APPIANO GENTILE - Domani è il giorno di Reggina-Inter, gara valida per l'anticipo della 10^ giornata della Serie A Tim 2008-2009, in programma allo stadio "Granillo" di Reggio Calabria.
José Mourinho ha incontrato i giornalisti in conferenza stampa al centro sportivo "Angelo Moratti" dopo la seduta mattutina d'allenamento della squadra.
Inter.it vi offre la versione integrale di quanto dichiarato dal tecnico portoghese.
Quando lei aveva parlato delle cinque squadre che sarebbero state in testa a novembre o dicembre, si aspettava che in testa ci potessero essere squadre come Napoli e Udinese?
"Non me lo aspettavo. Sapevo che c'erano tre o quattro squadre di grande qualità. Sapevo che l'Udinese ha diversi giocatori giovani e un centrocampo e un attacco di qualità. Sapevo che il Napoli è una squadra con una forza incredibile, molto veloce a centrocampo, che gioca molto bene in contropiede e dispone di attaccanti di grande velocità e creatività, sapevo tutto questo, ma non mi aspettavo che fossero là. Ma è una cosa da accettare. Anche se guardiamo la Premiership Inglese l'Hull City era secondo in classifica e ora è comunque nelle prime posizioni e anche in Spagna il Valencia...Questo può succedere all'inizio del campionato, perchè sono squadre molto competitive. Ma è per questo che tu non puoi paragonare i punti di un campionato all'altro, la situazione di un campionato all'altro quando ci sono squadre completamente diverse. Devo dire che Udinese e Napoli stanno giocando un bel calcio, molto veloce e con una buona intensità. Per questo meritano ed è più facile per voi dire sono in testa perchè Roma, Inter, Juve e Milan devono fare meglio. Si può anche fare questo tipo di analisi, ma per me ci sono due squadre in testa per merito dei loro allenatori e dei giocatori".
Cambiasso non ci sarà solo sabato e tornerà martedì?
"Spero di sì. Per domani purtroppo no. Lui, mentalmente, era già pronto ma non voglio rischiarlo".
Lei ha detto che è stanco chi lavora quindici ore al giorno, se non ci fossero stati tutti gli infortuni che avete avuto, avrebbe usato di più il turnover o non sarebbe cambiato nulla?
"Certo avrei cambiato qualcosa in più. Ma nella mia filosofia i calciatori che stanno bene, che si allenano bene e che vivono bene, giocano. Ai calciatori non piace il turnover, un giocatore che è in buone condizioni può giocare sempre. Ho già detto a loro che è un periodo difficile, che quando finirà, dopo la partita con l'Anorthosis, avremo la possibilità di essere liberi e i giocatori saranno a casa e avranno la possibilità di staccare la spina. Questo momento è particolarmente difficile perchè si giocano tre partite fuori. Per esempio dopo la Fiorentina siamo arrivati a casa dopo le quattro e la mattina dopo eravamo qua ad allenarci. Domani rientreremo molto tardi e dopo partiremo per Cipro che, non è esattamente dietro l'angolo, ci vogliono cinque ore di viaggio. È un periodo difficile ma io penso, che se ci sono giocatori giovani che si allenano bene, che non hanno infortuni non sia necessario fare il turnover. Soprattutto se un giocatore ha un rendimento costante partita dopo partita".
Tra le squadre che sono davanti e quelle che sono dietro c'è qualcuna che teme?
"No, rispetto tutti chi mi preoccupa non sono Napoli ed Udinese ma è la Reggina che è la prossima squadra da affrontare. Tutte le squadre sono forti quando giocano contro l'Inter, perchè hanno una motivazione in più. Questa è sempre una preoccupazione. Preferisco sempre guardare dietro piuttosto che avanti perchè significa che siamo davanti. Adesso siamo sotto di due punti. Questa situazione non mi piace anche se sono solo due punti di differenza".
Lei ha detto che chi sta fuori deve fare una grande strada per recuperare, è questa la sua filosofia?
"Non serve un tempo infinito, devo solo capire se i giocatori si adattano ad un certo modo di pensare".
Sia al Porto sia al Chelsea aveva una coppia di difensori che schierava con maggiore frequenza, per dare più continuità al gioco della squadra, qui all'Inter sarà la coppia Cordoba-Chivu?
"Cordoba e Chivu hanno giocato alcune partite straordinarie ma dopo per necessità con Maxwell e Cordoba fuori, Chivu ha dovuto fare prima il terzino e poi il centrocampista. Ma devo ammettere che Burdisso ha giocato davvero bene sia col Genoa sia con la Fiorentina. Penso che la squadra sia difensivamente equilibrata perchè abbiamo subito solo sei gol in tredici gare. In questo momento siamo abbastanza equilibrati, anche Materazzi dopo l'infortunio sta lavorando bene, Samuel sta migliorando anche se non ha ancora giocato, abbiamo molta sicurezza dietro. Adesso siamo in una situazione in cui si può attuare un piccolo turnover senza modificare l'assetto della squadra, sicuramente tra Reggina ed Anorthosis non giocheremo con la stessa squadra".
Lei crede che Adriano stando fuori capirà il suo modo di pensare?
"Non lo so. Su Adriano posso dire che se in questi mesi c'è stata una persona che si è dedicata a lui non solo come allenatore ma anche come compagno di lavoro, quella persona sono io. Arriva però il momento nel quale, da leader di un gruppo di ventinove giocatori con delle regole stabilite, non posso avere un giocatore speciale. Non posso avere un calciatore al quale concedo maggiori libertà rispetto agli altri. In questo momento il mio affetto non cambia, ma io devo difendere prima di tutto la società e la squadra. Per me i principi di squadra sono fondamentali e io devo difendere la mia squadra. I giocatori devono capire questo. È ovvio che se qualcuno mi chiede se Adriano sarebbe servito per la partita di domani, la risposta sarebbe stata affermativa, ma per me è più importante il rispetto dei professionisti, perchè ho un gruppo da gestire. Io sono così. La società è più importante e ci sono cose che per me non sono proprio possibili. Ripensando alla domanda che mi è stata fatta prima riguardo al fatto se dopo un errore un giocatore deve percorrere una lunga strada prima di rientrare in gruppo, vorrei precisare che non è impossibile tornare, ma ci sono delle cose che sono troppo importanti e non posso accettare".
Mercoledì è tornato Maxwell, pensa che lui possa giocare due partite così ravvicinate?
"È proprio questo che dobbiamo capire. Fra i centrali e gli esterni abbiamo un gruppo di difensori che ci può permettere di cambiare, ma non totalmente perchè non mi piace. Con i difensori che abbiamo si può pensare alla qualità dei giocatori".
Quali sono le maggiori insidie della partita di domani?
"Penso che sarà difficile, non è una squadra che perde spesso in casa. Hanno bisogno di punti e pensano che giocando in casa sia più facile. Sono molto organizzati. Hanno giocato con quattro e con cinque uomini in difesa. In attacco con Corradi da solo o con un'altra punta. Hanno giocatori estremamente mobili, ed è difficile capire come giocano. Hanno tifosi che danno un sostegno molto forte alla squadra e questo è un aspetto fondamentale perchè per loro sarà una gara molto importante". |Ufficio Stampa Inter - Fonte: www.inter.it| - articolo letto 148 volte