Rossoblu sempre più giu Nedved affossa Arrigoni che ora rischia grosso.
Bologna-Juventus 1-2 - Dopo tre giorni di totale passione, pieni zeppi di temi, domande e polemiche di ogni ordine e grado, la vittoria della Juventus per 2-1 al Dall'Ara rende esplicita più che mai la situazione del Bologna, peggio che critica. Partita un po' strana, con i rossoblu in sofferenza fin dall'inizio, messi quasi subito sotto (12') da una sgroppata vincente di Nevdev, favorita non poco da un paio di errori dei difensori bolognesi. Nel prosieguo della gara il Bologna ha continuato a farsi vedere ben poco, coi soli centrali Moras e Terzi che hanno arginato le folate bianconere e con Lavecchia e Bombardini, schierati esterni in un centrocampo a 5, a tentare di ribaltare il gioco, di controllare e suggerire, seppure con poca concretezza a causa dello scarso movimento del collettivo. In definiva, ancora una volta i cambi di formazione voluti da Arrigoni non hanno sortito granchè di positivo, siccome solo alla mezzora della ripresa il Bologna ha leggermente rialzato la testa col gol di Di Vaio, peraltro arrivato sullo 0-2 e praticamente al primo vero pallone indirizzato verso la porta dell'ex Manninger. Gli ultimi scampoli di partita sono stato affrontati con migliore intento e con più spinta da parte del Bologna che aveva messo in campo Carrus, capace di equilibrare meglio il gioco e che si trovava di fronte una Juventus naturalmente in calo dopo aver tenuto costantemente in mano le redini dell'incontro.
Questo è il problema di oggi. Perché il Bologna si è espresso decentemente solo ad un quarto d'ora dalla fine? La risposta non è facile, ma nel tempo che ha preceduto la presa di coscienza accennata era stato chiaro che la squadra andava al piccolo trotto, che il carattere e la capacità di spingere erano assai modesti, per non dire della qualità complessiva, clamorosamente più bassa di quella degli avversari. Insomma, da qualunque parte la si guardi, la formazione rossoblu mostra lacune sia quanto a tenuta, sia quanto a capacità di costruzione di gioco e di spunti realizzativi. Domenica prossima la trasferta a Cagliari, secondo molti, potrebbe essere decisiva per la sorte dell'allenatore, finora portatore di 6 punti in nove partite, di cui sette perse. Oggettivamente mi sembra un bottino fallimentare, specie valutando che, tra le mura di casa, sono stati ottenuti solo 3 punti, una vera miseria.
Sappiamo tutti che di giocatori utilizzabili in giro c'è ben poco, sappiamo tutti che il cambio dell'allenatore di per sé non dà garanzie preventive. Ma arrivare al girone di ritorno con una quindicina di punti-ovvero se si mantiene il passo avuto finora-significa essere sull'orlo della retrocessione, se non peggio. Si torna al solito punto. Le colpe non saranno tutte di Arrigoni, perché la squadra è troppo spesso grigia e molliccia, ma è la squadra che lui ha firmato in estate, convalidandone l'assetto senza eccepire alcunché. Ecco allora che le polemiche e le discussioni degli ultimi giorni sono destinate a continuare, così restando le cose. Ci si è messo anche il ds Salvatori, solitamente taciturno e riflessivo seppure non estraneo alle attuali polemiche. Durante una trasmissione tv ha detto stizzito che i bolognesi sono ipercritici, aggiungendo che fino a 4 mesi fa erano in B. Inelegante, quantomeno e pure bugiardello perché qui la benevolenza verso la squadra è quasi ottimale pure in un avvio disastroso come l'attuale.
E' un vero peccato poi che in settimana si sia parlato e discusso non tanto se fosse utile ed opportuno il cambio, quanto piuttosto se il successore potesse essere Mihailovic. Punto e basta. Pro e contro. Questi ultimi per la mancanza di esperienza e parecchi per le idee dell'uomo nelle vicende yugoslave. Un intreccio poco comprensibile di motivazioni: che livello di esperienza ha Maradona per allenare la nazionale argentina? Fatta la proporzione dei due casi, in pratica si equivalgono. Non per andare controcorrente, ma la responsabilità più grossa in verità è nelle mani della società, di Menarini padre e figlia. Forse hanno vigilato troppo poco in estate ed ora sono chiamati ad essere superchiari per oggi e domani. Prevedere forti esborsi per rimpolpare adeguatamente la rosa e far sapere se 6 punti in 9 partite lasciano tranquilli circa il raggiungimento della salvezza. O se sia quindi il momento di porre efficaci rimedi. E' tutto maledettamente qui. Menarini, se ci siete battete un colpo. |di Vittorio Zerbini - Fonte: www.noirossobluweb.it| - articolo letto 179 volte