Dopo la tripletta contro l’Inter sono stato subissato da mail in cui mi chiedevano con sarcasmo (e pure molti insulti a fare da corollario):”Ma Denis non era mica finito secondo voi?”. Un pluralis maiestatis che tirava dentro un po’ tutti. Giornalisti, opinionisti, alcuni tifosi non integralisti etc. Ho sempre risposto per quello che scrivo io, e mi sembra che dopo quella tripletta all’Inter, Denis sia ritornato Denis, il giocatore che per 10 anni si è dimostrato un giocatore discreto, ma nulla più. Non serve segnare tre gol ad un’Inter demolita, se poi per altre 5-6 partite non solo non si fa gol, ma ci si limita a fare lo spettatore in campo non pagante.
Denis è un professionista serio, ma qui non si giudica in base alle simpatie o all’affetto che si prova nei confronti di un giocatore, ma per le prestazioni che regala in campo e quelle di Denis sono sotto la sufficienza se le guardiamo nell’arco di un anno. Il mercato non si deve fare con i sentimenti, ci si può uscire a cena tutte le sere con l’argentino, ma poi gli addetti ai lavori, con cinismo, devono guardare in faccia alla realtà che dice: Denis ha 32 anni, è un giocatore molto discontinuo che toglie spazio ad altri giocatori in avanti, dalla serie: fatemi giocare, o metto il muso.
A giugno arriverà Rolando Bianchi, giocatore che ha sempre segnato giocando la metà delle partite di Denis, è un bergamasco attaccato alla maglia che indossa come pochi. Bianchi e Denis in coppia non possono giocare, per cui fatalmente è bene prendere in esame le offerte che arriveranno per il Tanque. Non saranno più i 10 milioni dell’Atletico, ma per la metà, lo si può tranquillamente cedere e sostituire, quello che a Zingonia stanno già pensando di fare, nonostante le frasi di circostanza.
LIVAJA – Qualcuno recentemente mi ha scritto: ”Ma ce l’hai su con Livaja?”. Ahahaha, manco lo riconoscerei per strada a momenti, figuriamoci se giudico il giocatore (lui come tutti gli altri), in base alla simpatia. Detto ciò, dopo la doppietta alla Roma, il croato è letteralmente sparito dai radar. Con il Bologna non ne ha azzeccata una e insieme a Denis, l’Atalanta ha giocato senza attacco per tutta la partita. Questo Livaja vale un Parra, tanto per essere chiari. Anzi, Parra, quando entra, non sarà messi, ma non mi è dispiaciuto, gli darei più spazio. A giugno, se Livaja lo rivolesse l’Inter, non lo terrei a forza, con il risparmio dell’ingaggio, andrei su un altro attaccante da affiancare a Bianchi, una seconda punta che possa rifornire palloni per Rolando.
PELIZZOLI – Per la porta, se dovesse andare via Consigli, riporterei a casa Pelizzoli che proprio ieri ha dichiarato di voler tornare all’Atalanta. In caso di permanenza di Consigli, si adatterebbe tranquillamente a fare il secondo come ha fatto a Pescara, ma da quando è titolare, sta regalando prestazioni molto convincenti.
MERCATO GENERALE – Per giungo è obbligatorio un difensore centrale e un esterno, un centrocampista di qualità, e almeno due attaccanti che si completano a vicenda. Si acquistino poi dei “panchinari” all’altezza, magari dalle squadre che stanno per retrocedere come il Pescara.
[Luca Ronchi – Fonte: www.bergamonerazzurra.com]