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2008-10-30

Tridente? No... Tridenis!


Il Napoli “gioca” a fare la grande, e col fanalino di coda della Serie A, impiega poco meno di 20 minuti per far capire ai calabresi che la capolista non può fermarsi. Sotto i riflettori il Napoli è imbattibile, ma l’invidia altrui riesce a provocare persino qualche piccolo guasto proprio ai fari del San Paolo, per fortuna cosa passeggera, e la luce del gioco partenopeo “illumina di immenso”… i suoi tifosi.
E’ la notte di Denis, finalmente il Napoli sembra aver trovato il suo bomber, avevamo appena scritto alla vigilia che Denis voleva sbloccarsi un po’ di più, troppo poco per il biondo centravanti il gol di Bologna, anche se importantissimo, ma Marassi gli è rimasta dentro, ancora pensa a quel 3 a 3 mancato per la prodezza del portiere genoano. E stasera finalmente la SUA NOTTE. E così si completa sempre più questa squadra che ora è attesa alla prova del nove contro il diavolo al Meazza. Sono passati 2 anni e 9 gare, e l’Inter non è più in testa al campionato, scavalcata anche dai cugini rossoneri. Ma al Milan crediamo non basterà questo sorpasso… cittadino.
La loro rimonta vorrà esaurirsi domenica sera battendo il Napoli primo in classifica. Chi avrà più pressione allora? Di certo non il Napoli, a meno che gli azzurri non si ricordino della sonora sconfitta dello scorso anno e scenderanno in campo con la tensione sbagliata. Ma anche la Reggina al San Paolo lo scorso anno fece soffrire e non poco gli azzurri, che stasera invece l’hanno strapazzata a dovere. E’ un altro Napoli, più sereno, un po’ sfacciato,umile, concentrato, equilibrato con le grandi, medie e piccole, e non stiamo parlando di…birre.
Questo Napoli sta giocando bene, la sua chiave si chiama Lavezzi, ogni “mandata” nella serratura apre varchi inesauribili per i compagni di squadra, e poi…che altruismo sul secondo gol di Denis. Che cuore questa trottola che al cambio di Reja si è meritato gli applausi scroscianti di uno stadio estasiato. Lui risponde all’ovazione con la sua caratteristica, un po’ a testa bassa e sorriso sornione, e come tutti i campioni è il tappeto verde è la sua “droga”, infatti si schermisce quando sente che gli onori sono tutti per lui.
Superata anche la scaramanzia, col 17 che la faceva da padrone sia nei punti in classifica, sia negli anni in cui gli azzurri sono mancati dalla vetta. Sarà stata la mano o il cuore di Diego che ha festeggiato in un sol colpo gli anni, il suo Napoli primo e la sua panchina Argentina? Chissà!
|di Giuseppe Giannotti - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 140 volte


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