Atalanta-Genoa 1-4: grifone a valanga, quinto posto aspettando i viola

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logo GenoaBERGAMO – Stasera il Genoa e il suo popolo suonano la tromba del sorpasso sulla Sampdoria che dista due lunghezze. È un primo risultato importante: inoltre il Grifone è al quinto posto in attesa della Fiorentina che domani sera giocherà in casa col Parma. A mio modo di vedere, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, la vittoria odierna è nata da un errore: il fallo di mano di Burdisso, la cui dinamica resta inspiegabile per il capitato che possiede una caratura e una consolidata esperienza internazionale. Forse è stato un momento di follia: eppure da questo episodio nefasto, che è costato il rigore che ha portato in vantaggio l’Atalanta, è scaturito il trionfo rossoblù. Gian Piero Gasperini a bordo campo era giustamente infuriato: voleva una squadra più decisa e concreta. La “frustata” del rigore non ha avvilito i suoi uomini, ma li ha come esaltati: il tecnico ha spronato la squadra e l’ha collocata col baricentro più avanzato. Subito dopo il Grifone ha iniziato a dominare le fasce con Edenilson e Rincon che bloccavano le avanzate avversarie e svolgevano inserimenti precisi in attacco. Bertolacci ha iniziato a prendere per mano la squadra, mentre Kucka ha iniziato a blindare il reparto arretrato. La difesa ha iniziato a prendere le misure a Pinilla e soci: dopo l’errore iniziale, Burdisso ha ripreso fiducia. E così, quasi per magia, è arrivato il pareggio. Cross teleguidato di Bertolacci da destra, Pavoletti vola più in alto di tutti, a guisa di Grifone che vuole ghermire la preda, e insacca di testa.

L’Atalanta ha incassato il colpo e ha iniziato col passare dei minuti a non riuscire a reagire: i rossoblù invece iniziavano a colpire l’avversario senza pietà. Arriva così il gol capolavoro di Bertolacci, che fa ballare la difesa avversaria e insacca. Ieri nella mia presentazione avevo pronosticato la “licenza” di segnare che Gasperini ha dato da tempo al centrocampista: una mossa indovinata che sta dando frutti a raffica. Poi è stato il turno di Falque segnare prima con un gol “ordinario” e poi un altro straordinario che ha mandato in visibilio gli oltre 1500 tifosi genoani presenti allo stadio di Bergamo. Invece, per parafrasare uno slogan pubblicitario degli anni ’70, a quel punto l’allenatore avversario Edy Reja avrà pensato “fermate il mondo, voglio scendere” a causa della supremazia in campo del Grifone. Ed è stato un trionfo giusto e meritato: il meccanismo da orologio di precisione del tecnico rossoblù ha colpito ancora.

Sabato sera si giocherà contro l’Inter una gara decisiva per la stagione. Qualcuno penserà che potrebbe contare poco a causa della licenza Uefa in bilico che potrebbe comportare l’esclusione del Genoa dall’Europa League. Per quest’ultima, ricordo che solo nel momento in cui l’ultimo grado di giudizio del Coni (i successivi Tar e Consiglio di Stato, come spiegato dall’avvocato Ranieri a Pianetagenoa1893.net, sono al di fuori dei tempi massimi dell’Uefa) emanasse una sentenza negativa, scatterà il diniego per i rossoblù. Tuttavia ci sono altri due obiettivi: la supremazia cittadina e il piazzamento per l’accesso diretto agli ottavi di Coppa Italia. Quindi, tutti al Ferraris per sostenere il Grifone nel suo volo: questo finale di campionato sarà da annotare negli annali.

[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]