rilevanza mediatica.Il giornalista romano è soprattutto maestro di giornalismo sportivo avendo creato una piccola e prestigiosa scuola, chiamata "Piccolo Gruppo", dalla quale si sono formati personaggi come Fabio Caressa, Sandro Piccini, Gianni Cerqueti e come ultimo talento il nostro direttore Francesco Molaro. Laziale dallo stato embrionale, Plastino ci racconta l'ambiente biancoceleste come vive quest'attesa per la sfida di domenica contro il Napoli.
Quanto hanno pesato le innumerevoli assenze in casa bianconera nella disfatta contro gli azzurri di Edy Reja nella sfida di sabato sera?
"Le assenze di giocatori di grande spessore tecnico pesano molto, mancava metà dell'ossatura della squadra titolare ma ciò non toglie che ogni partita abbia una storia a sè, queste assenze quindi in un resoconto finale della partita sono valutabili relativamente, perchè non è detto che con l'assetto titolare bianconero il Napoli non potessero vincere lo stesso, il calcio è irrazionale e imprevedibile. Ho visto un Napoli molto spavaldo dopo aver subito il vantaggio juventino di Amauri poi è stata la Juventus ad arretrare il baricentro, mi sembrava quasi impaurita, è stata una gara molto divertente soprattutto nella ripresa".
Dopo queste grandi prestazioni soprattutto contro le big del campionato, ritiene che il Napoli sia maturo per ambire ad un piazzamento in Champion's League?
"E' ancora troppo presto per tracciare un primo bilancio e prefissare nuovi obiettivi a medio-lungo termine, c'è soprattutto da valutare l'incognita della preparazione atletica, avendo iniziato in anticipo il ritiro rispetto ad altre squadre e avendo più minuti nelle gambe gli azzurri girano a meraviglia, Reja dovrà dosare al meglio le forze dei propri ragazzi e se dovesse riuscirci il Napoli avrebbe tutte le carte in regola per entrare in un discorso Champion's League anche perchè tecnicamente questo gruppo è molto dotato. Ma oltre a questo aspetto bisognerà capire se il momento difficile di Juventus e Roma si potrarrà durante il corso della stagione e se la Fiorentina riuscirà a gestire con intelligenza il doppio impegno sia in campionato che in Coppa Campioni, quindi qualora si dovessero verificare tutte queste varianti gli azzurri potrebbero tranquillamente inserirsi nell'elitè del calcio europeo".
Lei che ha seguito per anni il cammino del Napoli, crede il nuovo corso societario possa riportare il panorama azzurro sui livelli degli anni d'oro?
"Credo che sia opportuno non sognare troppo, restare con i piedi per terra e non farsi trascinare dall'eccessivo entusiasmo, finora il nuovo corso ha fatto benissimo, le ultime due campagne di rafforzamento sono state impeccabili, soldi ben spesi ed acquisti mirati che hanno ulteriormente impreziosito un gruppo già abbastanza valido sotto il profilo tecnico. Il processo di crescita del Napoli società e quindi il ritorno tra le società più prestigiose del mondo dipenderà moltissimo dall'andamento globale della finanza, perchè società come l'Inter, la Juventus ed il Milan sono vigilate da colossi finanziari quindi entrare in questo giro fatto di business e incredibili interessi economici per De Laurentiis potrebbe essere difficile ma non impossibile".
Secondo lei quale potrebbe essere la vera forza di questo Napoli squadra?
"Strategia tattica giusta, aver acquisito una consapevolezza dei propri mezzi tecnici e dei propri limiti, compatezza del gruppo e l'entusiamo contagiante del pubblico grazie ai risultati positivi riscossi sul campo".
Guardiamo un po in casa Lazio, si aspettava un'inizio cosi' positivo da parte dei biancocelesti?
"No, è stata una piacevole sorpresa fino alla gara di Bologna, anche perchè credo che dopo questi due stop consecutivi i sogni della Lazio si siano molto ridimensionati, non bisognerà commettere altri passi falsi altrimenti sarà difficilissimo rientrare nel gruppone delle squadre in lizza per l'europa, ci sono anche insidie Udinese e Palermo che sono formazioni molto competitive. Nella gara in Emilia si sono palesati i limiti della squadra di Delio Rossi, soprattutto nel voler snaturare giocatori come Ledesma dalle proprie caratteristiche e dal ruolo abituale, impegandoli in altre zone del campo dove non rendono assolutamente secondo le proprie potenzialità. Confido molto nel tridente offensivo Pandev-Rocchi-Zarate e sul percorso di gioco ammirato ad inizio stagione, solo in questo modo la Lazio potrà ritornare a sognare".
Vivendo in maniera più diretta nell'ambiente laziale, crede che Ledesma realmente andrà via a fine stagione nonostante sia diventato il capitano biancoceleste?
"Capitano pro tempore poichè Rocchi fino alla scorsa settimana era fermo ai box, riguardo la sua ipotetica partenza dalla capitale credo le sue dichiarazioni e quelle del suo procuratore ci conducano in questa direzione, ma non ritengo sia impossibile ricucire questo rapporto tra il Presidente Lotito e l'entourage del calciatore argentino, molto dipenderà dalla competizione che affronterà la Lazio nella prossima stagione".
Dopo il fiume di lacrime versato in occasione della sua ultima apparizione all'Olimpico prima di lasciare la Lazio destinazione West Ham, come vedrebbe l'approdo nel mercato invernale di Valon Behrami sulla sponda giallorossa?
"Se penso al gol nell'ultimo derby, all'esultanza e all'attaccamento che dichiarava il fluidificante albanese nei confronti della piazza biancoceleste, vederlo in maglia giallorossa mi dispiacerebbe moltissimo, ma sappiamo tutti che di fronte al dio Denaro sono ben pochi i calciatori che rispettano la parola data alla tifoseria, negli ultimi anni si è perso moltissimo lo spirito di appartenenza ad un club, le bandiere in questo calcio sono diventate una vera e propria rarità".
Secondo lei chi è stato il vero colpo di mercato piazzato dal presidente Lotito?
"Lichtsteiner, è stato un grandissimo colpo di mercato, a differenza di Zarate che non era un'enigma avendo fatto intravedere qualche cosa di positivo in Inghilterra al Birmingham, questo svizzero era un'incognita, quasi uno sconosciuto, ma a mio avviso è il miglior acquisto che abbia portare a termine la Lazio, è un ruba palloni, attacca e chiude bene gli spazi con grande senso della posizione, anche a livello difensivo è molto bravo, stravedo per lui".
Lazio-Napoli in programma domenica pomeriggio alle 15 che partita sarà?
"Imprevedibile, se permetti alla Lazio di giocare secondo il suo credo tattico può battere chiunque, ma se il Napoli gioca aggressivo e alto versione notturna può piazzare anche il colpaccio, dipenderà moltissimo anche dall'approccio alla partita".
A cosa è da attribuire la rivalità tra le tifoserie di Lazio e Napoli?
"Questa per me è una cosa lacerante, perchè nonostante sia nativo di Roma sono molto legato alla città di Napoli, per professione ho trascorso moltissimi giorni nel capuoluogo campano, storicamente c'è "maretta" per lo scudetto sfumato dalla Lazio nel 72-73 proprio al San Paolo contro il Napoli, poi la squallida accoglienza nello spareggio di serie B disputato a Napoli ed infine gli scontri in coppa Italia negli ultimi anni. Speravo che la tragica morte di Gabriele Sandri avesse potuto distendere un po il clima tra le due tifoserie, anche perchè notai che i tifosi del Napoli avevano preso molto a cuore quella triste situazione esprimendo la più sincera solidarietà al tifo laziale, mi auguro che le cose possano cambiare".
Secondo il suo autorevole parere riguardo agli episodi di Roma-Napoli del 31 agosto scorso, è stata fatta cattiva informazione dai media nazionali?
"Totale disinformazione, anche io ho tentato di aprire le menti riguardo questa spiacevole situazione qui nella capitale, non si sa ancora da dove siano partite quelle notizie fasulle, questo è un paese che vive di informazione è difficile capovolgere quanto già è stato detto, il popolo italiano viene molto condizionato dal potere mediatico della televisione, di certo è stata scritta una triste pagina di giornalismo" .
Trova giusto che il calcio venga usato come mezzo di propaganda politica?
"Certamente no, c'è una legge che non viene mai applicata e che consente che le curve siano zona franca per questi pseudotifosi, aree dove è possibile fare tutto ciò che si vuole nella più completa impunità, ho molto lottato molto per debellare questa piaga nello sport".
Quale squadra vede favorita nella vittoria finale del campionato?
"Se non c'è il miracolo Milan, questo campionato lo stravince l'Inter di Mourinho". |di Salvio Passante| - articolo letto 160 volte