Minuto 12 di Atalanta-Fiorentina: Montella vede qualcosa che non gli piace nella Fiorentina scesa in campo per disputare la ripresa a Begamo dopo una prima frazione decisamente opaca, con i padroni di casa più volte alla conclusione anche se mai veramente vicini al gol. El Hamdaoui non può avere certo i 90 minuti dopo settimane di assenza dai campi ed è, come prevedibile, il primo calciatore sostituito dal tecnico viola, che decide però di effettuare contemporaneamente un secondo cambio, giocandosi così 2/3 delle possibilità di sostituzione pur di dare una scossa tattica ed emozionale alla squadra. A sorpresa esce Aquilani ed entra Ljajic, con Sissoko che resta in campo dopo un primo tempo da pesce fuor d’acqua nel centrocampo toscano. Sono mosse decisive, visto che il serbo si guadagna il rigore che sbloccherà la partita e si guadagnerà persino la palma di migliore in campo nello scampolo di gara giocato, mentre l’argentino siglerà il gol della tranquillità.
Il tecnico campano supera così il collega Colantuono, che nel primo tempo lo aveva tenuto a lungo in scacco grazie alla collocazione tattica degli esterni di centrocampo, tenuti a bloccare i corrispettivi viola del 3-5-2, ma senza mai mangiare il Re. E così in tre mosse Montella ha posizionato in maniera letale le proprie pedine, arrivando allo scacco matto:
1) Il passaggio al 4-3-3: prima mossa e importantissima nell’equilibrio tattico della gara, dapprima a favore dei bergamaschi, da qual momento sbilanciato in favore degli ospiti. Il 4-3-3 dà un fastidio incredibile al 4-2-4 impostato da Colantuono, tanto che il primo tiro in porta della Fiorentina arriva al 41′, pochi secondi dopo il cambio di modulo.
2) L’ingresso di Ljajic: decisivo. Il talento serbo in questo momento è il giocatore più in forma della squadra e anche in mezz’ora fa abbondantemente la differenza. Sua la giocata che porta al rigore del primo gol, sua la palla recuperata e successivamente servita da Cuadrado per Larrondo. Nel finale fa impazzire Scaloni e cerca con insistenza la rete senza riuscirci: sarà per la prossima, la Fiorentina non può fare a meno di lui.
3) L’ingresso di Larrondo: in realtà il centravanti argentino non tocca tantissimi palloni, complice anche l’eccessivo individualismo di Ljajic nel finale, ma uno dei pochi lo scaraventa alle spalle di Consigli a circa 90 km/h. E’ il gol che ammazza la partita, mettendo in cassaforte i tre punti per la Fiorentina. Fiducia ampiamente ripagata per Montella.
La Fiorentina espugna così l’Atleti Azzurri d’Italia, volando a quota 55, a meno 3 dal Milan ed in piena corsa per un posto nella prossima Champions League. Senza Jovetic, senza Toni, senza Rossi e con un Ljajic a mezzo servizio: e scusate se è poco.
[Simone Lorini – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]