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2008-10-26

Mourinho: "Su Adriano dico che..."


APPIANO GENTILE - Questa la seconda sintesi della conferenza stampz di José Mourinho in vista di Inter-Genoa, gara valida per l'8^ giornata della Serie A Tim 2008-2009, in programma allo stadio "Giuseppe Meazza" in San Siro a Milano.

Mourinho: come sta Patrick Vieira? Quando tornerà a disposizione?

"Sta un po' meglio ma non può ancora giocare. Quando potrà rientrare? Lei vuole sapere se sarà disponibile per giocare in nazionale, non è vero? Poi magari ci va, torna infortunato e recupera per disputare un'altra gara in nazionale... Ho avuto giocatori francesi anche al Chelsea e la storia è esattamente la stessa: o si infortunavano in nazionale, o quando tornavano si infortunavano nel club dopo qualche giorno. Ora chissà se Vieira sarà in condizione di giocare con la Francia questa amichevole di novembre. Se sono preoccupato per questa situazione? Sì. La prossima gara ufficiale della nazionale francese sarà nel 2009: penso che, per un giocatore che ha avuto vari problemi fisici tornando dalla nazionale, sarebbe più logico stare tranquillo a fare il proprio lavoro nel club e aspettare gli impegni ufficiali per giocare. Ma scommetto che nell'amichevole di novembre lui sarà convocato".

Il futuro di Vieira calciatore è a rischio? La sua sfida è quella di farlo tornare grande?

"(ndr.: sorride) Lui è grande, è alto quasi due metri... Cerco sempre di lavorare al meglio per i giocatori e per l'Inter, purtroppo è vero che era reduce da un infortunio in nazionale appena sono arrivato all'Inter. Poi è tornato in forma e stava giocando molto bene, ha fatto quattro partite consecutive a grande livello per la prima volta dopo due anni. È tornato in nazionale e si è nuovamente infortunato, ora è di nuovo fuori... non c'è nient'altro da dire perchè questa è la realtà".

David Beckham ha le caratteristiche tali da adattarsi al campionato italiano?

"Non siamo stati in Inghilterra nello stesso periodo, l'anno che io sono arrivato al Chelsea lui è andato al Real Madrid. Non è un giocatore che ho visto al lavoro settimana dopo settimana nello stesso campionato che la mia squadra disputava. Lo conosco personalmente, ma non per averlo affrontato. Se verrà a Milano, per me sarà un piacere. Lo incontro sempre volentieri, è un ragazzo molto educato e tranquillo. È un bravo giocatore, poi se va bene per lui e per il Milan o se Carlo (ndr.: Ancelotti) è contento oppure no di averlo, questo non è un mio problema".

Come sta Walter Samuel?

"Sta meglio, è già andato in panchina nella gara contro la Roma. Noi abbiamo tanti giocatori, in questo momento ben cinque difensori centrali in condizione di scendere in campo. All'inizio di stagione c'era solo Burdisso e Cambiasso è stato costretto a giocare dietro. Non posso avere cinque difensori centrali nella stessa gara: due vanno in campo, uno in panchina, due al massimo se uno di questi è multi-funzionale come Chivu o Burdisso che possono occupare anche altri ruoli. Ma al massimo ne porto quattro, mai cinque. Rivas in questo momento è fuori, ma ne ho comunque cinque pronti. Se lasciassi fuori Cordoba, voi mi chiedereste come mai ho deciso così, e questo anche per tutti gli altri. Samuel è il più in ritardo di preparazione, non ha fatto il precampionato. Devo dire che si allena molto, molto, bene, ma bisogna aspettare che sia pronto".

Il dottor Cunha, il medico che l'anno scorso ha seguito Adriano in Brasile, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha fatto i complimenti a Mourinho per la gestione del brasiliano...

"Conoscevo Adriano da molto tempo, una volta l'ho visto giocare a Tolone e volevo acquistarlo. Mi hanno risposto che ero arrivato in ritardo perchè, anche se giocava nel Flamengo, l'aveva già stato preso dall'Inter. Adri è un giocatore che mi è sempre piaciuto e, negli ultimi anni, ho sempre pensato al motivo per il quale non giocava nell'Inter. L'anno scorso, quando è tornato in Brasile, ho pensato cosa potesse essere successo, poi sono arrivato qui è mi hanno raccontato la sua storia. Quando abbiamo deciso con la società che sarebbe rimasto con noi, ho cercato di stargli vicino e di capire i suoi problemi cercando il modo migliore per aiutarlo. Non sono suo papà, ovviamente, e non voglio neppure esserlo. Sono solo un allenatore che vuole dargli una seconda opportunità. Non posso dire di essere l'allenatore perfetto perchè ovviamente non lo sono, ne possiamo dire che Adri sia il professionista perfetto. Ma, in questo momento, c'è un rapporto di assoluta fiducia e questa, per me, è la cosa più importante. Ad esempio, a Roma non ha giocato neppure un minuto e, invece, nella gara seguente è andato in campo con gioia e con piacere e senza problemi. Abbiamo un rapporto onesto, lavoriamo insieme e credo che lui possa portare tantissimo a questa squadra. Adri sa che questa è una grande opportunità per lui. Ora sono contento, ma non voglio festeggiare perchè la strada è ancora lunga sia per lui che per noi. Ma se posso fare qualcosa di positivo per la società e per Adriano, dal punto di vista personale, sono felice di poterlo fare. Abbiamo le stesse responsabilità, anche se arrivasse uno psicologo super-esperto, se un giocatore non vuole comportarsi in un certo modo, non c'è nulla da fare. È una responsabilità anche dei suoi compagni, perchè siamo un gruppo e lavoriamo insieme. Se io sono amico di Adriano per un giocatore deve essere la stessa cosa. Io voglio aiutarlo e i suoi compagni pure, in questo momento la sua risposta è molto positiva".

L'Inter avrà quattro partite importanti in pochi giorni, ha già in mente un turn-over particolare o deciderà gara dopo gara?

"Ora abbiamo un turn-over quasi naturale, la stanchezza muscolare di Cambiasso, ad esempio, sembra aver deciso che domani starà fuori. Credo rientrerà contro la Fiorentina. Poi dipende anche dalle caratteristiche delle partite e dei giocatori, dalla comunicazione con i giocatori e dalla nostra analisi in allenamento. Penso che un calciatore giovane, fisicamente e mentalmente forte, con due settimane di sosta a dicembre possa giocare quasi tutte le gare. Si può fare un campionato quasi al cento per cento sino a dicembre, perchè poi due settimane di sosta sono una cosa quasi unica e consentono un completo recupero fisico e mentale".

Ibra potrebbe anche non giocare dal primo minuto? Maxwell è in grado di scendere in campo dall'inizio della gara?

"Entrambi possono farlo. Se sono sicuro della formazione? Io sì, lei no (ndr.: sorride)".

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