Bologna sprofonda (5-1) a Cagliari prestazione desolante dei rossoblu...
Dove eravamo rimasti? Alle profezie di Arrigoni che riteneva la trasferta di Cagliari un passaggio facile dopo le tante "grandi" incontrate prima? O alle litanie dei vari giocatori circa la necessità di "lavorare" per ottenere migliori risultati? O alla sfortunata frase di Renzo Menarini per commentare la sconfitta subita dalla Juventus: avanti come carri armati? O alle invettive senza coraggio del ds Salvatori secondo il quale a Bologna c'è troppa pressione e pretese esagerate in campo calcistico? No, dimentichiamo queste (e le tante altre) sciocche banalità proferite dagli addetti ai lavori da agosto in poi per spiegare e giustificare le orribili prestazioni dei rossoblu, una sequela di pseudo spiegazioni e di avventati propositi che vanno archiviate nella categoria delle favole per rabbonire il popolo bue, ovvero per non affrontare problemi scottanti con le relative soluzioni. Siamo al drammatico presente, in senso sportivo, con questo bilancio: 10 partite, 2 vittorie, 8 sconfitte. Il Bologna mai aveva fatto peggio di così.
Anche senza immalinconirsi pensando al 1909, anno del centenario, in serie B, mi pare ce ne sia abbastanza per sollevare Daniele Arrigoni dal suo incarico, concluso in terra di Sardegna da un 5-1 che parla da solo e da una trovata che è parsa di prima qualità per dimostrare l'inadeguatezza di chi l'ha escogitata e lo smarrimento attuale dell'ideatore medesimo. Acquafresca, si sa, è il centravanti cagliaritano, tecnico e acrobatico assai. Allora Arrigoni sposta Moras all'esterno, forse una novità assoluta, togliendo dal centro area l'unico vero saltatore e schierando in mezzo uno smarritissimo Terzi ed un anziano Castellini che infatti non la prendono mai, come si era già intravisto in molti precedenti. Acquafresca, due reti senza alcuna difficoltà. Peccato che non ci possa essere il bis, perché sarebbe veramente bello pensare alla prossima trovata tattica del nostro Arrigoni.
Sul piano prestazione non mi dilunghero'. A parte forse Di Vaio, sono stati tutti peggio che mediocri, dei fantasmi vestiti da calciatore (ma Halloween era passato), con un rendimento sottozero tecnicamente ed agonisticamente, nonché indecente e da vergogna sotto il profilo dell'appartenenza ad un collettivo.
La presidente ed il papà sanno che poco o niente è da salvare. In simile frangente dovranno dimostrare la loro capacità di affrontare e risolvere la profondissima crisi del Bologna, che non è solo di classifica, ma pure di società, di rapporto con gli sportivi e con l'opinione pubblica. Insomma una profondissima crisi di credibilità. Facciano loro, ma subito e senza sbagliare nemmeno una mossa, perché occorrono immediatamente risultati di avvedutezza e saggezza delle scelte per ottenere l'unica cosa che conta: i risultati sul campo per attenuare la tensione derivante da una situazione che oggi vorrebbe dire retrocessione. Non abbiano timore ad imboccare strade nuove anche nel rapporto coi calciatori, troppo coccolati sempre. A gettare stracci in aria, se ne individuano la necessità. A realizzare, insomma, una vera svolta e non la solita puntata di fotoromanzo, mielosa e dolciastra. E dovendo per forza lavorare molto sul mercato di gennaio per "rottamare" parecchi degli sfaticati oggi a libro paga non facciano per l'ennesima volta l'errore di usare il braccio corto, di rastrellare svincolati e parametri zero, ecc. ecc. Sarà una spesa dispendiosa, molto dispendiosa ma stavolta proprio credo non se ne possa fare a meno. |di Vittorio Zerbini - Fonte: www.noirossobluweb.it| - articolo letto 212 volte