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2008-10-30

Analisi di Lecce-Palermo: padroni di casa beffati nel finale


Finisce 1-1 la sfida del “Via del Mare” tra Lecce e Palermo. Una partita sicuramente non da ricordare nei secoli e che ha visto in campo due squadre con qualche problema e non certo al top della forma. Recriminano di più i padroni di casa che si son visti raggiungere all’88mo quando ormai pregustavano già i 3 punti.
GLI SCHIERAMENTI - Beretta propone un Lecce diverso da quello di Reggio Calabria, anche in virtù delle squalifiche. Nella linea difensiva fuori Polenghi e dentro Antunes con Esposito che slitta a destra. Diamoutene prende il posto di Fabiano al centro, accanto a Stendardo.
A centrocampo chiavi del gioco a Giacomazzi (ottimo nonostante l’espulsione), ad Ardito compiti di copertura e Munari pronto ad inserirsi sul centrodestra. Davanti Cacia (primo gol per lui, ma ancora tanto da migliorare) e Castillo.
Il Palermo propone la difesa a 4 col rientro di Carrozzieri accanto a Kjaer (non sicurissimo) con Cassani e Balzaretti a spingere sugli esterni. Fuori Liverani per 60 minuti e con un centrocampo più muscolare con Guana Migliaccio. Poi Bresciano, Simplicio e il leccese Miccoli ad ispirare Cavani.
COSA VA - Ottimo il primo tempo dei giallorossi che finalizzano con Cacia un’azione imbastita da Giacomazzi prima e Castillo poi. Con Antunes si vede un pò di spinta in più da parte dei difensori. Da citare Gugliermo Stendardo sicuramente migliore in campo nonostante la sfortunata azione del gol rosanero.
Bene il centrocampo, molto più vitale che in altre occasioni con Giacomazzi ancora sugli scudi e con un buon Munari (sicuramente meglio del demotivato Ariatti). Bene il portiere Benussi, decisivo in un paio di occasioni.
Detto che dal Palermo ci aspettavamo molto di più, bene possiamo dire solo dei cambi effettuati in corsa e del risultato finale che consente a Ballardini di muovere la classifica dopo qualche stop inaspettato.
Buona comunque la mentalità offensiva del secondo tempo, specie quando è salito in cattedra Liverani con le sue geometrie. A nostro giudizio buona anche la prova di Lanzafame che ha dato vivacità alla manovra e ha spesso messo in difficoltà nell’uno contro uno gli statici difensori locali.
COSA NON VA - Per quanto concerne i padroni di casa rischiamo di essere ripetitivi. Dopo un ottimo primo tempo s è assistito alla solita barricata per cercare di portare a casa l’1-0. Nonostante un Palermo non certo arrembante Beretta allinea Castillo praticamente sulla linea di centrocampo, baricentro arretrato di 40 metri e palloni sparacchiati in avanti senza cercare di imbastire il contropiede (d’altronde in rosa non ci sono giocatori con queste caratteristiche, VERO ANGELOZZI?).
Panchina sempre molto, troppo corta che non consente a Beretta gli opportuni ricambi in momenti di gara delicati. Addirittura si è ricorsi al redivivo Basta come interno a centrocampo (sempre meglio del “tragicomico” Boudiansky). E purtroppo gennaio è lontano, nel frattempo una parte, (sempre maggiore col passare delle giornate) chiede l’allontanamento del Ds Angelozzi.
Nel Palermo: perché regalare un tempo agli avversari. Rosanero irriconoscibili, troppo lunghi e senza mordente. Miccoli paga forse l’emozione del ritorno a casa, Bresciano troppo avulso dal gioco. La difesa che si fa sorprendere in modo clamoroso dalla palla filtrante (ma molto lenta) di Giacomazzi per il gol di Cacia.
Perché tenere in panca Liverani per oltre un ora? La differenza si è vista col suo ingresso in campo. E, a nostro parere, perché non inserire prima il frizzante e atleticamente fresco Lanzafame? Ballardini ha sbagliato inizialmente la lettura della gara non andando ad attaccare il lecce nei suoi (non pochi) punti deboli come la fascia destra.
Poche le azioni da gol costruite e pareggio ottenuto in mischia oltretutto su un rimpallo. Il Palermo può e deve fare di più per avvicinare l’obiettivo Europa anche perché lì davanti si inizia a marciare a velocità sostenuta.
Da segnalare il bellissimo gemellaggio tra le due tifoserie, un gemellaggio che va avanti da anni. Che bello se il calcio offrisse sempre questi scene d’amicizia.
|di Paolo Cisternino - Redazione Calcio Magazine.net| - articolo letto 153 volte


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