L’Atalanta vince a Bologna 2 a 0 con gol di De Luca ed Estogarribia e centra la sesta vittoria consecutiva, entrando di fatto nella storia, battendo il record precedente, fermo a quota 5.
LE CHIAVI DEL SUCCESSO – Da 2 mesi a questa parte, il brutto anatroccolo Atalanta, si è trasformata in cigno. I motivi sono molteplici: FATTORE PSICOLOGICO, una volta raggiunta la salvezza, la squadra invece di tirare i remi in barca, si è posta subito un nuovo obiettivo, giocando con la mente libera e la gamba sciolta.
FORMA FISICA – Gambe che girano a mille, grazie ad una preparazione che da anni, è a dir poco perfetta per arrivare al momento clou della stagione con ancora benzina nel motore, mentre le altre squadre, cominciano a vedere la spia della riserva.
ROSA AMPIA – La rosa ampia, permette di far girare i giocatori in modo scientifico, senza mai scendere di livello e qualità: Baselli, sostituisce Cigarini, Lucchini per Yepes, Del Grosso Brivio, De Luca Moralez e così via. Alternative di qualità che mancano in altre rose in lotta per la salvezza o per l’Europa League stessa.
GIOCATORI GIUSTI AL POSTO GIUSTO – E poi i singoli giocatori che fanno la differenza. A partire da Consigli, anche oggi a dir poco decisivo nella difesa del vantaggio con tre super parate sul finire del primo tempo che hanno permesso ai nerazzurri di andare al riposo sul 2 a 0, lasciando il Bologna privo di forze per la reazione nella ripresa. Stendardo in versione the wall. L’Atalanta ha subito un solo gol tra Lazio, Samp, Inter, Livorno e Bologna. Esterni di ruolo veri come Estigarribia e Bonaventura, bravi a saltare l’uomo e ad andare spesso alla conclusione. Il gol di Estigarribia di oggi è stato di una bellezza unica per esecuzione e coordinazione. De Luca una zanzara tigre che unisce tecnica, capacità realizzativa e tecnica, giocando su tutto il fronte d’attacco e spesso accompagnando le giocate per i compagni che si inseriscono dalle retrovie. Bellissimo il gol che ha aperto le marcature. Rubata palla di forza a Perez e tiro a giro sul secondo palo dal limite dell’area. Carmona che ha trovato l’anno della consacrazione definitiva. Forza fisica, tecnica e qualità a centrocampo con l’enorme utilità di fare le due fasi difensiva e offensiva senza mai cedimenti sul piano fisico.
COLANTUONO – E che dire di Colantuono? Definirlo solo un motivatore, è riduttivo. Colantuono è bravissimo a preparare le partite, a studiare i punti deboli degli avversari e sfruttarli a pieno a proprio vantaggio. Tiene il gruppo sulla corda fino al 95’, trovando un giusto equilibrio tra titolari e “panchinari”, facendoli sentire tutti partecipi al progetto.
SOCIETÁ E EUROPA – Ma l società vuole davvero l’Europa? Vorrebbe dire costruire di fatto due rose competitive che possano alternarsi tra campionato e coppa che si gioca al giovedi, con tutti i problemi logistici e fisici che comporta una competizione europea. Vorrebbe dire ristrutturare immediatamente lo stadio se non si vuole andare a giocare le parite casalinghe a Modena o Reggio Emilia. Vorrebbe dire investire massicciamente per allestire una rosa di 25 giocatori potenziali titolari. Si è davvero pronti a questo inaspettato salto di qualità societario e di squadra? Temo che la stessa proprietà, non aveva messo in preventivo di poter raggiungere l’Europa quest’anno, ma una volta costruito lo stadio nuovo e di proprietà. Comunque, per ora, la zona Europa è li ad un solo punto, in attesa di vedere ciò che farà il Parma a Roma contro la Lazio. Con il Sassuolo domenica, si giocherà per il settebello e poi il calendario fuori casa, sarà terribile con Juve e Roma. Un passo alla volta, ogni partita vinta, permetterà di conquistare una nuova finale. Non si può perdere più per far diventare il sogno in realtà.
[Luca Ronchi – Fonte: www.bergamonerazzurra.com]