MILANO – Si è tenuta ieri mattina la conferenza stampa inaugurale dell’Aspria Tennis Cup, il torneo professionistico di tennis – parte integrante dell’ATP Challenger Tour – che dal 2006 si disputa sulla terra rossa dell’Aspria Harbour Club Milano, da 30 anni tempio del tennis in zona San Siro con 18 campi su quattro diverse superfici (più 4 da padel) a disposizione di tutti gli amanti della racchetta.
Quest’anno il torneo – organizzato da Aspria Harbour Club in collaborazione con Makers e con il contributo della Regione Lombardia – si terrà dal 2 al 9 luglio, in concomitanza con la prima settimana dei Championships garantendo un campo di partecipazione molto migliore rispetto agli anni passati.
Per avere il quadro definitivo bisognerà attendere l’esito delle qualificazioni di Wimbledon, ma si può già affermare – con certezza – che la diciottesima edizione dell’ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS (73.000€, terra battuta) sarà la migliore di sempre.
A fare gli onori di casa Roberta Minardi, General Manager di ASPRIA Harbour Club, che ha accolto una forte presenza istituzionale: presenti infatti Regione Lombardia rappresentata da Lara Magoni, ex campionessa di sci alpino e attuale Sottosegretario con delega Sport e Giovani, e CONI Lombardia nella figura del suo presidente Marco Riva.
Durante la conferenza si è parlato molto anche di sostenibilità, argomento caro alle istituzioni, ad Aspria Harbour Club e al title sponsor BCS: quest’anno l’ASPRIA Tennis Cup non si limiterà a fornire borracce ed erogatori d’acqua che ridurranno il consumo di plastica ma, attraverso il gesto simbolico della piantumazione di un ulivo nel giardino del Club, ha voluto dare al torneo una nuova immagine simbolo del suo impegno green. La piantumazione è stata effettuata dalla stessa Lara Magoni, da Marco Riva e da Giuseppe Fumagalli, presidente BCS. Durante il torneo saranno poi i raccattapalle a prendersene cura, innaffiandolo e curandone la manutenzione.
I dettagli organizzativi e le tante iniziative extra-campo sono stati illustrati dal Direttore Organizzativo Luca Battocchio, mentre a raccontare il campo di partecipazione è stato il presidente del Comitato Organizzatore Carlo Alagna. Detto che potrebbero esserci aggiustamenti dell’ultim’ora, Milano accoglierà il top dei giovani italiani. Curiosamente, l’entry list colloca uno dopo l’altro cinque azzurri nati tra il 2001 e il 2003 che rappresentano grandi speranze (e in alcuni casi già certezze) per il tennis italiano. In rigoroso ordine di classifica, Francesco Passaro (classe 2001 e finalista in carica), Francesco Maestrelli (2002), Flavio Cobolli (2002), Luca Nardi (2003) e Mattia Bellucci (2001). Tutti hanno già ottenuto risultati di rilievo nel circuito Challenger, e in alcuni casi si sono fatti notare nel circuito maggiore. C’è un po’ di tutto: la solidità di Passaro e Cobolli, la potenza di Maestrelli e l’estro di Nardi e Bellucci. La pattuglia italiana è rafforzata dagli esperti Raul Brancaccio, Riccardo Bonadio e Luciano Darderi (altro giovane, classe 2002), in attesa dell’esito delle qualificazioni (in programma il 2 e il 3 luglio) e delle wild card, tutte di pertinenza della Federazione Italiana Tennis e Padel, che saranno annunciate nei prossimi giorni.
Saranno a Milano due ex top-20: il cileno Cristian Garin e l’uruguaiano Pablo Cuevas. Il primo torna in campo dopo un infortunio a una costola che gli ha impedito di giocare al Roland Garros, e sarà super-motivato perché lo scorso anno arrivò nei quarti a Wimbledon, da cui è rimasto fuori per un soffio. Si parla di un giocatore che ha vinto cinque titoli ATP, tra cui l’evento “500” di Rio de Janeiro nel 2020, oltre a essere interprete di un gioco molto spettacolare. È un grande specialista anche Pablo Cuevas: l’esperto uruguaiano ha 37 anni ed è rientrato dopo un lungo stop per infortunio, ma si tratta di un giocatore che nei momenti d’oro era tra i più forti sulla superficie: ha vinto sei titoli ATP (tutti sulla terra battuta) e possiede un estro fuori dal comune: lungo la sua carriera ha tirato alcuni colpi incredibilmente spettacolari, tra volèe sotto le gambe e tweener ai limiti del paranormale, puntualmente diventati virali sui social media. La testa di serie numero 1 dovrebbe essere l’ungherese Fabian Marozsan, attuale n.95 ATP: lo scorso anno giunse in semifinale all’ASPRIA Harbour Club (perse contro Passaro), ma un mese fa ha avuto un clamoroso picco di popolarità battendo Carlos Alcaraz a Roma, in una delle sorprese più clamorose degli ultimi anni. Classe 1999, possiede un tennis brillante che sa conquistare il pubblico e sarebbe un gran nome per il torneo. La sua presenza, tuttavia, dipenderà dalla qualificazione o meno a Wimbledon: giovedì giocherà il turno decisivo contro il tedesco Marterer. Ma il bello dei tornei Challenger è che spesso le storie più interessanti emergono dai giocatori di cui si parla meno alla vigilia. La certezza è che l’edizione 2023 sarà più avvincente che mai, offrendo al pubblico il mix che rende entusiasmante questa categoria di tornei: esperienza, gioventù e qualità. L’ingresso al club di Via Cascina Bellaria sarà gratuito fino a giovedì 6 luglio (compreso), mentre i biglietti e il nuovo VIP Pack per il weekend sono già disponibili sul circuito TicketOne.
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