Profumo di anni '80. Potrebbe essere il titolo che sintetizza il big match dell'imminente giornata di campionato, incentrata sul mega posticipo Milan-Napoli. Il sapore d'amarcord nasce dall'insolito confronto al vertice tra un Milan che, tra alti e bassi, non vede la vetta della serie A da diverse stagioni, e un Napoli che nell'ultimo ventennio è passato dallo scudetto alla serie C. Napoli che ora è addirittura davanti, e inevitabilmente salta alla mente la rimonta del Milan di Sacchi sugli azzurri di Maradona (1988), culminata in un fragoroso 4-1 al San Paolo. I nipotini del genio argentino si chiamano Hamsyk e Lavezzi, e sono degli avversari terribili per chiunque: la straripante concretezza dello slovacco, unita al genio pazzo del 'Pocho' e ai gol di un Denis in forma smagliante possono essere l'arma in più per un Napoli che non può più nascondere le sue ambizioni. Paolo Maldini c'era già, e già da un pezzo, il giorno del 4-1 sopra citato. E molto probabilmente sarà in campo domenica sera, esattamente venti anni dopo quel confronto storico. Allora con la maglia rossonera addosso brillava Ruud Gullit, oggi c'è Ricky Kakà e la grandezza del campione è praticamente la stessa. Sarà lui, come sempre, la chiave per aprire il fortino 'nemico'. Al brasiliano, che pur ha deciso le ultime due uscite del Milan, si richiederà una serata di maggior brillantezza rispetto ad Atalanta e Siena: quello era un giocatore normale, non Kakà. Allo stesso modo ci si attende una grande prestazione, se giocherà, da Ronaldinho: il dentone nel match contro i bergamaschi non è apparso in stato eccezionale, tutt'altro, e con i partenoperi ha la possibilità di accendere un pò di fuochi d'artificio in una notte che sarà magica già di per sè. Più che alla magia, Gennaro Gattuso bada alla sostanza, e nelle ultime tre partite la sua sostanza è stata mastodontica a dir poco: Genny ora oltre a battagliare -come sempre- detta pure i tempi di gioco, firma assist raffinati e segna addirittura. Milan-Napoli sarà una partita arroventata, e nella bolgia Gattuso sarà ancora più a suo agio. Anche per Pato sarà una partita speciale, nel caso in cui mister Ancelotti decida di gettarlo nella mischia. Nella brevissima carriera del ragazzino, Milan-Napoli è già una tappa che evoca corsi e ricorsi storici: il papero debuttò con la maglia rossonera proprio contro gli azzurri, lo scorso gennaio, e fu subito protagonista con tanto di golazo. Il Milan vinse 5-2 e si gustò gli ultimissimi guizzi di Ronaldo con la maglia rossonera. Purtroppo Napoli ha significato anche delusione, nella scorsa stagione: la sconfitta in Campania sancì il crollo delle speranze Champions, vanificando la rimonta al quarto posto e il successo nel derby. Pato sta disputando una buonissima stagione, e col Siena è apparso in netta crescita psicofisica. Un gol al Napoli potrebbe lanciarlo alle stelle.
Nel frattempo il Milan si muove sul fronte mercato, ufficializzando il prestito di David Beckham dai Los Angeles Galaxy. Al di là delle questioni di marketing, l'arrivo dell'inglese potrebbe portare davvero qualcosa di nuovo nel gioco del Milan, vista la sua abilità nei cross. Con un centrocampista così si moltiplicano le opzioni a disposizione del tecnico emiliano, ma restano dei dubbi di fondo. Non riguardano direttamente le invettive di chi accusa Galliani di 'collezionismo di figurine', quanto la durata del prestito. In molti auspicherebbero una permanenza di Becks a Milano anche nella prossima stagione, specie se farà bene nel periodo di 'prova', ma proprio nessuno capisce il senso di un prestito di soli tre mesi, se così sarà confermato. Ingaggiare lo Spice Boy almeno fino a giugno sarebbe stato più serio e razionale; forse lo stesso Dave farebbe carte false per trasferirsi a titolo definitivo a Milano, perchè lui è un campione e andandosene a Los Angeles ha visto coi suoi occhi che, per quanto il portafogli si ingrossi, calcisticamente ha ben poche soddisfazioni. Un pò quello che è capitato a Sheva nel Chelsea. Becks non è andato in America per svernare come fanno in molti (come Rivaldo che ora gioca in Uzbekistan!), ma per il mero richiamo del dollaro. Ora che si è avveduto che non è di dollari che abbisogna ma di pallone, vorrebbe tornare sui suoi passi. La gabbia del Galaxy, però, impedisce un ingaggio sensato da parte del Milan, così rischiamo di doverci vedere un fuoriclasse a gettone nel club più titolato nel mondo, neanche fosse un circo disposto a ingaggiare per una sola serata un prestigiatore di fama. Evidentemente il calcio si evolve verso scenari sempre più distanti dalle nostre concezioni romantiche: un caso analogo capitò qualche stagione fa col passaggio temporaneo del bomberone svedese Larsson dall'Helsinborg al Manchester United. La sensazione più ottimistica dice che, se l'ex centrocampista del Real Madrid si distinguerà per rendimento anche in quei tre mesi italiani, il Milan farà uno sforzo economico per strapparlo a tutti gli effetti dalle grinfie dei paperoni americani: ma obiettivamente il popolo rossonero ha già altri validi motivi per entusiasmarsi, al di fuori del fantacalciomercato; e il primo di questi motivi si chiama Napoli. E' qui, e solo qui, che si devono concentrare i pensieri milanisti adesso. |di Rino Gissi - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 152 volte