Manfredini al muro contro muro con la società. Da una parte il giocatore vorrebbe tornare ad essere allenato da Gigi Delneri e soprattutto andare a firmare un ultimo contratto della sua carriera decisamente molto cospicuo con il Genoa, dall’altra, per ora, la società tace, forte di un contratto in essere fino al 2014.
MANFREDINI É ADDIO – La partenza di Manfredini, ad oggi, non è nemmeno quotata. E’ scontato che quando un giocatore punta i piedi per andarsene, è bene accontentarlo per il bene di tutti. Impuntarsi come hanno fatto altri club (vedi Lazio o Cagliari), porta solo all’esclusione di un giocatore o ad un rendimento scadente.
CONTRATTO IN ESSERE – Chiaro, un professionista, dovrebbe rispettare il contratto in essere (alla quarta settimana del mese ci arriva comunque in scioltezza), giocare e impegnarsi come se nulla fosse, ma nel calcio come nella vita, non funziona così. Se io ho un’offerta doppia rispetto a quella attuale, le strade da seguire sono due: mi lasci andare e amici come prima, oppure mi rinnovi il contratto con un anno in più e un adeguamento. Un discorso che eticamente fa letteralmente ribrezzo di fronte a quello che succede nella vita reale, ma nessuno ti regala nulla nella vita e se pur in un mondo folle come quello del calcio, ogni centesimo viene pesato prima di essere speso.
I MOTIVI DELL’ATTESA DELLA SOCIETÁ – La società ormai si è messa nell’ottica di cedere Manfredini, ma è chiaro che, prima di aprire un tavolo di trattativa, vorrebbe avere in mano un sostituto. La sua cessione, insieme a quella di Peluso e Lucchini, potrebbe essere una buona occasione per rifondare e ringiovanire un reparto difensivo un po’ su con gli anni. Vedremo se verrà rifondato il reparto fin da gennaio o si aspetterà l’estate, ma l’offerta di Manfredini è irrinunciabile e andrà in porto immediatamente, salvo sia lo stesso giocatore a chiedere di restare.
[Luca Ronchi – Fonte: www.bergamonerazzurra.com]
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